< Indovinare il mondo. Le cento porte del destino di  Giulio Busi (IlMulino)

Qui di seguito le recensioni di IndovinareIlMondo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

Questo saggio parla di divinazione, un argomento per me non facile da leggere a causa del mio scetticismo. L’autore pero’ è stato in grado di fornire interessanti spunti di riflessione sull’argomento.

Elena Galati

* * *

 

L’arte della divinazione, in tutte le sue sfaccettature, è il filo rosso dei capitoli che si susseguono in modo agile e scorrevole. L’alternanza tra presente e passato, tra mito e realtà, tra fiducia e scetticismo dettano il ritmo di una lettura intrigante. Nessuno può dire se i segni che la vita ci dona siano attendibili o meno, ma tutti restiamo colpiti quando ciò che accade è stato in un certo senso anticipato. E finché il destino avvisa Achille, Ulisse e chi, come loro, ha nella sua essenza di personaggio mitico anche l’illuminazione divina, poco ci scomponiamo, ma quando siamo noi i destinatari dei segnali, allora il dubbio rimbomba nella mente. In un’altalena di vicende più o meno quotidiane, Giulio Busi racconta fatti che hanno dell’incredibile. Quasi come se una dimensione parallela volesse reclamarci e darci strumenti per interpretare ciò che veramente siamo e ciò che viviamo. E allora tutti ci fermiamo ad ascoltare la voce del destino, leggendo tra le righe della nostra esistenza. Sentendo e sentendoci più a fondo.

Maura Murru

* * *

 

"Ciascuno di noi si porta dentro tutto il patrimonio delle proprie esperienze sensoriali, e delle tracce che tali esperienze suscitano nella mente, nella coscienza e nell’incoscienza". Il libro si immarca in una tematica particolare, su cui versano molti pregiudizi. Senz’altro una narrazione interessante e istruttiva, che porta al lettore verso i "buchi neri" della mente, del conscio e soprattutto dell’inconscio. Inoltre, ci ricorda che esprimere un opinione, favorevole o meno, richiede di corraggio ed apertura mentale per affrontare nuove perspettive senza però lasciarsi portare da preconcezioni.

Adriana P. González Pizzio

* * *

 

Il saggio propone un argomento insolito, che considero decisamente frivolo: le premonizioni. E’ proprio il caso di dire che ogni tanto, non guasta “assaggiare” qualche piatto nuovo. Ho apprezzato che Busi abbia fatto questa premessa, a beneficio degli increduli come me: …l’argomento è scivoloso, tortuoso, infido. Di ciarlatani è pieno il mondo, e per un vaticinio azzeccato se ne possono trovare mille che vanno a vuoto, illudono, danneggiano chi vi presti fede.” Ho ritrovato richiami ad autori a me noti e cari, come ad esempio nel racconto “I bottoni dorati”, in cui Kafka ha la premonizione che le sue sorelle avrebbero subito la deportazione nazista. Ci sono anche riferimenti diretti alla cultura ebraica, che mi incuriosiscono, ma di cui so poco. Busi d’altronde è un esperto di misticismo ebraico e il caso vuole che, documentandomi su di lui, abbia colto un riferimento all’ebreo convertito Moncada, vissuto nel Rinascimento, di cui avevo appreso leggendo l’opera di Camilleri “Inseguendo un’ombra”. La lettura è stata complessivamente scorrevole e piacevole. Le tesi dell’autore e i suoi riferimenti letterari hanno reso ai miei occhi l’argomento meno “leggero” di quanto pensassi all’inizio.

STEFANIA FILIPPINI

* * *

 

Divinazioni, sogni, visioni, premonizioni non sono nelle mie corde.

Sergio Beretta

* * *

 

Un testo per iniziati infarcito di citazioni ed esempi non verificabili che lo fanno risultare di non facile lettura.

Leonardo Pardini.