* * *
lettura piacevole e leggera come lo sono usualmente i gialli. Il commissario è naturalmente un Montalbano al femminile con la sua passione per il cibo e la maniera informale ed umana di relazionarsi con i collaboratori. Per quanto riguarda i suoi rapporti sentimentali, al contrario del collega siciliano, l’autrice ha scelto la strada (poco coraggiosa) del travaglio interiore. Una lettura che consiglierei.
Antonella Roncarolo
* * *
Ha un ritmo di narrazione molto incalzante, personalmente mi sono immersa nella lettura e non riuscivo a staccarmi più dal leggere per sapere come procedeva l’indagine. L’utilizzo del dialetto siciliano rende la narrazione più accogliente, più “vicina” all’animo del lettore e anche più divertente
Alessandra Finizio
* * *
Racconto avvincente che tiene in suspanse il lettore costantemente, colpi di scena spettacolari. Perfetta la amalgama tra lo stile giallo e la narrazione. letteralmente divorato.
T. Famoso
* * *
È la prima volta che ho letto un giallo di questa scrittrice. Il libro è scorrevole ma mi ha un po’ delusa: ha scopiazzato da altri scrittori siciliani e non. Basta con l’investigatore dalla vita sentimentale complicatae col carattere scostante.
Carla Iodice
* * *
Mario Cottone
* * *
Mi chiedo se sia possibile definirlo un "giallo".
Che genere di romanzi stampa la Nero Press?dopo le prime venti pagine,per avere la forza di andare avanti,ho smesso di credere che ci fossero motivi di interesse in una storia sul mondo dei "writers",sul quale,peraltro, l ’autrice appare ben documentata.
Ammazzamenti, stupri, croci,spade, donne-uccello, trans, sevizie,mitologia a gogo’,un guazzabuglio senza capo ne’coda.
Una storia che sarebbe piu’adatta a un graphic novel horror.
Patrizia Aluffi
* * *
questo mi è piaciuto molto, trama avvincente,indizi e colpi di scena ne fanno un romanzo leggibile. Unica nota, a mio parere si dilunga un pò troppo
Rita Bernardelli
* * *
Alessio Pistolesi
* * *
Il talento del cappellano. Un simpatico giallo con molte parole siciliane, non sempre di facile comprensione. I personaggi sono molti, la trama niente male.
Claudia Bessi
* * *
Enza Scotto d’Abusco
* * *
Il romanzo, di genere giallo, è ambientato nella Sicilia della mafia, responsabile della morte del padre (commissario di polizia) della protagonista, Giovanna Guarasi -detta Vanina - che ha assistito da ragazzina alla sua uccisione. Vanina ricopre il ruolo di vicequestore della Mobile nella città di Catania. Donna, appassionata del suo lavoro, meticolosa e determinata, con una storia affettiva complessa alle spalle ma in realtà ancora presente, con una squadra di collaboratori che la segue e la sostiene. La Mafia aleggia nel romanzo ma non ne è protagonista se non nelle ferite che Vanina si porta appresso. Due cadaveri, due omicidi che potrebbero far pensare a un resa dei conti della Mafia. Ma tante cose non tornano e le indagini devono scavare lontano per portare alla luce la verità.
Elisabetta Mora
* * *
Il talento del cappellano: un bel giallo, con una trama ben articolata, ricca di colpi di scena con cadaveri che scompaiono e ricompaiono, con soluzioni mai scontate che si modificano strada facendo.La protagonista Vanina Guarrasi, vicequestore, è sbrigativa e sensibile, intuitiva e razionale aiutata da una squadra fedele e da un ex commissario che la apprezza per le sue doti da sbirro. Il romanzo è ambientato a Catania e in alcuni paesi alle falde dell’Etna che diventa determinante nella storia; di quella terra sembra di sentire il profumo, i sapori, le chiacchiere, il senso dell’amicizia attraverso la figura di Vanina, forte ed allo stesso tempo fragilissima, non perfetta ma reale.
Rita Merusi
* * *
La scrittrice per la quinta volta ci racconta un’avventura della
vicequestore Vanina Guarrasi alle prese con un duplice omicidio che
richiederà complesse indagini per giungere alla soluzione finale che mi
è parsa piuttosto riduttiva rispetto alle premesse. È interessante
vedere come la squadra al comando di Vanina agisca in un clima sereno e
solidale: è il frutto di una lunga collaborazione e di rispetto
reciproco. Mi ha ricordato il rapporto che lega Maigret e i suoi
assistenti.
Ho apprezzato molto la descrizione di Catania durante il
periodo delle festività di fine anno: sembra quasi di "passeggiare " per
la città.
