< Insegna Creonte. Tre errori nell’esercizio del potere di  Luciano Violante (IlMulino)

Qui di seguito le recensioni di InsegnaCreonte raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Argomento più affine ai miei gusti in materia saggistica, impaginazione e lavoro editoriale da premiare. La lettura scorre facilmente esaltando il pensiero del saggista.

Gaetano Benedetto

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Un libro che fa riflettere sul comportamento verso gli altri

Alessia

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Interessante la visione di Creonte come difensore della ragion di stato vista come punto di riferimento per l’analisi di tanti anni di storia politica italiana. Ho apprezzato maggiormente l’ultimo paragrafo, meno "compilativo" e più vicino alla personale esperienza dell’autore.

Fabio Maria Fiori

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Ho trovato il libro interessante e istruttivo. I paragoni sostenuti, molto accattivanti, espongono in maniera chiara e analitica i meccanismi che conducono a determinate scelte. Ricco di esempi e di episodi sulle vicissitudini politiche italiane. Letto con molto piacere.

Alessandro Bove

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Violante che fa testamento quasi un lascito spirituale . Da lontano riguarda il mondo in cui ha misurato il suo agire da primo della classe dove ora ne può vedere anche la miseria dei protagonisti con la distanza del tempo e della propria senile "saggezza" .Trasporta il tutto nelle vicende di una tragedia greca forse anche per assolvere gli errori commessi non sempre causati dall’uomo ma dal "DESTINO" .....
Un libro che si legge tutto d’un fiato .

Primo.Romano.

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“Insegna Creonte” è un libro di Luciano Violante che impatta nell’immediato per una caratteristica: la prima persona. Certo, non si tratta del primo libro che utilizza questo genere di narrazione. Tuttavia, in questo caso, ci si trova catapultati nel mondo del narratore, come se venissero offerti degli occhiali e quelle lenti fossero l’unica maniera per approcciarsi al libro. Da qui, si apprezzano i numerosi riferimenti classici e metaforici, presenti sin dal titolo. Ho apprezzato molto l’espediente dei miti e degli aspetti culturali come mezzi per narrare la storia della democrazia italiana.

ANNA GIACOMINI

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Raccontando episodi politici importanti degli ultimi 50 anni, Luciano Violante individua gli errori che sono apparsi più gravi degli altri: aprire un conflitto che non si è capaci di governare, sopravvalutare le proprie capacità, essere arroganti.

Marco Bichicchi

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Lettura apprezzabile.

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Interessante disamina sui principali errori nei quali si può incorrere facendo politica: ho trovato interessante soprattutto le riflessioni sulla parte del Saper dirigere. Formazione politica, il partito inteso come comunità e al servizio della comunità sono concetti che non sembrano far parte dell’attuale cultura politica. L’accostamento con la vicenda di Creonte vista come potere che si autodistrugge l’ho trovata un interessante spunto di riflessione.

Elena Cicalini

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Le considerazioni iniziali sono utopiche, in realtà i politici, per sopravvivere, devono essere di parte. Discutibile l’importanza data alle parole dei politici, in genere bugiardi, quello che conta sono gli atti. Molte le citazioni anche se non sempre a proposito. Sembra una fuga nel mito e nella tragedia dimenticando la realtà della politica politicante. Interessante l’interpretazione del mito di Creonte che mostra una realtà del potere comunque meno autoritario dei sistemi inventati nel XX secolo. Vari sono gli esempi di situazioni in epoche diverse della storia repubblicana con personaggi di vario spessore etico, fino ai giorni nostri, ma manca l’analisi complessiva. Francamente fa ridere il paragrafo sul Bravo Parlamentare. Un po’ acritica la celebrazione della politica ante tangentopoli, invece convincente l’analisi degli ultimi anni partendo dalla frase di Scelba sui politici dall’aspetto non gradevole. Non convincenti le considerazioni finali sull’errore: spesso l’errore di chi comanda è fatta in mala fede.

