< Io vi salverò di  Valentina Camerini (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di IoViSalvero raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Romanzo intenso e bellissimo che fotografa nitidamente la realtà di oggi con le sue incongruenze, un finale non scontato e una prosa scorrevole e incalzante.

Mariangela Cavaglia’

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IO VI SALVERO’
Valentina Camerini

Quando ho iniziato a leggere il libro della Camerini sono rimasta un po’ delusa.
Premetto che a) non è il genere di lettura che solitamente prediligo, b) ho trovato i primi capitoli piuttosto lenti e pesanti.
Tuttavia ho dovuto ricredermi.
Ogni buon libro, come la vita del resto, è fatto di momenti spiacevoli e a volte tediosi, non bisogna lasciarsi scoraggiare e proseguire pagina dopo pagina, e forse questo è uno degli insegnamenti più belli che possiamo trovare in “Io vi salverò”.
Leggerlo cercando di mantenere una posizione neutrale è quasi impossibile, è la storia di una famiglia come tante altre ed è questo che ci tramortisce. La scrittura semplice e pulita ci dà l’occasione di conoscere, con delicatezza, lo smarrimento di Sebastian, la fierezza di Ania e anche la tenerezza incompresa di Giulio. Sono loro i nostri protagonisti ed anche le nostre guide in questo viaggio.
Ho trovato la scelta dell’autrice di affrontare la narrazione da diversi punti di vista piuttosto azzeccata, è stato fondamentale per comprendere davvero le loro dinamiche e quindi anche la realtà, la concretezza delle loro incomprensioni.
Il tema del “viaggio” come forma di cura alle ferite dell’anima non ci è nuovo, ma Valentina Camerini è stata più che abile nel fornirci una chiave di lettura affascinante e profonda, senza sfociare nel moralismo di consuetudine, e in un finale di circostanza.
Ne sono rimasta intrigata e lo consiglio caldamente a chi si sente fermo immobile da troppo tempo, desiderando un cambiamento nella propria vita.

Serena Righi

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"Io vi salverò" non mi è piaciuto affatto. Potrebbe essere interessante se trasformato in fumetto, ma come romanzo lascia a desiderare e avrei più volte desiderato interrompere la lettura. Io amo i fantasy quando ben costruiti, ma da un romanzo con ambientazione realistica una trama così campata in aria, un’analisi psicologica così labile dei personaggi proprio non l’accetto. I personaggi sono principalmente insopportabili macchiette e ho trovato sgradevole l’accostamento della fuga dei profughi ai motivi quasi ridicoli che spingono Sebastian e Ania a allontanarsi. Salvo il messaggio finale, l’idea di non dover permettere ai social network di condizionare le nostre vite, ma decisamente è un romanzo che non rileggerei né consiglierei.

Rita Pilia

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Un romanzo che, alla luce dei tragici avvenimenti in corso, sembra ancora più attuale - ne consiglio la lettura per provare a capire il forte (ed eccessivo) impatto che i social possono avere sulle nostre vite. Un romanzo emozionante che sembra, oggi più che mai, un inno alla speranza e alla rinascita.

Virginia Accardi

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Apparentemente meno complesso dell’altro a livello strutturale, suddiviso in tre parti in maniera strategica, ognuna delle quali affronta una prospettiva e permette di vivere diversamente le diverse fasi di evoluzione di questa famiglia interculturale. Il tema dei social è analizzato tramite interessanti angolazioni, poco percorse, che permettono di percepirne il potere sull’esistenza delle persone, sia in senso negativo che positivo; mi ha convinta come viene descritto il rapporto della coppia che si riaccende nel momento di crisi; come vengono affrontati i dubbi e le difficoltà di una maternità, il peso della professione in una vita, l’emigrazione nelle due direzioni, l’eredità di una cultura che sembrava essere stata rimossa e che invece, nel momento di difficoltà, emerge più forte. Il romanzo ha un ritmo piacevole, fluido, non si arena e miscela bene le parti introspettive con quelle descrittive e narrative, potrei definirlo elegante e quanto basta coinvolgente.

Jessica Cardaioli

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“Se la speranza è il rischio da correre, scrive Valentina Camerini “allora è il momento di osare, perché l’indifferenza non prevalga sul buon senso e la solidarietà. L’autrice, con “Io vi salverò”, ci regala un messaggio assolutamente positivo e corroborante. Un viaggio emozionante e struggente in cui vengono descritte le sfumature psicologiche della persona in un turbine di emozioni (dalla rabbia alla frustrazione, alla disperazione ma anche tanta speranza).

