< Il verde orizzonte s’infiamma di  Patrizia Magli (Iacobelli)

Qui di seguito le recensioni di IlVerdeOrizzonteSInfiamma raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Il Verde Orizzonte S’Infiamma si apre e si chiude instillando la stessa domanda nella mente del lettore: che cosa rappresenta il Poirrot Lunaire per l’autrice e per i personaggi del romanzo? Ed è alla ricerca di questa risposta che si sfogliano ancora e ancora i capitoli, cercando di leggere tra le righe dei pensieri dei protagonisti e di collegare gli eventi di ciascuno per avere una visione d’insieme. Questa struttura circolare del racconto, costituita da continui rimandi che permettono di comprendere meglio l’essenza dei personaggi nel momento in cui si unisce la visione che loro hanno di sé stessi con quella che degli stessi presentano i loro conoscenti, è ciò che crea maggiore curiosità. I personaggi cercano sé stessi e noi scopriamo le risposte assieme a loro. Da ciò nasce la necessità di leggere una seconda volta il romanzo, per cercare nuove chiavi di interpretazione alla luce dei diversi dettagli che progressivamente vengono forniti fino all’ultimo capitolo. Una frase di Carla, una dei protagonisti, sembra riassumere lo stile di Patrizia Magli: "... per rendere credibile una storia, si deve dotarla di dettagli anche di poco conto, ma che facciano sentire familiare una situazione, che la mettano sotto gli occhi". La conclusione sembra riportare un ordine tra gli eventi che avevano scombussolato le vite dei nostri eroi, ma si tratta di un ordine che si potrebbe definire quasi "disordinato": nulla sarà più come prima. Si rimane infine con il dubbio: ce la faranno ad affrontare la nuova vita che li attende? E li si vorrebbe aiutare, confortare e continuare a supportarli perché trovino la loro strada: ma per scoprire ciò sarebbe necessario il seguito del romanzo, di cui personalmente rimango in trepidante attesa.

Chiara Mondini

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I racconti ben legati l’uno all’altro invitano alla lettura, la scelta iniziale di creare una attesa con la presenza del pierrot l’ ho trovata molto interessante. I personaggi sono tutti personaggi principali e le loro storie si legano bene le une alle altre, il libro mi ha preso e portato alla fine molto velocemente e con piacere.

Guido Stoppacciaro

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Mi è piaciuto molto scoprire, man mano che il romanzo si sviluppava, il il cerchio delle amicizie e degli amori tra i protagonisti. Sono pero’ rimasta a volte un po’ infastidita dal fatto che i personaggi sono tutti belli, ricchi, con delle professioni che molti invidierebbero.... Comunque, da un punto di vista molto egoistico, e con un pizzico di perversità, direi che è interessante vedere che anche loro sono poco abili nell’amare qualcuno. Che hanno dei sentimenti poco maturi, che si comportano a volte come bambini capricciosi e con tanto egocentrismo....
La ricchezza, la creatività, la bellezza fisica non bastano, anzi sono quasi un ostacolo alla felicità....
In francese, direi che il romanzo sembra essere "à l’eau de rose", cioè di quelli che fanno sognare le ragazzine (magari quelle di ieri....) , ma che lo stile, il modo di raccontare e l’intera costruzione mi hanno dato voglia di conoscere che fine avrebbero fatto i personaggi. Ho letto tutto il romanzo, con piacere e curisosità, con un senso anche di amicizia nei confronti di quelle persone che hanno cosi’ poche facoltà di vivere felici.

Anne-Marie PASSIRANI,

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Circolo dei lettori
di Milano 2 “Lettori temerari”
coordinato da Patrizia Ferragina
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Nove capitoli compongono questo libro; nove racconti, nove pezzi di un puzzle, tenuti insieme dai personaggi, su uno sfondo storico a me ben presente, subito dopo la caduta del famigerato muro di Berlino, evento che mai come oggi torna alla mente delle persone della mia età…Apparentemente le storie sembrano sganciate le une dalle altre e si fatica un po’ a seguire la trama che si scoprirà legare tutti alla fine; ecco, l’aspetto che più mi ha convinto sta tutto in questa struttura narrativa che per altro non è certo originale, ma che nondimeno aggancia il lettore. Il lavoro è indubbiamente curato nella scrittura, Patrizia Magli esplora con intelligenza anche emotiva la psicologia dei personaggi e si esprime in uno stile che direi raffinato in certi passaggi, nelle descrizioni di luoghi e stati d’animo; ogni personaggio è delineato con cura e abilmente contestualizzato, tuttavia la lettura mi è apparsa un po’ algida e non in grado di appassionarmi, pur riconoscendone il valore.

Mariapia Salfati

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La scrittrice Patrizia Magli affronta uno dei sui temi topici di cui è un’esperta indiscussa: la maschera dietro la quale ci si nasconde per non farci conoscere o riconoscere. Infatti mi sono sembrati sfuggenti I pochi personaggi del romanzo che vengono affrontati separatamente nei nove capitoli e come in un carosello s’incontrano, si innamorano, si perdono in preda a stati nevrotici e ansiogeni. Mi aspettavo più spessore da personaggi realizzati in attività intellettuali quali musica, arte, giornalismo ma carenti nell’intelligenza emotiva rimangono congelati in tensioni adolescenziali. Diversi registri di linguaggio, dal colto al dialettale, usati magistralmente sono stati per me l’aspetto più interessante.

Paola Caterina Celani

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Avendo studiato semiotica nei miei anni universitari ho rivisto in questo scritto molte citazioni e piccoli richiami di classe che pochi possono capire fino in fondo ma che tutti possono apprezzare. Nove racconti a sé stanti ma che possono diventare un unico romanzo. Molto coinvolgente per il lettore

Rossella Bruno

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In questa raccolta di racconti sottilmente collegati tra loro, Patrizia Magli ben delinea il senso di spaesamento di un’intera generazione di fronte a un radicale cambiamento (le vicende sono ambientate subito dopo la caduta del Muro di Berlino). Riferimenti colti, raffinati elementi simbolici ( tra tutti il Pierrot Lunaire) e una buona costruzione psicologica dei personaggi impreziosiscono la lettura.

Giuseppe D. Di Mauro

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I racconti che costituiscono questo libro sono contorti e non sempre risulta chiaro il motivo per cui si è deciso di raccontare alcune storie.
Scrittura poco coinvolgente.

Nica Bavaro