Fabio Frigeri, 69 anni, insegnante in pensione di

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Innanzitutto devo dire che il libro è scorrevole, interessante, significativo, preoccupante ma non disperante, insomma leggibilissimo.
L’intenzione di Violante è stimolare a riflettere sugli errori che vengono commessi quando si esercita il potere. Per portare il lettore a seguirlo ha scelto Creonte come figura emblematica e così facendo fa partecipare chi legge alla sequenza degli eventi e del significato che tali eventi comportano visti da entrambe le parti in causa. Passo dopo passo la storia di Creonte e Antigone si dipana tra sfide e incomprensioni permettendo di riconoscere quelli che lui considera gli errori principali: innescare un conflitto che non si è capaci di governare, sentirsi portatori di verità, essere incapaci di ascolto.
La visione politica di Creonte non è sbagliata in sé, anzi potrebbe essere interpretata come più moderna e democratica di quella di Antigone. Ma nella sua azione si riscontrano tutti quegli errori di valutazione e di comunicazione che portano inevitabilmente al fallimento, per quanto buona possa essere l’idea di partenza.
Ma se il riferimento mitologico è lo scheletro dello pensiero di Violante, intorno ad esso ci sono, poi, i “fatti” della vita politica vissuta o studiata, che li lega ad ognuno dei tre errori individuati.
E sorge spontaneo il dubbio che non sia corretto utilizzare tali criteri perché troppo lontani dalla cronaca politica contemporanea. Purtroppo questo è vero solo in quanto i valori a cui la storia di Creonte fa riferimento si sono persi completamente con la fine della prima Repubblica. Oggi la cronaca politica, in effetti, non ha più come proprio scopo il governo degli uomini, cioè il loro futuro. Il futuro è sparito dall’orizzonte politico, e, purtroppo, ciò che conta è solo l’immediato presente, ossia la vittoria elettorale e la conquista della scena mediatica.
Riporto alcune parti del testo perché credo che rappresentino il sentire di molti cittadini/elettori orfani, come me, di una qualsivoglia idea di possibile partecipazione diretta o con delega agli avvenimenti politici con un senso di speranza nel futuro:
“… Una parte della classe politica dirigente è impegnata a fondare la propria legittimazione non sulla capacità di rappresentare i cittadini, ma sullo sforzo di somigliare loro…
… Il programma ha scarsa o nulla importanza...
… Chi si limita a inseguire i sentimenti che prevalgono è un follower non è un leader, non ha coraggio politico e non ha fiducia né nelle proprie idee né nei cittadini…”

Chiara Maria Messina

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Il filo conduttore è la tragedia di Antigone che mostra come gli errori di valutazione e il rifiuto di ascoltare pareri opposti, porti diversi problemi nel funzionamento della res publica. Al netto di qualche passaggio un po’ forzato, il libro scorre veloce, non è particolarmente approfondito, ma comunque piacevole, soprattutto quando ripercorre eventi della nostra storia recente.

Chiara Casali

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Dei due saggi proposti do la preferenza a quello di Violante. Non che entrambi non siano interessanti e affrontino problematiche sulle quali dovremmo costantemente riflettere, ma ho apprezzato di più “Insegna Creonte” avendoci trovato riferimenti storici interessanti e che il testo potrebbe tranquillamente fare da guida per i politici. Insegna loro quali sono le qualità e le caratteristiche che fanno di un uomo politico un essere dedicato ai bisogni del paese e dei cittadini senza , come avviene ora, tenere lo sguardo limitato al domani prossimo ma rivolto ad un futuro più ampio. I capisaldi di detto insegnamento sono , come dice Violante, la conoscenza , il rispetto e il coraggio. Raramente, come espresso nel saggio, uomini politici hanno mostrato contemporaneamente queste qualità, il che ha fatto si che eventuali buone intenzioni di governo sono rimaste incompiute. Per concludere appare evidente , nell’elaborato, la provenienza giuridica e la competenza indiscussa dell’autore al quale va riconosciuto il merito di aver tracciatodelle ottime linee guida per i politici , ma che , purtroppo, non credo verranno seguite.

Marco Cinelli

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In questi giorni i nostri politici dovrebbero leggerlo e....riflettere molto.

Gemma Bontempelli

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“Insegna Creonte” è un saggio dove a insegnarci qualcosa non è solo il suo espediente narrativo, per così dire, ma anche lo stesso autore. Il primo, rappresentativo dell’errore; il secondo, esempio di lucidità e ragionevolezza. Il testo dell’ex presidente della Camera è una disamina, a tratti anche aneddotica e personale, sulla politica e sulle figure politiche del sistema, resa con uno stile essenziale e lineare che la rende un’opera insieme accessibile e fruibile.

