< Il rospo e la badessa di  Roberto Tiraboschi (EO)

Qui di seguito le recensioni di IlRospoELaBadessa raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Libro avvincente con una trama che tiene il lettore attaccato al libro.
Un’immersione completa in una Venezia del 1172 travolta dalla peste, in cui i cittadini rivoltosi affrontano una situazione difficile anche a livello politico: il doge viene ucciso.
La figura della Badessa è intricata e appassionante, in cerca della verità sia esterna a se stessa sia dentro la sua persona. Tutti i personaggi che passano attraverso le pagine del libro hanno un loro significato e sono fondamentali per riuscire a ricercare un senso a tutta la vicenda.

Questo libro è molto scorrevole, scritto utilizzando vocaboli che ricordano quell’era. Inoltre in alcune parti di dialogo viene utilizzato il dialetto veneto, particolare interessante perché fa immergere il lettore nel periodo storico in questione.

In generale consiglierei di leggere questo libro, anche per un parallelismo con ciò che abbiamo vissuto durante la pandemia Covid-19 e tutto ciò che ci si porta dietro per una questione di pensiero “Cristiano-Cattolico”. Un libro che fa riflettere.

Valentina Motta

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Libro carino, si lascia leggere senza problemi. Il mistero sulla morte di Pesede spinge alla lettura anche se tutto il contesto che lo circonda è poco originale, la peste, le suore libertine tutto riporta troppo al ricordo dei Promessi sposi di Manzoni.

Ilary Torresi

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Venezia, 1172
La Serenissima è assediata dalla prima epidemia di peste della città e il delicato equilibrio politico viene infranto dall’assassinio del doge Vitale II Michiel sul sagrato della chiesa di San Zaccaria a seguito di una rivolta scoppiata dopo la sconfitta dei veneziani nelle acque di Costantinopoli contro l’imperatore Comneo, reo di aver tradito il popolo di Venetia.
La peste, infatti, si propagò su una delle navi e presto attaccò l’intera flotta. I pochi superstiti che fecero ritorno in patria, purtroppo, una volta sbarcati, veicolarono il morbo sulla città intera.
Tra le strade. sulle acque appestate dalla terribile pestilenza e dal lezzo dei cadaveri che avvinghiava la città, si aggira Sicara Caroso, badessa del monastero di San Lorenzo, chiamata alle prime luci dell’alba a raggiungere il convento di San Giacomo in Paludo. Affiancata dalla sua fedele consorella Brasca, la badessa, dalla bellezza conturbante, deve indagare sul suicidio di Persede Gradenigo, giovane monaca appartenente ad una delle famiglie nobiliari più in vista della città, su cui aleggia lo spettro della presenza demoniaca. La badess, titubante sulla tesi della possessione, dovrà iniziare un lungo viaggio erto di ostacoli e omertà alla ricerca della verità invocata dai familiari della monaca la cui vita si è prematuramente spezzata. Roberto Tiraboschi fa nuovamente sfoggio della sua maestria nel destreggiarsi tra i vicoli della storia medievale, attraverso una sapiente padronanza della materia, frutto di uno studio approfondito corredato da una ricerca sistematica delle fonti. Il romanzo storico è di nicchia, però, se condito con opportune gocce di noir e riflessioni , anche attuali, sul cambiamento politico che travolse la città in quell’anno, lo rende accattivante. L’autore è un perfetto direttore di orchestra che riesce, quindi, a far intonare le diverse voci di un caleidoscopio di personaggi all’ interno di storie complesse, ma profondamente lineari. Un vero maestro del romanzo storico italiano che ha dato voce a figure femminili affascinanti di stampo shakespeariano.

TIZIANA TOMAI

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Il romanzo non è brevissimo e a mio parere allunga un po’ troppo il brodo in alcuni punti: la trama è interessante e intricata, ma non particolarmente densa di eventi anche se prende più ritmo sul finale. I personaggi sono delineati abbastanza bene e non risultano piatti, soprattutto la badessa; avrei però preferito scoprire di più su di loro attraverso le loro azioni e i loro comportamenti e meno attraverso le spiegazioni dell’autore. Il linguaggio è assolutamente adeguato al periodo storico in cui è ambientato il testo, ma proprio per questo motivo a mio parere risulta un po’ pesante. Nel complesso non è un brutto romanzo e c’è sicuramente dietro un grande lavoro di ricerca, ma non mi ha conquistata del tutto.

Francesca Funicella

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Ambientato a Venezia durante la rivolta per il doge Vitale II Michiel che viene assassinato, la badessa del monastero di San Lorenzo si trova invischiata, suo malgrado, in un mistero che ha un filo sottile tra demoni, Satana e l’avidità umana.
Questa badessa è testarda e caparbia, dopo che ha tentato di praticare l’esorcismo sulla giovane monaca Persede Gradenigo, figlia di uno dei nobili più in vista della città, ella viene trovata affogata in fondo a un pozzo. Da questa svolta si dipana la storia che vedrà la badessa protagonista di giochi di potere, avidità che nulla hanno a che fare con la cura della città o la carità del Signore.
Quando tutti i nodi verranno al pettine, nonostante si fosse inimicata anche grandi nomi (primo tra tutti il nuovo doge di Venezia) della Venezia di quel tempo, la badessa Sicara Caroso risalterà come personalità forte, talvolta sola ed in grado di cavarsela benissimo.
La particolarità di questo romanzo, oltre all’ambientazione storica, è lo spazio che viene dato alla figura femminile, che è da un lato vittima inconsapevole di trame di denaro e di potere, mentre dall’altro spicca per intelligenza, caparbietà ed autonoma, cosa che in quel periodo storico non era così scontata.
Un’ottima lettura ed anche le turbe politiche del periodo vengono descritte in maniera molto accurata; l’utilizzo del dialetto veneto per caratterizzare alcuni personaggi meno alfabetizzati e con lavori più umili mi è parsa molto coerente ed azzeccata.

Valentina Bacchi

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Una storia interessante, anche se il genere storico non rientra tra i miei preferiti è consigliato a chi ama queste ambientazioni, e storie con tanti personaggi ed intrighi.

Martina Pezzotta