GIOVANNA RICCARDO

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Pontedera “LaAV”
coordinato da Maria Rolli
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Un romanzo che narra la storia di un uomo e della sua famiglia in cui gli eventi professionali e personali si intrecciano e si dipanano andando di pari passo. Il successo professionale, legato al mondo di internet e dei social raggiunto grazie alla propria creatività ma anche alla collaborazione con un amico che vuole salvare l’azienda di famiglia, si salda con la sua storia personale che lo ha visto diventare orfano da bambino e che solo per la generosità di amici facoltosi può permettersi di studiare  e inserirsi nel mondo lavorativo di una Milano ricca di possibilità ma altrettanto pericolosa.  Il suo desiderio di riscatto unito al senso di vuoto e di solitudine che la perdita dei genitori ha creato e con cui ha dovuto sempre fare i conti, diventano anche un limite nel gestire i rapporti umani soprattutto con chi lo ha aiutato. Quando un risvolto imprevisto nel suo lavoro lo costringe ad una scelta drastica verranno fuori tutti i limiti del proprio vissuto dovuti a nodi non sciolti e che solo grazie alla capacità di condivisione con la moglie, tenuta all’oscuro di tutti i suoi problemi personali e professionali, gli permetterà di sganciarsi da una realtà sociale dura, implacabile come quella dei social dove chiunque può ergersi a giudice dell’altrui vita e dove viene distrutto moralmente e lavorativamente. La rinascita avverrà attraverso un viaggio che è al contempo un percorso geografico, di ritorno alle origine per la moglie, ed un percorso di evoluzione psicologica per entrambi, uniti dall’amore per l’unico figlio che forse ha assorbito il malessere di entrambi esternandolo attraverso difficoltà di comunicazione verbale, ed all’incontro di una famiglia di medici siriani in fuga dal loro paese. Due famiglie che non hanno più nulla da perdere e che si aiutano disinteressatamente e che insieme faranno un piccolo tratto di strada, in un luogo al di fuori di ciò che consideriamo il nostro mondo civile, ai margini di una Europa purtroppo adesso sotto i riflettori di tutto il mondo. La riflessione che si esprime nell’ultima parte del romanzo è proprio lo sconcerto per la quasi totale indifferenza in cui è caduta la realtà siriana da cui proviene la seconda famiglia e la morbosa aggressione di cui il protagonista è vittima sui social. Perché tanto accanimento e investimento di tempo ed energie per una vicenda personale mentre una tragedia come quella vissuta dalla Siria passa del tutto inosservata? Non viene data una risposta ma solo l’amara considerazione che è grazie a questo che lui e la sua famiglia potranno continuare a prosperare.
 Anche qui lo spaccato sociale descritto presenta un lato oscuro da cui si può essere distrutti come uomini e  come professionisti, invischiati nelle maglie di un meccanismo pronto ad osannare o distruggere, il lato A ed il lato B della stessa medaglia.

Enza Scotto d’Abusco

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Castano Primo “Biblioteca comunale”
coordinato da Paola Lauritano e Maria Rosa Gambacorta
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Valentina Camerini    Io vi salverò    Mondadori
Recensione
Sebastian Carcani vive a Milano, con sacrificio crea una florida azienda e-commerce con il socio Adriano. Sposato con Ania, ucraina, ha un figlio Giulio e una vita serena. A sua insaputa l’infido socio trasferisce parte dell’azienda a Londra e parte in Lituania. Sebastian rimane emarginato e odiato su WEB, INSTAGRAM e TWITTER, si sente un uomo finito, ma la moglie lo perdona e promette di salvarlo. Con un viaggio folle in macchina, i tre arrivano in Ungheria, al freddo e senza soldi, per la disperazione entrano abusivamente in una casa per ferie. Impauriti incontrano Hamida Yousef e il figlio Tariq, profughi siriani con cui diventano amici. Ania spera sempre in una ripresa, posta su INSTAGRAM foto e immagini del luogo, ha grande successo, il profilo è molto visitato. Sebastian, invitato da una TV italiana, non parlerà dell’odio ricevuto, ma degli amici siriani, che troveranno rifugio in Italia. In questo caso la comunicazione è stata usata a fin di bene ma odio e diffamazione devono punirsi a termini di legge.

Maria Grazia Arpisella

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Quanto ci possono influenzare i social network? Quanto la ricerca di benessere e il timore di perdere gli agi della società occidentale condizionano le nostre scelte di vita? E’ quanto verrà scoprendo sulla propria pelle Sebastian Carcani.
Giovane manager innovativo nel campo della comunicazione, in pochi anni ha conquistato prestigio e agiatezza. Ora non può permettersi di fermarsi o anteporre le proprie esigenze alle strategie aziendali.
Ferito nell’orgoglio e umiliato dagli insulti mediatici che gli arrivano dai social per un unico passo falso nella sua brillante carriera, intraprende un lungo viaggio con lo scopo di rendersi irreperibile e ricominciare altrove.
Più che un viaggio il suo è una fuga da se stesso, dall’ambiente competitivo in cui è vissuto. Grazie al sostegno della moglie e all’incontro di una famiglia di profughi scampata alla guerra, è costretto a rivedere la sua scala di valori e a dare una svolta positiva alla sua vita.

Luigia Sala