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La morte dell’autore austriaco Thomas Bernhard getta l’autore alla ricerca del senso della vita.
Una ricerca che si intreccia con la malattia del padre e la morte dello stesso.
Il dolore che abbraccia l’amore/ossessione di una donna sfuggente.
Un libro che reclama l’attenzione e l’impegno del lettore.
Una buona lettura, ricca di spunti per accettare la vita.
Roby Bozzato
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Nel 1774 nacque un omonimo dello scrittore. Giuseppe Barbieri.Da wikipedia :
un poeta e scrittore.
Che dire? Forse il contemporaneo G.Barbieri ha voluto ispirarsi a un suo avo?
Quel che penso è che, il tipo di scrittura del romanzo Innominazioni (già sul titolo avrei da dire) è un miscuglio di prosa, di arcaico, di moderno.
Il risultato è che non sono riuscita a terminarlo.
Forse sono io non all’altezza per capirlo.
Maddalena Ronco
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La scrittura ricercata a volte arcaica mi ha conquistato dopo una ventina di pagine
Antonio Tommasino
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Periodi molto lunghi che possono distrarre la lettura e rischiare di far perdere il filo. Non è chiaro se è un libro scritto per intrattenere con una narrazione chi legge o solamente per mostrare e valorizzare la grande padronanza del linguaggio dell’autore senza dare spazio alla storia, risultando solamente come sfondo al resto.
Elena P.
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Daniela Galeazzi
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Innominazioni, scritto da Giuseppe Barbieri prendendo spunto dall’annuncio delll’inaspettata morte di Thomas Bernhard, è un testo arduo, denso e di complessa costruzione. Richiede attenta lettura e ferma concentrazione: giunta alla fine del libro e ho tirato un sospiro di sollievo!
Maria Grazia Pluchino
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Inutilmente complesso, forzatamente arzigogolato, noiosamente insopportabile. Nulla a che vedere con i grandi che l’autore cerca d’imitare , a mio avviso senza riuscirci.
Maria Renata Sasso
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Chiuso dopo la prima pagina senza un a capo e senza un punto. Perché tormentare il lettore?
Va bene stimolarlo e coinvolgerlo con un testo che stimola la lettura partecipata, ma questa è semplicemente tortura!
Diego Virgilio