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Il saggio è scorrevole e segue una datazione temporale che ho apprezzato molto e che, a mio parere, ha reso la lettura decisamente godibile, anche senza essere troppo informati sulle vicende che hanno travolto un intero paese e la sua classe dirigente. Lo sguardo che si propone è di chi ha vissuto quel periodo dalle prime file ed è molto interessante il taglio che ha tutto il libro, la cadenza narrativa con cui si raccontano il susseguirsi degli eventi.
Marianna Cruoglio
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Il libro racconta la vicenda di Mani Pulite attraverso l’esperienza vissuta dall’autore incaricato fin dagli esordi di seguirla in qualità di cronista del Corriere della sera. In particolare la trama si sviluppa lungo i mille giorni che vanno dall’arresto di Mario Chiesa alle dimissioni di Di Pietro, che rappresenta il periodo in cui Buccini si è occupato di Mani Pulite. Il racconto offre la versione di un cronista, che all’inizio segue quasi come un tifoso il pool Mani Pulite, la cui azione è vista come la leva per riformare tutto il sistema, poi via via che l’azione procede comincia a manifestare le prime criticità. Comunque il libro contribuisce a mettere in luce i costanti e quotidiani rapporti tra tribunale e magistrati di Milano da un lato e giornalisti dall’altro, che in molti episodi sono stati fonte di polemiche e di attacchi per fughe di notizie e anticipazioni di provvedimenti. Interessante il racconto dello scoop dell’avviso a comparire per Berlusconi, notizia anticipata proprio dal Corriere della Sera per merito dello stesso Buccini. L’autore rende bene anche il clima che circonda l’azione dei magistrati, osannati come eroi da stadio dall’opinione pubblica e persino da molti politici, almeno per i primi due anni.
Le conclusioni sono comunque amare, e in ultima analisi non dissimili da quelle di Davigo. Le esigenze di riforma del sistema, sia per quanto riguarda la politica che per la magistratura, sono state inevase e continuano a ripresentarsi sotto altra forma. La corruzione appare come un male endemico del nostro popolo a cui forse solo con l’educazione si può rimediare.
Il racconto è ben strutturato e organizzato, direi compiuto. La trama è avvincente e si legge bene, la qualità di scrittura è buona.
Pierguido Fiorina
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Non aggiunge nulla a quanto già si sa
Margherita Falzone
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Una scoperta su un saggio che mi ha fatto scoprire cose assolutamente lontane dal mio modo di leggere e di pensare.
Un’approccio alla psichiatria attraverso una storia lontana da noi e da un dramma descritto da un grande scrittore greco.
La scoperta della follia vista come parte intimo dell’essere umano.
Andrea Borghi
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Ripasso degli anni di Mani pulite attraverso la cronaca dettagliata e vivace delle note vicende narrate dall’inedita angolazione di un giovane giornalista che a inizio carriera si trova a raccontare uno snodo della storia repubblicana italiana. Gustosi i retroscena nelle redazioni dei grandi quotidiani
Franca Nicolais
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Vicenda ahimè nota anche nelle polemiche seguite ad alcune affermazioni presenti nel testo. Forse più che un racconto sul “dietro” le quinte di un giornalismo, casta intoccabile anch’esso da anni, un tentativo di ripensare e in modo autoreferenziale a quegli anni e forse anche autoassolversi per gli errori giustificati talvolta dall’eccezionalità dei tempi.
Salvatore Ivan Raffaele