< Il tesoro invisibile di  Filippo Cosmelli, Daniela Bianco (Utet)

Qui di seguito le recensioni di IlTesoroInvisibile raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il libro svela "tesori straordinari": è un’opera capace di esplorare anche solo con la fantasia i depositi dei grandi musei italiani. Da leggere tutto d’un fiato, è un viaggio alla scoperta non solo della selezione di opere scelte dagli autori, ma anche delle emozioni che l’umanità può provare di fronte l’arte.

Alessia Castorina

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Un viaggio alla scoperta dell’arte italiana attraverso un itinerario un po’ insolito: gli autori,prendendoci per mano, ci introducono nei luoghi sconosciuti e inaccessibili di musei noti e meno noti, mostrandoci opere e oggetti bellissimi, inconsueti, affascinanti che, per diversi motivi, non possono essere esposti. Veniamo così condotti attraverso gli 85 km di scaffalature che si snodano sotto i musei vaticani e in cui sono riposti preziosissimi documenti storici, possiamo avvicinarci al disegno leonardiano dell’uomo vitruviano o agli schizzi di Palladio, troppo delicati per essere tenuti alla luce o toccati, o rimanere affascinati da oggetti di uso comune, ma unici e originali, come i tarocchi di Brera, la camicia talismanica con la decorazione dei 99 nomi di Allah, i curiosi calcagnetti, zeppe alte fino a 50 cm e veri e propri “must have” per la moda femminile veneziana rinascimentale, di cui ci vengono raccontate, con uno stile sempre piacevole, le origini, la storia, i modi d’uso. Su tutte, mi hanno colpito le pagine dedicate ad Oplontis, non solo per la squisita perfezione formale degli stupefacenti gioielli rinvenuti, ma per la capacità degli autori di evocare con sensibilità e partecipazione il contrasto tra l’eternità dell’arte e la precarietà della vita vissuta ai piedi di un vulcano .
Insomma dodici tappe per raccontarci che la bellezza e l’arte vinceranno sul tempo e, forse, ci salveranno.

Elisabetta Bellan

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Che dire... mi sono persa fra le pagine.
La bellezza dell’arte non ha confini

Paola Masaro

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Il testo ha il pregio portare l’attenzione del lettore su alcuni beni culturali fra i tanti che costituiscono lo sterminato patrimonio artistico non direttamente fruibile dal pubblico più vasto. Si descrivono documenti e manufatti artistici eterogenei, originali e, per me maggior pregio, si pongono all’attenzione dei lettori anche i luoghi in cui tali beni sono conservati, giacimenti culturali d’eccezione, stimolando su di essi curiosità e interesse.

Alessandro Guaitoli

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Strutturalmente interessante
Ogni capitolo è uno studio approfondito sul significato e sulla storia di svariate opere di arte ritrovate .


Claudia D’Agostini

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Il tesoro invisibile invece è molto bello: l’argomento è davvero interessante, mi ha molto appassionato la storia del ritrovamento dei gioielli a Oplonti e quella su Enrico VIII. Lo consiglio davvero a tutti.

Beatrice Spagnesi

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Non è un saggio. E’ un catalogo ragionato di alcuni grandi beni culturali presenti nelle collezioni italiane.
Che vengono illustrati e spiegati: da questo ognuno sa e capisce quale importanza abbiano.
Ma non è un saggio.
Tuttavia che differenza con il libro nr 1, quale freschezza, che importanza, quale interesse nei reperti prescelti.
Che vanno dalle lettere, ai gioielli, dalle chiavi ai quadri, ai disegni. Composti in un tutto che sorprende per la sua straordinarietà.

Paolo Diaz de Santillana

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Un viaggio nei “depositi” dei musei italiani, alla scoperta di un patrimonio inestimabile, ma nascosto. Quello che siamo abituati a vedere altro non è che la punta di un iceberg. Questo il messaggio della “riscoperta”.
Mi è piaciuto!

Alessandro Minello

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Bel libro che intreccia arte, avvenimenti storici, vita di personaggi attraverso la descrizione di tesori, spesso ritrovati, non accessibili al pubblico. Le descrizioni sono suggestive e la lettura estremamente piacevole.

