< Intelligence e diritto. Il potere invisibile delle democrazie di  Mario Caligiuri (Rubbettino)

Qui di seguito le recensioni di IntelligenceEDiritto raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Intelligence e diritto di Mario Caligiuri

In un contesto di guerra fredda permanente, di conflitti economici e culturali, prevalgono sempre più i rapporti di forza e diventa quindi cruciale il rapporto fra Intelligence, che potremmo definire ‘scienza delle previsioni e delle decisioni’, e Diritto, inteso come scienza delle leggi, che cerca di codificare i fenomeni sociali all’interno di una cornice definita.
L’autore riesce a chiarire i diversi ambiti del titolo, anche attraverso le definizioni di Bobbio, Galli e altri. Partendo dal pericolo della devianza dei Servizi, in direzione di una manipolazione delle informazioni, l’autore chiarisce le regole dell’Intelligence in Italia, a partire dal Codice Rocco, con le sigle SIM, SIFAR, SID, arrivando alla legge del 1977 (modello binario, con il controllo interno-estero) e all’assassinio Dalla Chiesa, dopo il quale si istituisce l’Alto Commissario per la lotta alla Mafia, che coinvolge i Servizi in tale attività da 1988. Dopo il 2001 la riforma pone al centro dei Servizi il Presidente del Consiglio che si coordina col Dipartimento Informazioni Sicurezza. Inoltre, il Comitatp parlamentare della sicurezza della Repubblica (COPASIR) verifica che l’attività dei Servizi rispetti la Costituzione e le Leggi.
Dopo queste necessarie premesse iniziali, il saggio procede confrontando i rapporti fra intelligence e Diritto, oggi. Parla del difficile equilibrio fra Intelligence e magistratura, riportando una serie di episodi che, tutto sommato portano a evidenziare una reciproca diffidenza tra i due apparati…
Proseguendo con l’excursus nel Diritto internazionale, arrivando allo ‘spionaggio’ differente a seconda che ci sia un clima di guerra o di pace, cita i casi dei due Marò, del rapimento Abu Omar, dell’omicidio di Giulio Regeni. E si arriva al Manuale di Tallin, che cerca di definire un riferimento giuridico per indicare quali attività siano da ritenere lecite.
Si parla in seguito delle Multinazionali del Diritto, che possono sottrarsi al giudizio dei tribunali, grazie ad accordi e tranzazioni private…e questo indica la debolezza degli Stati. In questo contesto si inserisce un possibile compito positivo dell’Intelligence…
Le conclusioni insistono nell’indicare il necessario incrocio tra Intelligence e Diritto, in uno stato a democrazia costituzionale, per operare nell’ambito del rispetto delle leggi e mantenere il fondamentale rapporto tra Intelligence e Magistratura. Saggio chiaro e istruttivo!

Liana Isipato

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Saggio accademico sintetico e leggibile anche da non esperti del settore. Testo lineare e intelligente contiene, oltre alle evoluzioni storiche e politiche soprattutto nel contesto italiano, interessanti considerazioni sul mondo attuale (globalizzazione, l’intelligenza artificiale, disinformazione) e indica possibili vie di fuga nell’ambito del diritto applicato all’intelligence. Ricca bibliografia, sitografia e note a piè pagina per approfondire a piacere l’argomento. L’autore cita inoltre alcuni brani memorabili di film e aggiunge una filmografia per i cinefili. Tempo di lettura speso bene.

Lucia Alessi

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Per mia ignoranza sull’argomento ho trovato la lettura di questo saggio molto interessante. Non mi ero mai interrogata sulla dualità esistente tra intelligence e magistratura spesso ovviamente contrapposti.
Regolamentare quello che in teoria non dovrebbe seguire regole per non finire nel caos.

Angela Corvino

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Un po’ lento e didascalico

Simona Chiapparelli

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Il saggio è molto interessante. L’argomento trattato è davvero intrigante e soprattutto attuale.
L’ho trovato molto puntuale, preciso e ricco di spunti sull’attualità.
Mi hanno colpito molto alcune strategie di intelligence, in particolare sono rimasto di stucco sul metodo delle banche danti giuridiche (deformazione professionale).
Probabilmente grazie alla mia formazione universitaria l’ho trovato intuitivo e scorrevole.
Il motivo per cui ho espresso voto negativo riguarda la struttura: mi ha ricordato molto da vicino una tesi.
Tale fatto mi ha indotto a considerarlo di nicchia.
Nel complesso voto ben sopra la sufficienza.

Pasquale Iacobelli