< Io, sopravvissuto di Marzabotto di  Margherita Lollini (Longanesi)

Qui di seguito le recensioni di IoSopravvissutoDiMarzabotto raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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La ricostruzione è ricca e ben scritta. Il libro per avere un forte significato non ha bisogno della presenza fisica del protagonista perché l’autrice ne ricostruisce il percorso con grande penetrazione psicologica.

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La storia di Marzabotto è nota per tutte le testimonianze passate in TV durante tutti questi anni, ma la lettura del libro aggiunge tutta la serie di particolari che in televisione non trovano spazio a motivo dei tempi di trasmissione. Raccapricciante.
E anche difficile arrivare a leggere il libro fino alla fine.

Flavio Viero

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Come il precedente, si tratta di un prezioso libro sulla memoria storica e la testimonianza di verità su eventi importantissimi del nostro passato. Ho apprezzato l’espediente di far raccontare il sopravvissuto Ferruccio Laffi in prima persona ma, fatta questa scelta narrativa, al posto della curatrice, avrei lavorato di più sullo stile e quindi sul valore letterario di un libro che resta ottimo e consigliabile.

Luigi Apa

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Margherita Lollini raccoglie la dolorosa testimonianza di Ferruccio Laffi, sopravvissuto all’eccidio di Marzabotto. La narrazione si apre il 29 Settembre 1944 con Ferruccio che ci introduce alla sua quotidianità familiare che in poche ore svanirà per far di lui un “uomo cavo”, vuoto.
L’orrore a cui Ferruccio è scampato è raccontato nel dettaglio, e torna con estrema facilità a invadergli la mente per tutta la vita. Una vita che ricomincia con la Liberazione, a Bologna, e poi la gioia dell’amore con Sara, il ritorno a Marzabotto. Una vita segnata dagli addii, il cui senso Ferruccio sembra ritrovare quando finalmente riesce a condividere il dolore che ha tenuto per sé una vita intera.
Mi è sembrato di leggere un diario. Quegli episodi che “svuotano” Ferruccio colpiscono per la puntualità della narrazione, a distanza di tempo, e per la capacità di raccontare episodi orrendi unitamente alla speranza e al sogno che dimoravano nel suo giovane cuore.
È la storia di Ferruccio Laffi, ma è anche la storia della famiglia Laffi. È la storia della strage più efferata compiuta dai nazisti, un crimine di guerra pianificato e per anni nascosto negli armadi della vergogna.

Assunta Guercia