Simona Di Carlo

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Esistono innumerevoli aggettivi per descrivere le qualità di persone e cose, uno di questi, talvolta il più inflazionato che rappresenta il distillato delle note caratteriali di questo libro è “bello”.
Al pari dell’aggettivo il libro è puro contenuto, privo di fronde, equilibrato ed armonioso nella forma.
L’abilità espositiva ha permesso di tratteggiare, semplificandoli, concetti, per loro natura difficili, con una consequenzialità logica impeccabile, che avvinghia il lettore e lo trascina lungo tutto tutte le pagine del libro.
Il mito di Creonte ed Antigone diviene quindi occasione e termine di riferimento per navigare nel mare della politica e, non solo, per discorrere del potere e delle sue tragedie, dei limiti della ragione, delle modalità di gestione del conflitto con brevi ed icastici riferimenti a fatti ed errori che sono l’impuntura dei nostri tempi.
Tuttavia, l’autore non si erge mai a moralizzatore , piuttosto, la sua modestia, ancorché autorevole, la prudenza, e la manifesta “capacità di ascolto”, permeano ogni rigo del testo, scuotono il lettore e lo illuminano, restituendogli così la consapevolezza, a volte assopita, d’essere parte attiva delle dinamiche sociali.
La spiegazione, semplice, dell’importanza del politico e della politica (quella nobile), destano il lettore instillandogli la coscienza della legittimazione ad esigere nell’agire di chi vi partecipa, la piena consapevolezza della possibilità e del rischio (alto), di commettere errori, al pari di Creonte ed Antigone

Ilaria Liccardo

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Insegna Creonte è un testo che ci porta all’interno della vita politica italiana facendoci rivivere alcuni momenti storici come pochi possono riuscire a raccontare. Dinamiche politiche ed intrecci ingarbugliati che normalmente si possono solo immaginare. L’ho preferito a Roma non è Eterna perché più scorrevole

Paola Latini

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Dopo un periodo di politica attiva durato più di trent’anni, Luciano Violante decide di farsi da parte: si accorge di aver perduto la slancio vitale. L’intensa esperienza maturata gli ha tuttavia offerto, tra l’altro, un osservatorio privilegiato per individuare alcune qualità essenziali che il politico dovrebbe possedere («Il politico affidabile rispetta amici e avversari, tiene fede agli impegni, è competente, è riservato, si affatica per conseguire i risultati che i cittadini si attendono dall’esercizio dei poteri che gli sono affidati») e alcuni “errori” che possono risultargli fatali, quali l’arroganza. Di qui il collegamento (che risulta tuttavia un po’ forzato) con la tragedia di Antigone e con gli errori di Creonte che (a detta dell’autore) ha il torto di «perseguire un obiettivo giusto in modo sbagliato».

Paola Ivaldi

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La politica, la sua definizione, quale dovrebbe essere il suo potere democratico . Come l’esercizio del potere può risultare drammatico.
Antigone e la letteratura classica paragonati a fatti politici avvenuti nella storia.

Sonia Donatini

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Mi è piaciuto "Insegna Creonte" per la maestria nel collegare miti e insegnamenti del passato con fatti e intrighi del presente, in maniera dettagliata, ampia e comprensibile. Il quadro d’insieme che ne risulta è molto complesso, certo, ma ha una sua semplicità di motivi, cosa che a parere mio viene spiegata bene. Ci presenta vicende e personaggi in una forma a più dimensioni, e questo è molto utile per chi si informa solo sui social. Un testo che leggerò con calma e divulgherò.

Laura Sabbadin

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E’ un libro interessante, scritto bene e da grande "esperto" di quello che tratta, che ha vissuto in prima persona.

Mi è piaciuto il richiamo classico e il paragone con i nostri tempi.

Antonella Arbia

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Una doppia veste connota questo saggio di Violante; quella colta, letteraria, un po’ accademica di chi intrepreta, sapendolo fare, l’Antigone e quella viva, empirica del politico di lunga militanza attiva. La prima appare rigorosa, analitica ma tendente al dottrinale; la seconda, invece, empatica, passionale, secca ed incisiva nello stile. Un testo in-portante, nel senso che ci porta dentro l’universo politico moderno, spiegandocene le ragioni, ma che sfugge ad una precisa identificazione. Un’analisi letteraria? Un insegnamento etico? Un suggerimento politico? Da definire.

Pietro Bernardo Del Buono

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Una serie di riflessioni personali di Luciano Violante sull’errore.
Non è il mio genere di libro e ho fatto molta fatica a leggerlo, già dalle prime battute.

Elisa Croci

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Il libro è interessante e di attualità, visto che tra poco, con le elezioni del 25 settembre, dovremmo decidere i politici migliori o magari quelli meno erronei. Ma sono solo tre gli errori per i politici? Trovo un po’ artificiale e uno sfoggio di cultura il parallelo con la tragedia di Sofocle; tuttavia, una passeggiata nel classico non guasta. Gli errori dei politici del passato sono esempi utili alla trattazione ma complessivamente trovo che il saggio sia un po’ dispersivo e poco incisivo. Forse questa mancanza di determinazione è propria dell’autore, il quale dopo trent’anni di vita in Parlamento ne è uscito non ricandidandosi e, a detta di D’Alema, nessuno se n’è accorto. Forse ha vissuto la politica con un atteggiamento troppo felpato, proprio per evitare errori? La trattazione si riscatta un po’ nella postfazione in cui vengono ricordati alcuni eventi della vita da giudice che gli hanno indicato l’errore più grave da evitare.

Lucia Alessi

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Sarò onesta: in queste due settimane sono riuscita a leggere davvero poco dei due saggi. Quindi la scelta del vincitore si basa puramente su quello che sono riuscita a leggere.
Il primo saggio, “Insegna Creonte”, sfrutta la storia del mito greco per applicarlo al mondo della giustizia di questi ultimi anni. Come era successo per altri saggi in questa competizione, ho apprezzato molto il fatto di riuscire ad accostare la mitologia al mondo moderno per dimostrare come i classici siano sempre attuali.

Alice Ronzoni

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Per quanto riguarda l’argomento è sicuramente interessante avere una ’guida’ dall’interno del nostro sistema politico, tuttavia durante la lettura c’è sempre stata in me la difficilmente superabile scetticità nei confronti dei politici italiani, non so se è un mio con condizionamento o se è veramente così, ma per quanto sia un testo intressante mi sa un po’ autoreferenziale.

Simona Belli

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Leggere un libro sul potere (e quindi sulla politica) è una tortura, ma pensavo peggio.

Grazia Teresella Berva

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Violante ci spiega come l’arroganza e la sopravalutazione delle proprie capacità sia insita nella nostre classe dirigente.

Eva Vinci

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Questo libro parla della responsabilità nell’esercizio del potere e dei suoi conseguenti errori che sono sempre legati alla responsabilità. Gli errori sono sempre possibili spesso imprevedibili spesso legati all arroganza del potere stesso.
E non è sempre facile distinguere la differenza.
L’autore cita i classici greci, cita Guicciardini e Macchiavelli e si rifà all’esperienza di politici del passato anche recente e della piena attualità.
Poco più di 150 piccole pagine. Da leggere e da rileggere.
Non è esattamente un testo per tutti ma da tutti comprensibile per l’ eccellente italiano in cui è scritto e per non essere mai pesante.

Chiara Boccardo

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Con il suo lungo curriculum in politica come professore, magistrato e parlamentare, Luciano Violante delinea gli errori imperdonabili nell’esercizio del potere. Tre le fallacie in cui può incappare chi governa troviamo: accendere un conflitto che non si è in grado di gestire, sopravvalutare le proprie capacità, e infine peccare di arroganza. Stessa sorte toccò a Creonte nell’Antigone, narrato come un tiranno senza scrupoli che ben racchiude la sintesi dell’illusione di onnipotenza.

Sara Bidinost

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Una volta ancora un dubbio “omerico” (diceva un mio conoscente).
Due libri avvincenti e interessanti
Vince Luciano violante al photofinish
La su scrittura è affascinante
Gli argomenti sono affascinanti e gli spunti di riflessione sono utili anche per le nostre vite di ogni giorno

Lucio Cannavale

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Interessante l’accostamento tra mito greco e l’oggi , personalmente non conoscendo la storia greca ho fatto fatica a finire la lettura .

Stefania Melani

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Un libro che è un testamento e un lascito politico. Quello di un uomo - Luciano Violante - che è stato politico e ha attraversato buona parte della storia italiana e quella delle sue istituzioni. Un libro non facile, denso di rimandi ma che poggia su una tesi tanto semplice quanto complessa: oggi i politici non esistono più, ci sono solo (più o meno onesti) mestieranti della politica.

Renzo Fiammetti

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Ben comprensibile, vicino al presente nonostante il riportare circostanze storiche anche molto lontane. Di una attualità impellente.

Dott.ssa Serena Scarel

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Dei due libri la mia scelta va a “Insegna Creonte” saggio molto interessante che ben analizza i diversi momenti che la politica ha attraversato nel dopoguerra e capace di stimolare riflessioni anche in relazione alla situazione attuale. Del resto, l’autore è stato testimone diretto, nella sua lunga partecipazione politica, alla recente storia repubblicana. Mi è sembrato molto suggestivo il ricorso al mito che permette al lettore, attraverso la storia, di recuperare i caratteri del “politico” dai diversi personaggi della tragedia: Creonte appunto, Antigone, Edipo, Eteocle, Tiresia…fino al Coro-popolo, ponendo in evidenza le caratteristiche di ciascuno, Ma è Creonte in particolare che viene scelto per rappresentare il politico: non ascolta la voce di chi lo consiglia e veste una sorta di arroganza che non prevede confronti, quindi la discussione più profonda sui problemi da diramare, sul futuro del paese, sui legami tra generazioni, sulla formazione delle nuove classi dirigenti, non trova modo di dispiegarsi. Questo impedisce l’elaborazione di strategie di medio periodo e acuisce l’aggressività nei confronti politici.
Molto interessanti anche l’analisi di alcuni comportamenti di Craxi paragonati al Combattente di Machiavelli che non si sottrae ad alcun rischio e cerca di dominare il destino anche quando tutto sembra perduto, o di Aldo Moro nel caso Lockheed, che richiama invece quelli di Tommaso Moro, il moralista che cerca di subordinare il potere all’ethos. L’autore fa ricorso alle metafore del passato per sottolineare come la responsabilità e l’etica debbano essere caratteristiche fondamentali dell’uomo politico di ogni tempo.

Lucia Fornaini

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Questo saggio di Luciano Violante è molto interessante soprattutto per lo splendido richiamo letterario del mito di Antigone e Creonte. Si legge con piacere , si respira aria pura e si capisce come dovrebbe essere esercitato il potere

Paola Barile

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Mi ha stupito. Quasi da subito, mi sono chiesto cosa volesse indagare questo libro: se la narrazione dei fatti contemporanei volesse illuminare il mito, o se il mito invece venisse utilizzato come una luce nuova per guardare alla contemporaneità in una diversa prospettiva. Ma non a questa domanda ho trovato risposta, piuttosto a una curiosità nuova, suscitata da quel continuo richiamo alla dimensione dell’errore umano, alla sua inevitabilità, al suo effetto in potenza ed in atto; una critica dell’errore ed un suo elogio insieme come se finalmente, dopo che la scienza, quella contemporanea, ha preso coscienza e metodo dalla sua fallibilità in divenire, anche il racconto della storia e della politica siano diventati capaci di un’epistemologia dell’errore e da questa arricchiti di significato e di valore d’uso. Ecco, a mio parere, il bello di questo libro: una contemporaneità di pensiero coinvolgente ancor più di quella del contenuto.

Carlo Alfieri

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Interessante ma non il tipo di libro che leggo abitualmente, quindi l’ho trovato a volte complesso.

Chiara Marcon

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Si tratta di un piacevolissimo libro, in cui l’autore si propone, forte di una carriera prestigiosa, di raccontare gli errori più frequenti che si fanno in politica, e come evitarli. Lo fa attraverso storie, aneddoti e segreti della politica nel corso della storia: dall’antica Grecia sino ai giorni nostri. Il filo conduttore è l’Antigone di Sofocle, in cui l’omonima protagonista si scontra con il re Creonte (da cui il titolo del saggio), il quale si propone come archetipo, a cui un buon politico di oggi dovrebbe guardare: se le sue ragioni iniziali sono potenzialmente corrette, sicuramente non lo sono i modi e le sue successive azioni. Mi ha affascinato l’evidente amore dell’autore per il suo mestiere, cioè il canto di un politico di altri tempi verso una politica che non c’è più, punto di forza di un libro che avrebbe potuto essere autocelebrativo o di parte: errore, appunto, evitato.

