< Il romanzo francese dell’Ottocento. Un racconto in otto percorsi di  Alberto Beretta Anguissola (Carocci)

Qui di seguito le recensioni di IlRomanzoFranceseDellOttocento raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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stimolante ,invita anche il lettore meno esperto ad avvicinarsi ai classici dell’800

lombardi donatella spoleto

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Come dichiarato dall’autore nell’introduzione, Il romanzo francese dell’Ottocento. Un racconto in otto percorsi vuole essere un’antologia di testi che meritano di essere letti e ricordati, divisi non per autore, non secondo le scuole o l’ordine cronologico, ma per argomenti.
Alberto Beretta Anguissola, accademico, critico letterario e giornalista, specializzato in francesistica, parla infatti del romanzo francese dell’Ottocento senza utilizzare le classiche categorie delle correnti letterarie e senza ripercorrere le biografie degli autori, come fanno la maggior parte delle storie della letteratura francese; analizza invece gli snodi narrativi di circa duecento romanzi scritti in Francia nel XIX secolo e li presenta per temi senza cadere nella critica tematica, con l’intento dichiarato di “tentare di spiegare cosa divide i grandi dai meno grandi scrittori, e all’interno della produzione dei primi, quello che fa la differenza tra i capolavori e i libri non fondamentali”.
Lo fa con uno stile scorrevole e un linguaggio schietto e contemporaneo, che rende la lettura piacevole e invoglia a passare a quella dei romanzi di cui tratta.
L’approccio interessante e il linguaggio antiaccademico mi hanno riconciliata con la lettura di un tipo di testo che non toccavo dall’università, riaccendendo passione e interesse per la letteratura francese, sopiti dalla frenesia della vita che corre avanti veloce: chapeau!

Elena

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Un libro che un produttore di trame e sintesi letterarie vorrebbe aver scritto. In mancanza, va bene tenerlo sul comodino. L’autore, che certo non scopriamo per la sua profonda conoscenza della letteratura francese, ci porta per mano nei meandri della letteratura francese, facendoci fare un viaggio non temporale, non seguendo le varie tappe che normalmente seguono “i testi sacri”, ma individuando alcuni elementi topici di quella letteratura (in particolare gli amori, le guerre, le vittime e i soldi, per dire quelli che balzano subito all’occhio) e proponendo momenti dei romanzi che quei temi toccano. Così, viaggiamo per il XIX secolo a braccetto di Balzac e di Stendhal, di Zola e di Flaubert, di Dumas (padre) e di Hugo, ma anche di Maupassant, Barbey d’Aurevilly o Verne, spiluccando tra i vari testi, che ci vengono proposti nei loro momenti essenziali. Così che ne abbiamo un panorama, ed una voglia di leggerli, o di riprenderli e leggerli di nuovo (magari con una nuova ottica). Un amante, come il sottoscritto, della letteratura francese non poteva che uscirne innamorato. Con una menzione in più, su quelle righe finali, che sotto-scrivo in pieno, sul bisogno attuale di una maggior libertà di invenzione, di un ritorno all’alto tasso di libertà di scrittura (e di pensiero) che sicuramente quegli scrittori avevano (e noi, ora, molto meno).

Giovanni Leonori

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Un affascinante viaggio alla scoperta del romanzo francese dell’Ottocento in tutte le sue sfaccettature. Una lettura dal taglio particolare, non il solito manuale descrive opere ad autori divisi per corrente letteraria, ideologia od epoca. Il romanzo francese ottocentesco raccontato attraverso otto macro categorie: amori, infiniti, guerre, vittime, dio, soldi, morte, scienza. Categorie che offrono al lettore una visione più ampia ed approfondita del romanzo calato nel contesto storico, politico e sociale dell’epoca. Lettura consigliatissima a coloro che amano la letteratura.

E.P.