Anna Baglioni Hadjigavriel

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Gli autori ci guidano in un interessante viaggio alla scoperta delle opere d’arte e dei tesori invisibili, nascosti ai più, parte rilevante del nostro straordinario patrimonio artistico-culturale.

noemi di muro

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Il libro e’ molto ben strutturato riportando al lettore particolari e opere di cui si e’ solo sentito parlare ma che non sono mai state approfondite e studiate come nel testo in esame. Diventa sempre piu’ interessante durante la lettura.

Roberto Bicocchi

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Lo storico dell’arte Filippo Cosmelli e l’architetto Daniela Bianco, attraversando le città italiane, durante il lockdown da Covid, decidono di penetrare in luoghi sempre chiusi e nascosti al pubblico, come i Depositi Museali e gli Archivi, per svelare alcuni tesori per lo più sconosciuti e raccontarli, aprendo squarci inaspettati su periodi diversi della nostra storia.
Il loro criterio di scelta è legato allo stupore, alla meraviglia e alle emozioni che oggetti e documenti hanno sollecitato in loro e sicuramente anche nei lettori del loro saggio.
Il risultato è una collezione di percorsi che raccontano la bellezza nascosta e che ho letto con grande piacere.

Rita Piloni

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"Il tesoro invisibile" mi è sembrato estremamente raffinato sia nella veste grafica che nella fotografia e nella scelta delle opere presentate. I contenuti interessanti adatti a un’ampia divulgazione per favorire un’attivita’ educativa, oltre che culturale, al bello che ci circonda di cui il nostro paese è ricco.
Questo lavoro mi ha fatto riflettere sulla possibilità di "sfruttare" anche l’immenso patrimonio artistico nei depositi per creare musei diffusi nel territorio italiano. Mi rendo conto che forse è un’utopia ma sicuramente attirerebbe turisti e aiuterebbe l’economia del nostro paese.

Donatella Ghizzi.

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Sicuramente questo testo è più importante del primo in quanto fa conoscere preziosità nascoste che vengono inquadrate da brevi ma chiari riferimenti storici. Trasmette l’emozione degli scrittori di fronte a tanta bellezza e soprattutto vorrei percorrere anch’io quei luoghi magici, che in parte ho visto, ma che rivedrei volentieri attraverso gli occhi di Filippo e Daniela

Pia Spagnolo

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Il testo è leggibile anche senza seguire l’ ordine proposto dall’ autore, rispetto al testo 1 è più impegnativo ma incuriosisce verso approfondimenti individuali

Paola Raffaella Bosetti

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L’autrice e l’autore de “Il tesoro invisibile”, con la loro scrittura semplice ma autorevole, ci hanno dato la possibilità di entrare virtualmente nei depositi di alcuni musei, palazzi e archivi italiani facendoci provare quasi le stesse emozioni che hanno provato loro nel vedere i tesori nascosti. Questo saggio non è solo un elenco di opere che per vari motivi sono sottratte al pubblico, turisti o studiosi, perché sono fragili o in sovrannumero rispetto alle possibilità espositive del sito; gli autori, prima di giungere alla descrizione dell’opera, dell’oggetto o del documento ci forniscono storie inaspettate, ad esempio, della città che ospita il museo (come Venezia o Taranto e anche la poco conosciuta Roma dei percorsi alternativi), le abitudini modificate nel tempo sull’uso di alcuni oggetti, aneddoti legati a film (“Roma città aperta”, “007”) o l’etimologia di una parola che dà il nome ad un archivio aprendoci a interpretazioni diverse. I loro occhi diventano i nostri che ci descrivono accuratamente i beni “nascosti” che acquisiscono la rispettabilità che hanno quelli “in superficie”, come dicono gli autori. Cosmelli e Bianco hanno scoperto dei tesori, avendo avuto il privilegio di aprire armadi e cassetti, sollevare carte veline o teli impolverati per cercare di coinvolgerci il più possibile, restituendoci la sorpresa della “bellezza” di un manufatto che è stato visto da pochissimi nell’arco della storia…E anche la descrizione di una chiave può diventare affascinante! Il testo apre allo stupore che il surrealista Andrè Breton diceva di voler provare dopo essersi fatto chiudere di notte in un museo per godere, in silenzio, della bellezza dell’arte, la bellezza che gli umani sanno produrre.
Belli e personali anche i titoli che introducono i capitoli (tra i più interessanti “Venezia in tacchi alti” e “Il primo giorno di Caravaggio”) e l’accurato apparato fotografico.
Sicuramente un Grand Tour insolito e sempre ripetibile.