Luigi Apa

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Il libro del Dott. Luciano Violante mi ha soddisfatto di più perché è un insegnamento sull’esercizio del potere politico. Molto spesso noi comuni cittadini non abbiamo conoscenza del corretto comportamento di un politico nei confronti della collettività che rappresenta. E’ uno spaccato dell’esperienza professionale, politica del Dott. Violante, che ci permette di osservare meglio, per il futuro, quali devono essere gli atteggiamenti dei nostri politici nei confronti degli Italiani.

MARIO CENTINEO

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Insegna Creonte è un libro davvero illuminante, scritto da una mente acuta e lucida, sugli errori nella politica. È una lettura piacevole ma mai scontata. Attraverso l’analisi del comportamento di Creonte nell’Antigone di Sofocle, spinge il lettore a ragionare sul fare politica e sull’errare in politca.
Trovo che la scrittura sia particolarmente ispirata. Il saggio non risulta mai saccente o dogmatico; apre piuttosto spazi di ragionamento e crea parallelismi utili a comprendere una visione, quella di Violante, particolarmente vivace e acuta.

Marco Miroballo

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Non mi ha colpito fin dalle prime pagine e l’ho lasciato quasi subito

Alice Gualtieri

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Pescando a piene mani nella storia politica mondiale, nella filosofia e persino nella tragedia, Luciano Violante spiega nel suo "Insegna Creonte. Tre errori nell’esercizio del potere", con parole a tratti dure ma profondamente giuste, l’etica del fare politica. Attraverso esempi concreti di errori commessi ne delinea l’importanza e i disastri, illustrando con chiarezza come possa una semplice ragazza come Antigone, minare fino alle fondamenta la leggibilità di un governante.

Nadia Caruso

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Luciano Violante richiama la nota vicenda di Creonte e Antigone per riflettere su alcuni errori che la politica, e chi ha l’ambizione di governare, ha commesso o rischia di commettere. L’arroganza e la sensazione di onnipotenza è quanto accomuna Creonte ad esperienze politiche più recenti su scala nazionale ma non solo. Personalmente ritengo che il libro offra interessanti riflessioni perché non si limita solo ad indagare la figura e il ruolo del politico, ma anche la natura umana.

Elisa Rubin

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“La piazza politica è incontro tra pari e chi più sa deve capire che non si tratta di un’accademia”. Così scrive in un passaggio del suo libro Luciano Violante. Scrivendo, però, a volte se ne dimentica e la ricerca della citazione sembra prevalere sulle esperienze personali che pure non sono mancate, nella sua lunghissima navigazione parlamentare. Dal 1979 al 2008, quasi trent’anni, vivendo differenti stagioni del nostro Paese, dagli anni del terrorismo alla fine della guerra fredda, dalla tempesta di Tangentopoli alle stragi di mafia. La decisione di lasciare, diventato un “confessionale ambulante”, quando riconosce "di aver perso curiosità e creatività. Non ero più utile né al Parlamento né al paese".

L’arte della politica non conosce un manuale che l’insegni, spiega, e allora la guarda dalla prospettiva insolita dell’errore, lasciandoci accompagnare nel suo viaggio da Creonte. Talvolta, le sue osservazioni appaiono fin troppo normative, i suoi giudizi fin troppo definitivi, l’approccio fin troppo pedagogico.

I tre errori gravi, i tre peccati capitali della politica – aprire un conflitto che non si è capaci di governare, sopravvalutare le proprie capacità, essere arroganti. (chissà se Berlusconi aveva in mente il suo libro, annotando le doti della Meloni) – hanno una radice comune: l’illusione dell’onnipotenza. L’asimmetria fra i politici e i cittadini, il potere dei primi di condizionare la vita dei secondi. E tre sono le doti essenziali per un politico: la conoscenza, il rispetto, il coraggio.
E Violante rispetta Creonte nello scontro con il coraggio di Antigone. Perseguire obiettivi giusti in modo sbagliato.

Conoscenza, rispetto e coraggio per navigare il mare torbido della politica, imparando da buoni maestri o attraverso dolorose sconfitte. A volte non imparando affatto.

"Una delle funzioni della politica è costituita dalla capacità di trarre un ordine dal disordine, una decisione dalla pluralità delle opinioni, un indirizzo tra tensioni diverse e contrapposte". Come non pensare al nuovo parlamento. Alle istituzioni come luogo dove si costruisce giorno dopo giorno la comunità nazionale. Dove, come scrive ricordando l’ammonimento di un segretario d’aula, si sta "per
parlare con quelli che non la pensano come
noi".