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Gli otto percorsi menzionati nel titolo sono: Amori, Infiniti, Guerre, Vittime, Dio, Soldi, Morte, Scienza; a questi si aggiungono una premessa e una postfazione.
Nella Postfazione l’autore dichiara di avere letto o riletto circa 200 romanzi della letteratura francese dell’Ottocento senza discriminare fra la produzione letteraria di alto livello, consacrata dalla critica, da una produzione meno nota, di valore più modesto ma parimenti interessante allo scopo di individuare dei filoni tematici lungo cui si snodano appunto gli otto percorsi. L’Autore è consapevole che accanto oppure oltre oppure in alternativa ad essi se ne potrebbero individuare molti altri, e rivendica il diritto ad una scelta soggettiva non arbitraria né casuale.
Si è altresì scrollato di dosso gli “ismi” (Romanticismo, Realismo, Naturalismo, Decadentismo…) in quanto recinti opprimenti e avvilenti a cui si è fatto ampiamente ricorso fino a banalizzarne il significato e dunque si propone di indagare l’inventio ossia ciò che ha ispirato “delle soluzioni narrative geniali, degli episodi indimenticabili, delle analisi psicologiche intelligenti”.
Il lettore pertanto si trova al cospetto di un incalzante susseguirsi di riassunti che sintetizzano efficacemente trame anche articolate e complesse da cui si estrapola il tema indagato creando un’ampia rassegna di modalità rappresentative dei percorsi indicati.
Questo esercizio espositivo-narrativo sembra però concludersi in sé, essere autoreferenziale perché la rassegna non approda ad una ipotesi interpretativa, non indaga sul perché prevalga, per esempio, una certa rappresentazione dell’androgino ma si limita ad indicare come ciò avvenga e in quali e quanti autori è possibile rintracciare tale rappresentazione.
Nel 1948 Mario Praz pubblicava “La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica”. Attraverso l’analisi comparata di un grande numero di autori appartenenti anche ad epoche e a contesti molto diversi, l’Autore faceva emergere, tra le altre, l’idea di bello “meduseo” per spiegare la fascinazione esercitata dall’orrido inteso però non come banale bruttezza, ossia deformità congenita o subita, bensì come alterità al sublime o altra forma del sublime stesso. La forza dell’argomentazione faceva di quello scritto un saggio illuminante sebbene, ahimé, l’uso della categoria “romanticismo” sia probabilmente una pecca imperdonabile per Anguissola.

lina p.

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un saggio completo ed esaustivo che mi ha fornito informazioni e conoscenze su un tema di mio interesse.

Annalisa Righini

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Viaggio nella letteratura francese dell’ottocento, con un approccio tematico, nel quale i libri di quel periodo vengono suddivisi per grandi argomenti, entrando poi più o meno nel dettaglio. L’autore è riuscito ad incuriosire un neofita dell’argomento come me; sarei curioso di conoscere il giudizio di chi avesse già assaggiato buona parte della letteratura citata. In ogni caso, è riuscito a seminare in me la curiosità per alcune opere ed anche a fornire una lettura di sintesi del periodo e delle opere che tratta. Insomma, non un testo che avrei scelto, ma che, in termini comparativi, non ho difficoltà a scegliere sul libro "avversario".

Pietro Pieroni

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attento a valorizzare gli autori maggiori, dedicando spazio anche agli scrittori popolari... Completo!

GIOVANNA RICCARDO

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Tuffarsi nella lettura di questo lavoro è stato come fare una cavalcata attraverso la grande stagione del romanzo francese dell’800, ripercorrendo le trame di circa 200 romanzi messi in relazione gli uni con gli altri secondo dei temi specifici usati come contenitori, secondo quanto affermato dall’autore, i quali temi danno luogo e titolo ad otto capitoli.
Questa lettura ha avuto il merito di riportarmi all’atmosfera respirata nell’incontro con alcuni di questi romanzi in età giovanile. Da qui lo stimolo che me ne è venuto, di riprenderne in mano alcuni e di incontrarne altri mai letti. La guida di questa antologia si rivela, dunque, interessante proprio per sottrarsi a quella condanna, si fa per dire, citata nella presentazione dall’autore e presente nel mito di Sisifo. Cioè, volendo tornare a frequentare quel periodo della letteratura francese e non potendo, ma neanche volendo, porsi la meta di leggere più romanzi possibile, ci si può lasciare guidare dalle indicazioni che ci vengono dalla lettura di questa antologia. Sembra
Il limite a parer mio di questo lavoro sta nella difficoltà a entrare nello spirito dei singoli romanzi senza averli mai conosciuti.

Antonella Bandini