Elisabetta Coppola

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osservare, scoprire senza muoversi.
Ricominciare a vivere i musei in modo diverso.

Luisa

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Recensione:Il tesoro invisibile
La lettura di questo libro è stata interessante.
La prosa resta scorrevole anche quando ricorda e riassume la storia e il contesto in cui è nata l’opera d’arte presentata-
L’argomento trattato risulta senz’altro molto stimolante perché porta alla scoperta di opere d’arte , di manoscritti , di luoghi normalmente inaccessibili . Di alcuni di questi reperti nascosti
avevo già avuto modo di leggere in precedenza.
La auspicabile possibilità di ammirare il -Talismano da indossare – e la facoltà di guardare documenti di archivio come la richiesta di Enrico VIII sono stati per me una vera gradita notizia

Elena Broglio

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Un viaggio attraverso i luoghi segreti dell’arte.
Il Tesoro Invisibile parla, infatti, dei vasti archivi che giacciono sotto i più grandi e prestigiosi musei del mondo, luoghi inaspettati e misteriosi ai nostri occhi, se pensiamo a quante opere non sono mai state esposte per poter essere ammirate.
Essendo un libro d’arte, l’utilizzo di immagini è essenziale, quasi d’obbligo, e in questo l’autore non pecca sicuramente di abbondanza, lasciando la curiosità del lettore spesso in sospeso.
Libro assolutamente consigliato per gli amatori d’arte e non solo.

Arianna Criscione

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Gli oggetti, i marchi, le invenzioni, cose apparentemente semplici, ma frutto dell’inventiva del genio italico. Il marchio Autogrill, le graffette, il Campari, le palle da biliardo, Pirelli, la cinquecento. Come sono nati e chi li ha ideati. Bel libro. Molto Interessante.

Franco Della Ducata

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Interessante ma mi aspettavo di più.

Pina Pes

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Entrambi i libri proposti mi sono piaciuti molto, ma in questo gioco bisogna indicare un libro preferito. La scelta è ricaduta sull’altro libro non sono perché molto interessante, ma anche perché non sono riuscita a finire questo testo. Provvederò sicuramente prossimamente.

Un viaggio affascinante a caccia di capolavori nascosti in cantine polverose o su labirintici scaffali sotterranei. Un modo di riportare alla luce opere d’arte cadute nell’oblio della memoria.

Mara Boifava

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efficace e sintetico. Pieno di scoperte affascinanti sul nostro patrimonio artistico nascosto. Taglio molto divulgativo.

chiara marotta

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"Il Tesoro Invisibile" è un libro e al tempo stesso un’esperienza. I due autori portano il lettore a visitare i depositi dei musei italiani, accompagnandolo per mano e rivelando alcuni dei tesori che per anni hanno vissuto nascosti da occhi indiscreti fino ad oggi.
Un po’ manuale d’arte, un po’ libro di storia, il manoscritto è suddiviso in brevi capitoli, ciascuno con la sua bibliografia e le sue immagini, rigorosamente a colori. I musei visitati sono diversi, e tra questi spiccano l’Archivio Apostolico Vaticano, la Galleria dell’Accademia di Venezia e la Pinacoteca di Brera.
Tra dipinti, sculture e gioielli, in questi spazi sono nascosti pezzi di un’Italia meravigliosa che stavano aspettando solo che qualcuno desse loro l’opportunità di mostrarsi alla luce del sole. E questi pezzi sono tantissimi e tutti meravigliosi. D’altronde, "Quanto esposto in superficie non è che la punta dell’iceberg".

Federica Depetro

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Cura del dettaglio, descrizioni puntuali di percorsi unici e non conosciuti ai più. E’ stato come essere accompagnati per mano alla scoperta di un mondo parallelo. Lodevole l’approfondimento storico artistico.

Francesca Bedogni