< Il teatro dell’essere di  Ermanno Bencivenga (Hoepli)

Qui di seguito le recensioni di IlTeatroDellEssere raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Ripercorrere tesi e metodi del fare teatro spaziando tra Cartesio, Platone e Stanislavskij.
Varare l’analisi dell’attore e dell’intero contesto teatrale con questo saggio è una vera e propria illuminazione; non solo per avere una visione a 360° ma per un vero e proprio viaggio introspettivo in perfetto stile pirandelliano.

Carmela Perrini

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Mi sembra un saggio molto valido ma non sono esperta dell’argomento e sinceramente mi interessa anche poco, quindi esprimere un giudizio è alquanto difficile

Melania Vecchi

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Un libro che accosta la filosofia al mondo del teatro. Come? Dalla filosofia greca, alla letteratura, alla musica per far conoscere al lettore come vive l’IO sul palcoscenico; cosa significa l’IO in quel contesto; come si costruisce un soggetto teatrale con questo bagaglio.
Interessantissimo il rapporto anche del pubblico e come si raffronta al soggetto.
Un libro che mi ha aperto completamente la mente, finalmente una chiave di lettura di come vivere il teatro e i soggetti che vengono presentati. Una sorta di manuale che per approcciarsi al teatro tutti dovrebbero leggerlo, approfondisce la visione di qualsiasi opera.

Caterina Lotti

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L’atto di pensare, di scoprirsi, è l’essenza dell’essere. Il teatro e la filosofia non sono affatto mondi lontani. L’uno spiega e può riflettere l’altro, serve all’uomo - e a Bencivenga in particolare -, per esprimere l’interesse della natura del soggetto. l’Io nella sua interezza che, tra la recitazione e la filosofia esprime e rivive sé stesso e mette in vita la memoria.
Il Teatro dell’essere è la resa pratica di un’idea accantonata per un lungo tempo dall’autore, che viene al mondo quando i tempi sono maturi, come l’Io.

Annalisa Concu

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Il re degli ultimi a me personalmente non piace perché mitizza un personaggio a mio parere negativo
Sarà stato un grande del calcio ma Maradona non è certo da prendere come esempio
Sicuramente un libro per tutti

Ida Do

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Saggio di notevole interesse frutto della contaminazione di due campi del sapere apparentemente diversi e distanti quali il teatro e la filosofia. La narrazione gioca sulle continue entrate ed uscite da queste due culture proprio come in un spettacolo teatrale si alternano attori e vicende.
L’indagine si orienta non sui testi teatrali ma sugli artefici dell’attività teatrale e sulle loro potenzialità e confronti : attore , regista, fondatori di scuole teatrali.
Il taglio della scrittura s’incentra in particolar modo sul ruolo dell’attore, sui vari metodi delle varie scuole per svolgere al meglio questa difficile espressione artistica che ogni sera deve fare i conti con lo sguardo attento, indagatore degli spettatori.
Il tutto deve essere mirato al coinvolgimento dello spettatore e ciò è possibile solo se l’attore trasforma l’immaginario nella sua realtà ed il suo inganno consiste nel coinvolgere lo spettatore in questa trasformazione.
Di particolare interesse nel lavoro risultano le indagini filosofiche tese ad analizzare il processo mentale dell’attore , la sua capacità di astrazione, il suo immedesimarsi nel personaggio , il perenne contrasto nell’esecuzione dei ruoli tra memoria emotiva e immaginazione del momento.
Lavoro di grande intensità e raffinatezza.

Orazio Iacovazzo

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mi spiace ma non sono proprio riuscito ad appassionarmi al saggio di Ermanno Bencivenga, il cui tema è sostanzialmente il possibile rapporto fra filosofia e teatro

Fabrizio Fusco

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Molto interessante.

ELENA ROCCHI