< Io posso. Due donne sole contro la mafia di  Pif Marco Lillo (Feltrinelli)

Qui di seguito le recensioni di IoPosso raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Letto in un giorno, racconta la storia dolorosa di due sorelle che hanno lottato contro la mafia e contro lo stato. Nel leggerlo si prova un senso di rabbia perchè lo stato che dovrebbe difenderti e proteggerti dalle prepotenze, diventa un altro nemico da combattere. Scritto a due mani è molto scorrevole e coinvolgente. Ho deciso di acquistarlo per contribuire ad una giusta causa.

Tiziana Coccia

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I due autori narrano delle vicissitudini subite loro malgrado dalle sorelle Pilliu, protagoniste con la madre di questa storia di Mafia, interessata alla loro abitazione, a volte dai contorni che si potrebbero definire “kafkiani” o “grotteschi” non fosse che sono fatti realmente accaduti e che pertanto meritano assoluto rispetto.
Ammirevole l’eroismo con il quale hanno inteso difendere i loro diritti legati alla propria abitazione. Pur perfettamente consapevoli degli evidenti pericoli corsi e insiti, hanno percorso una propria personale battaglia a difesa del possesso della propria abitazione con tante delusioni, provvedimenti a loro sfavorevoli e a volte senso di svuotamento e sopruso.
Tuttavia, convinte delle loro Sacrosante ragioni, con tanta forza interiore non hanno mai demorso e, tra alterni esiti, hanno saputo nel tempo ben districarsi tra uffici comunali, procure, prefetture, forze dell’ordine, ricorsi amministrativi e procedure civili e penali come abilmente e rigorosamente documentato dagli autori.
Mi impressiona da un lato il senso di solitudine e paura che inevitabilmente credo abbiano provato in diverse circostante e, di contro, la loro grande resilienza e determinazione che personalmente ritengo esemplari.
Nel documentare gli episodi sono colti anche lati umani “luminosi”, mi riferisco in particolare all’incontro con Paolo Borsellino e alla sua sensibilità dimostrata verso la loro situazione, alla tenacia dell’ultimo avvocato consapevole di essere il loro unico baluardo, alla stessa solidarietà attiva narrata alla fine.
Mi preme dare evidenza, riconoscimento ed elogio all’iniziativa degli autori, nel cedere i loro diritti di autore come tangibile segno di solidarietà attiva.

Fabio De Biasi

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Per motivi personali non riesco a dare lettura del secondo libro

Francesca Vinci