Carla Guastalla
* * *
In un Hotel
in ristrutturazione situato alle pendici dell’Etna, (Hotel della
Montagna) Nunzio Scimemi addetto alla sorveglianza, inciampa nel corpo
di una donna morta che però appena dopo la segnalazione scompare
lasciando agli inquirenti il dubbio sulla veridicità del fatto.
Giovanna
Guarrasi (Vanina), vice questore della squadra mobile di Catania,
ritiene utile indagare a fondo ed infatti nei giorni seguenti viene
segnalato il ritrovamento del corpo di una donna (riconosciuta come la
dottoressa Leonardi del reparto di pediatria dell’ospedale) nella
cappella Murgo del cimitero affiancata al corpo di Monsignor Murgo.
Il fatto lascia nello sconcerto tutti.
Vanina, con la sua squadra e con l’aiuto dell’amico commissario in pensione Patanè, cercano di capire lo strano caso.
Alberto Mutti
* * *
Un romanzo giallo ambientato in una Palermo contemporanea impegnata a sopravvivere. I personaggi risentono della influenza di altri scrittori di gialli, rappresentati anche nelle fiction televisive. Dialoghi ripetuti e scontati non coinvolgono il lettore.
Donata Donati
* * *
Il libro si legge volentieri come volentieri si guarda Montalbano alla televisione. Dal punto di vista letterario, l ‘ impostazione del testo, le situazioni all‘interno dell’Ufficio di Polizia, la tipologia del linguaggio ricalcano i romanzi di Camilleri
Lucilla del Poggetto
* * *
Un giallo. Trama ben costruita. Immediata “ suspence” nelle prime pagine . Un cadavere scompare. Ne appaiono due subito dopo in altro luogo. Uno dei due è stato spostato dal luogo originario in cui era stato scoperto. Catania è l’ambientazione ideale, le strade nere di pietra lavica, polvere nera e sabbia, neve sulle cime dell’Etna. La figura femminile ormai domina la scena. Forte, coraggiosa, capace di valorizzare la sua squadra, garanzia di riuscita per il suo lavoro, e dotata di grande intuito investigativo. La lingua siciliana usata induce il lettore a leggere e rileggere le frasi e ci * ricolloca in Sicilia. I sentimenti riaffiorano e le relazioni impreziosiscono la vita della protagonista
Fabrizia Paini
* * *
Come in altri romanzi della giovane scrittrice CRISTINA CASSAR SCALIA la Sicilia è lo sfondo, e non solo, dei numerosi eventi che sono il teatro del crimine di questo intricato giallo. Non Palermo, città natale dell’autrice, ma Catania ,non città inventata, ma vera, moderna, affatto edulcorata, con il suo traffico convulso, con bar, osterie, pasticcerie , ospedale e non secondario il cimitero. Catania città etnea, dove la storia comincia, mentre sull’Etna nevica. E’ l’inverno del 2016, tra Natale e Capodanno, una donna morta è rinvenuta in un albergo da tempo abbandonato dopo una colata lavica. Il cadavere poi scompare, per ricomparire insieme ad un altro cadavere in un cimitero, insieme“addobbati come una bancarella natalizia. Questo romanzo è il quinto della serie che ha come protagonista il vicequestore VANINA GUARRASI della squadra mobile di Catania: dal fiuto infallibile, determinata e fragile per aver perso il padre ucciso dalla mafia e per una situazione sentimentale precaria con un PM antimafia. Importante è Vanina, ma anche tutta la squadra affiatata di cui conosciamo tanti particolari: ci sono i carusi, i giovani , ma anche il commissario in pensione PATANE’ ultraottentenne, che è un vero comprimario nella soluzione dei delitti, lui allenato all’uso sottile della ragione, in tempi in cui non c’era la tecnologia del tempo presente, che ora qualche giovane caruso padroneggia. Anche altre donne fanno parte della squadra, magari bresciane e vegane. Ci sono figure che ritornano da altri romanzi come DON ROSARIO LIMOLI, che è impegnato a dare speranza a ragazzi difficili e ben diverso dal cappellano , monsignor Murgo molto stimato, ma ucciso insieme all’amante , Azzurra Leonardi ,pediatra altrettanto stimata. Tante le piste fituse seguite , considerato l’insolito luogo del ritrovamento, la messinscena, la ricerca del movente e più volte, quando tutto sembra risolto , si ricomincia da capo . L’indagine “peggio di un cruciverba senza schema”, mi è parsa tirata troppo per le lunghe e poi risolta troppo in fretta in modo sbrigativo e spiazzante. E’ stato come leggere una piacevole sceneggiatura. Tutti i particolari, relativi ai tanti personaggi e a Vanina in particolare, che fuma gauloise, ama il cinema e la buona cucina, mi paiono funzionali alla preparazione di un serial televisivo, che so essere già stato progettato.
Caterina Fiore
* * *
Si rivivono le atmosfere, i personaggi e le situazioni che hanno reso
famosi i gialli di Manzini e Camilleri. La protagonista, il v. questore
aggiunto, Giovanna Guarrasi, alle prese con un duplice omicidio, mostra
un carattere introverso e schivo, unito ad una spiccata mentalità
razionale; si dedica, con grande dedizione, al lavoro ed esprime
caparbietà nelle indagini. Completa il personaggio la sua vita
sentimentale irrisolta. I luoghi sono descritti con una tale suggestione
da coinvolgere pienamente il lettore, così come gli usi e i costumi
della città, in cui si svolgono le vicende (il traffico incessante di
Catania, i dolci, la diffusa familiarità tra le persone…); anche le
figure non protagoniste sono molto caratterizzate.
Ottima la
gestione dei tempi della narrazione, come, ad esempio, l’accorta,
prolungata suspence dal momento della denuncia di una fugace e dubbia
apparizione di un cadavere al suo ritrovamento. L’utilizzo del bel
frasario in dialetto siciliano, a cui siamo ormai avvezzi dai gialli di
Camilleri, rende conto della familiarità tra colleghi di lavoro.
E’ un libro che si legge piacevolmente!
Margherita Tricarico
* * *
Piacevole, ben scritto, il romanzo giallo della Cassar Scalia si legge volentieri. L’azione si svolge in una Catania attuale e le non molte citazioni del dialetto sono in catanese autentico. I personaggi, la stessa Vanzina Guarrasi e la sua squadra, diventano presto conosciuti e caratterizzati, forse ricordando l’altro celebre commissario di Camilleri. La trama però, in questo romanzo, ha una conclusione improvvisa, troppo improvvisa e non supportata da un solido concatenarsi di indizi
Donatella D’Agostino
* * *
avevo letto altri libri di Scalia. E sempre ci sono rimanendoci sempre
allegramente imbrigliato. Vanina è una che ti rapisce, per la sua di
essere imperfettamente normalità. È perfettamente imperfetta nel suo
modo di mangiare, nel suo modo di fumare, di fuggire dalle sue faccende
personali. Un vicequestore che però sul lavoro si butta con passione e
intuito.
Un’indagine che “è peggio di un cruciverba senza schema”
proprio quando pensi di aver trovato la parola adatta, arriva una nuova
definizione che ti scombussola le lettere e tu devi ricominciare
daccapo.
Vanina in più è circondata da colleghi e compagni che
formano una squadra affiatata e imperfettamente normale come lei. È vero
che si rifà ad altri scrittori di gialli siciliani ma con una dose di
personalità. L’ambientazione mi piace moltissimo sembra di vedere i
luoghi che descrive. Insomma c’è tutto quello che può bastare per farsi
rapire il cuore e aspettare con ansia la prossima uscita.
Massimo Parmigiani
* * *
Ennesimo esempio di manierismo poliziesco, in questo caso “alla siciliana” : dialettalismi e solecismi a profusione per creare l’atmosfera sicula ( ma Verga è un’altra cosa). Manierismo anche nella protagonista: tormenti esistenziali da chiacchiere al bar, comportamento vagamente stizzoso, una punta di presuntuosità. Nel mondo reale sarebbe definita antipatica da colleghi ed utenti dell’ufficio, non vedo perché debba apparire simpatica come personaggio di fantasia.
Giuseppe Montagna
* * *
Se devo leggere un giallo, potrebbe essere uno della serie scritta da
questa autrice, che fa dell’ironia un filtro efficace a reggere le fila
di un racconto che contiene temi di per sè assai pesanti.
Siamo in
Sicilia, la vicenda ci porta sulle pendici dell’Etna e tra le strade di
Catania. I poliziotti della Mobile che sono incaricati dell’indagine in
questione hanno uno spessore storico che arriva da testi precedenti e
che contribuisce a descriverli e a definirli, anche se affiorano
stereotipie e tratti macchiettistici.
Veniamo esposti alle scelte di
vita e (ricordi di Camilleri) ai gusti e alle golosità di una
vicequestore dal carattere caparbio e spigoloso, che riesce egregiamente
a muoversi in un ambiente oramai "contaminato" dalla presenza femminile
(licenza poetica, temo). Aiutata però da un anziano commissario in
pensione, forse figura che vicaria il padre, ucciso sotto i suoi occhi
in un attentato di mafia. L’insieme costruisce un vivace spaccato di
società siciliana e contribuisce a migliorare far acquisire il colorito
vocabolario. Sono ormai lontani i piccoli libri blu che fornivano un
apparato lessicale per permettere ai lettori di capire termini oramai
entrati ad arricchire il vocabolario di noi tutti.
Liliana Superchi
* * *
Mambrini Donatella
* * *
Sergio Moretti
* * *
Baronciani Roberta
* * *
Patuzzi Cristina
* * *
Il libro ruota attorno ad un duplice omicidio e alle indagini che portano la protagonista, il vicequestore Vanina Guarrassi, e la sua squadra alla ricerca della risoluzione. Tra le investigazioni si snodano le vicende private di Vanina e gli scorci della Sicilia che fanno da sottofondo. Leggendolo viene spontaneo cercare dei parallelismi con i libri di Camilleri, ma i personaggi e la storia hanno una propria autenticità pertanto diventa una piacevole lettura per chi apprezza il genere.
Cardi Valentina
* * *
Libro scorrevole ma deludente. Sempre il solito scenario, i soliti delitti, i soliti protagonisti che hanno i soliti caratteri distintivi. Insomma niente di nuovo.
Del Giudice Francesca
* * *
Il libro, scritto in maniera fluida e coinvolgente, narra le vicende che coinvolgono il vicequestore Vanina Guarrasi e la sua squadra investigatrice nel corso delle indagini riguardanti il ritrovamento di due cadaveri nel cimitero di una località nei pressi di Catania. Catania diventa così anch’essa personaggio del romanzo, con le sue strade trafficate, i suoi ristoranti e i bar, che rappresentano veri e propri punti di riferimento, come anche il dialetto di Catania e questo, rimandando molto spesso alle atmosfere originali di Camilleri, può rappresentare un limite del romanzo.
Cicchetti Fulvio
* * *
Mecozzi Enrica
* * *
Il dipanarsi della trama che cuce e poi disfa, può aiutare a tenere sempre attento il lettore. Ma poi lo schema troppo sfruttato del gruppo investigativo, porta a sminuire l’ intrigo, anziché arricchirlo. Un amorazzo nato in un campo scout e una classe con i suoi personaggi ormai stempiati fanno troppo facilmente comprendere l’epilogo, lo fanno intuire con troppo anticipo così come se l’autore del delitto fosse il maggiordomo.
Testa Mauro
* * *
Una trama semplice, si legge con piacere anche se è l’ennesimo giallo col profumo di Camilleri che leggiamo.
Ticconi Elisa
* * *
Continua la saga dei gialli, in biblioteca i libri di questa autrice vengono prestati molto, ma non ho trovato una storia interessante, forse ha penalizzato aver letto il quinto libro della serie.
Zenobi Lucia
* * *
Il romanzo narra le vicissitudini dell’ennesimo vicequestore di polizia, Vanina Guarrasi, che recatosi in vacanza per qualche giorno nella sua terra d’origine - la Sicilia – si trova ad indagare in un caso di duplice omicidio. In un vecchio albergo in ristrutturazione viene infatti rinvenuto un cadavere, un cadavere di cui però subito dopo la segnalazione non si trova traccia. Il corpo riappare misteriosamente ventiquattro ore dopo nel cimitero del paese in cui dimora la Guarrasi, e vicino ad esso è disteso un altro cadavere. Dal macabro ritrovamento si dipana la serratissima indagine condita con l’utilizzo della lingua siciliana, con le vicissitudini del passato di Vanina, con i colori, i profumi e soprattutto i golosi piatti della cucina siciliana. La lettura non mi ha coinvolta, per me che ho avuto il piacere di leggere tutta la produzione letteraria di Andrea Camilleri, mi è sembrato di rileggere qualcosa di già scritto e conosciuto, privo di originalità. L’indagine poi è molto complessa, e nell’arrivare al finale, del tutto spiazzante e direi improbabile, il lettore perde interesse senza peraltro riuscire a trovare il bandolo della matassa. Romanzo banale e insipido non consigliato.
Silvagni Cinzia
* * *
Parma Vincenzo
* * *
Il giallo ruota intorno all’omicidio di una donna e di un prete(cappellano). Le indagini, affidate, come sempre, alla vicequestora Vanina Guarrasi, mettono in risalto vecchi rancori e vicende passionali che conducono alla scoperta dell’assassino.
Spanò Greco Salvatore