< Italia da morire di  Adele Marini (Chiarelettere)

Qui di seguito le recensioni di ItaliaDaMorire raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Italia da morire mi è piaciuto per i temi trattati e per il modo e lo stile in cui vengono raccontati i fatti. