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Un libro che parte un po’ in sordina ma che in poche pagine riesce a conquistare.
Una storia di crescita e maturazione personale molto realistica che mi ha portato ad amare il personaggio di Grigio.
Anche in questo caso scrittura molto scorrevole.
Ho scelto questo libro perché è riuscito a suscitarmi varie emozioni e sensazioni: rabbia, compassione e pace.
Un secondo aspetto che ha orientato la mia scelta è il fatto che la narrazione non si perde in descrizioni troppo minuziose.
Consigliato fortemente.
Irene Zoppellaro
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L’ho letto con molto piacere grazie alla trama ben strutturata, ai personaggi ben delineati e a una lingua matura. Lo consiglierei a chi desidera leggere un romanzo di svago.
Barbara Delfino
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Io Non Sono Grigio è un romanzo di formazione in stile contemporaneo, ma un pò superficiale, il lieto fine un pò amaro lo rende più reale. Le descrizioni dei personaggi sono ben caratterizzate.
Federica Rustichelli
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Ai sogni alti, ai dolori forti, alle gioie pure, ai colori delle esperienze.
Dal preciso momento in cui nasciamo, non sappiamo nulla di cosa la vita ha in serbo per noi.
Di come andranno le cose, di chi ci sarà accanto, come e per quanto tempo. Di quelli che vanno via e quelli che restano. Non sai nulla perché la vita, è un continuo copione in cui tu sei il protagonista e, nella moltitudine di strade che imboccherai, potrai soltanto decidere chi, come e che cosa essere in quel momento lì e lasciarti vivere.
Tra alti e bassi, tra fatti che insegnano ed esperienze che segnano, l’unica cosa che non dovrai mai dimenticare è quella di ascoltare la voce che racconta chi sei e da dove vieni e soprattutto: dove vuoi andare. Qual è questa voce? La parte di te bambino, quella che ti ricorderà sempre qual è l’essenza di questo bellissimo viaggio, la vita.
Un romanzo dal sapore di ieri nelle parole di domani. Un racconto vivace emozionante, tenero. Come il bambino che è in ognuno di noi.
“Felice perché nella vita si può e si deve sbagliare, ma il bambino che vive in ognuno di noi non deve mai smettere di sognare!”
Ilia Ciuffetta
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Gemma Alfano
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Un romanzo di formazione contemporaneo. Uno come tanti, ma nello stesso tempo crudo e avolgente.
Chiara Bonato
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Libro autobiografico in cui si percepiscono bene i sentimenti dell’autore verso la sua famiglia e la sua voglia di rivalsa. Linguaggio semplice e testo scorrevole. Di facile lettura.
Barbara Capoccia
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Tommaso Santapaola
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Francesca Bartolucci
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“Io non sono Grigio” ovvero quando il teatro ti salva e ti dà una seconda opportunità.
Dopo
la prematura perdita del padre, Grigio perde “la retta via”: trascura
gli studi, frequenta compagnie poco raccomandabili, viene attratto dai
facili guadagni.
La dura esperienza del carcere minorile lo segna
profondamente ma l’esperienza del teatro gli fa capire di poter
rinascere a nuova vita.
La scrittura in prima persona coinvolge il
lettore portandolo a contatto con l’anima di Grigio e dalla lettura si
ricava una morale: durante l’adolescenza si può sbagliare, ma non tutto è
compromesso per sempre.
Andreina Carnuccio
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Il libro è scritto molto bene, scorre veloce e si legge con piacere. La
storia è semplice ma nonostante questo interessante. Le relazioni, sia
familiari che amicali, vengono descritte bene. Il linguaggio è diretto,
senza troppi giri di parole e, nonostante questo, si percepiscono bene i
sentimenti che permeano la storia.
Ho apprezzato l’uso dei colori
per definire alcuni personaggi, tra cui il protagonista, che aiutano ad
identificare e meglio comprendere la storia.
Paola Michelangeli
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Il protagonista principale è un adolescente con la passione del calcio che viene seguito e stimolato dal padre.
Dalle
sue parole tutto appare possibile, i sogni sembrano realizzabili, c’è
ottimismo ed una forte fiducia nel futuro, fino a quando però eventi
inaspettati scombinano i suoi progetti, sconvolgono la sua vita.
Si
allontana dalla famiglia, dalle proprie radici, per poi scoprire sulla
propria pelle e sui propri errori, che possiamo diventare adulti
differenti da ciò che sognavamo da bambini.
"L’albero cresciuto, ma
con la corteccia un po’ sbucciata da quei lunghi mesi freddi e aridi,
era finalmente tornato alle sue radici, e ora era pronto per rifiorire".
Chiara Monina
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Definirei il libro una bella storia, l’autore ci ha raccontato la sua storia in maniera lineare e semplice.
Le
pagine scorrono e gli anni ’80, ’90 e 2000 prendono vita, sono tanti i
riferimenti o fatti reali che evocano ricordi nel lettore.