Francesco Izzo

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Splendido il saggio di Luciano Violante,con tanti riferimenti storici,politici e letterari. E’ stata una lettura scorrevole e istruttiva. Molto bello il tema della tragedia greca che è stato per me un tuffo nei ricordi scolastici.Grazie

Laura Benetello

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Scritto bene ma un pò autocelabrativo

Paolo Cunial

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Luciano Violante, con la lucidità che lo contraddistingue e l’esperienza accumulata in tanti anni di militanza politica, traccia con “Insegna Creonte. Tre errori nell’esercizio del potere” quasi un manuale per chi volesse cimentarsi nell’esercizio della cosa pubblica. Partendo dall’Antigone e dai suoi personaggi Creonte e Antigone, l’ex magistrato ed ex presidente della Camera presenta una riflessione su come il politico dovrebbe saper affrontare i problemi di varia natura che gli si presentano senza dimenticare il bene comune. Un libro interessante e formativo.

Mario Banchio

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Saggio molto interessante che tutti i nostri attuali politici dovrebbero leggere. "Insegna Creonte" ma nessuno ne ricorda l’insegnamento: l’onnipotenza del potere che racchiude l’arroganza, la sopravvalutazione delle proprie capacità, l’incapacità a guidare un conflitto. L’insegnamento di A. Moro "il politico deve orientare i cittadini con il proprio comportamento" si è perso nei meandri del passato. Non possiamo aspettarci comportamenti rispettosi da parte dei cittadini se i politici assumono comportamenti aggressivi. Ormai alla politica italiana manca una visione del paese Italia.

Maria Concetta Bianchi

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Libro davvero attuale che si interroga sugli errori della politica esaminando episodi illustri della storia e del mito. Una scrittura semplice e chiara anche per chi bazzica poco l’ambiente politico, ci si interroga a proposito dell’individuo e della relazione con gli altri, del potere e della verità.

Laura Pianca

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Voci , un libro assolutamente dettagliato . La politica come dice Luciano Violante , non è per tutti. È per chi ha coraggio. Coraggio di cambiare le cose , di smettere di essere furbi e soprattutto di essere umani. Il polito ogni tanto si dovrebbe permettere di essere titubante e no di mostrarsi sicuro e prendere decisioni frettoloso solo per dimostrare di essere sempre pronti davanti alle difficoltà. Un libro che tutti i politici dovrebbero leggere.

Noemi Del Lavale

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Piacevole alla lettura, espone l’arte della politica con garbo e intelligenza, passando attraverso al propria esperienza personale. Un libro ricco di spunti, che contiene consigli utili anche alla vita di relazione.

Barbara Amali

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Una analisi profonda e avvincente sul comportamento del politico in tutte le sue fasi e ci dà elementi di approfondimento dell’analisi politica.

Liuba Gatti

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Bel saggio, ben scritto ed erudito al punto giusto. Parole da leggere e rileggere per assaporarne l’importanza; non importano qui le proprie idee politiche, questo libro da indicazioni su come dovrebbe essere la politica in un stato democratico, al di là di qualsiasi schieramento.
Ti riconcili con l’attualità.. e non è cosa da poco.
Infonde speranza e con lucidità indica una strada da percorrere...consigliatissimo

Laura Cappellari

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Ho trovato il libro interessante, scorrevole. Capire certi meccanismi di un mondo che spesso nostro malgrado subiamo e che ancor più spesso ci sembra irragionevole.

Carla Cavallini

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Pur apprezzando le innumerevoli metafore (ed analogie) storiche che, nel testo "insegna Creonte", sembrano unire con un sottile filo i nostri tempi a quelli "stra-passati", traendo pensieri che ogni politico dovrebbe recitare come un rosario basati su Conoscenza, Coraggio e Rispetto, esprimo la preferenza su "la sola colpa di essere nati".
Il motivo sono, appunto: Conoscenza (che tutti DOBBIAMO alla storia e verso la storia), il Coraggio (che grazie agli occhi ancora accesi di chi l’ha vissuto, dovremmo avere nell’ascoltare e soprattutto nel raccontare) e il Rispetto (che tutti dobbiamo avere verso il più grande insegnamento della storia: la Shoah è un dolore sempre vivo, che non appartiene al passato... è, ancora oggi, vivo e non sepolto.... basta avere il coraggio di conoscere e il coraggio di osservarlo ogni giorno).

Luigi D’Alauro