E una storia che ci fa riflettere, che ci racconta la crescita interiore del protagonista
Si alternano espressioni commuoventi ed emozionanti ad altre leggere e spensierate
Nel complesso il libro mi è piaciuto
Flavia Cappelli
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Un breve romanzo di piacevole lettura che parla di un ragazzo con una
vita difficile, segnata da un’importante tragedia e dal traffico di
droga.
Ho apprezzato molto il realismo degli ambienti della storia
(immagino ci sia una forte componente autobiografica all’opera). Lo
stile di scrittura è semplice e gradevole.
La critica che mi sento di
muovere è una fondamentale carenza di passione nella storia. Per
spiegarmi meglio, la storia di Grigio non mi ha suscitato particolari
emozioni (con la notevole eccezione della tragedia iniziale). Mancava un
forte conflitto centrale che facesse da guida e il protagonista
sembrava sempre in balìa degli eventi ma, allo stesso tempo, mai davvero
in pericolo.
Ritengo che la storia avrebbe beneficiato di una
struttura forse meno realistica ma più drammatica, e di uno stile un
pochino più raffinato (soprattutto per quanto riguarda il mostrare,
anziché dire, le emozioni).
Simone Giuggioloni
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È un romanzo di formazione. Il protagonista è raccontato lungo la via
alla ricerca della sua identità. Grigio ha un nome che è un programma di
vita: una di quelle vite che non promettono colori, come quelle di
molti adolescenti che non riescono a comprendere ed esprimere il proprio
“demone”.
La vita di Grigio però non ha questo epilogo: dopo essere
caduto nel baratro, trova gli appigli giusti per tirarsi su e uscire
dalla buca in cui è caduto. Dal basso riesce a sognare e progettare la
propria strada, anche se il sogno lo porterà lontano da una delle cose
buone che ha vissuto nella fossa: l’amore di e per una ragazza. Il
sentimento, quando è vero, consente di liberare le ali delle persone che
lo vivono.
Scritto come una serie d’inquadrature di un film a
partire dalla caduta, il libro, capitolo per capitolo, ci conduce verso
l’uscita dal buio. Coinvolge il lettore permettendone l’immedesimazione
nella propria vita personale anche quando è molto lontana dalle
esperienze vissute da Grigio.
Roberto Armiento
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Breve romanzo autobiografico in cui l’autore e protagonista ripercorre
la storia della sua vita, dal legame fortissimo con il padre, interrotto
da una morte improvvisa, allo scivolamento nel mondo dello spaccio, a
cui lo porta l’ingenuità della sua giovane età e il fatto di essere
rimasto senza una forte guida. Seguirà il carcere e la comunità. Queste
esperienze tuttavia lo fanno maturare anche perché si trova a contatto
con personaggi positivi: zio Pinna, il responsabile del carcere, l’amico
Paolo, l’avvocato, i detenuti stessi, che lo aiutano, chi più, chi
meno, a trovare la sua strada. Da parte sua, Grigio è animato da una
salda fiducia nella vita che il carcere, che stavolta assolve la sua
funzione riabilitante, provvede a confermare.
La conclusione è del
tutto positiva. La prosa è lineare, direi spesso un po’ elementare. Non
esente da luoghi comuni e semplificazioni. Molto ottimista. Beato lui.
Patrizia Lucarini
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Il romanzo potrebbe essere interpretato come la versione “oscura” di Peter Pan; questo non perché sia una trasposizione rivisitata del non volere mai diventare adulti, ma il fatto di devenirlo troppo presto. L’autore ci lancia la tematica di una gioventù cessata prima del tempo dovuto, nondimeno non si fa mancare il tema dei sogni infranti, in questo caso il calcio secondo il protagonista. A seguito di un serie di errori, il giovane si trova a vivere in uno stato di incomprensione del proprio “Io”. Scritto in uno stile scorrevole e da leggere tutto d’un fiato; sebbene possa sembrare un tipico strappalacrime in alcuni passaggi, l’autore trasmette il messaggio che spesso si diventa adulti in modo forzato tralasciando la spensieratezza adolescenziale e si viene catapultati in un mondo senza alcun minimo di preparazione e formazione sociale.
Lorenza Manoni
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L’attore Montovoli racconta la storia di Grigio, un ragazzo di
provincia, mischiando fatti autobiografici a elementi di finzione
.Grigio è una promessa del calcio, ma un evento tragico influenza le
sue scelte e per risolvere le sue paure e insicurezze si ritrova a
imboccare la strada sbagliata.
Libro intimo, semplice ma intenso, da
far leggere ai giovani per insegnare che gli sbagli si pagano, che siamo
responsabili delle nostre azioni, ma non dobbiamo mai mollare e perdere
di vista i nostri sogni. Si può sbagliare, ma si può rimediare ; Si
può cambiare e ci può realizzare inseguendo una passione. Lettura
scorrevole e gradevole.
Lorella Quintabà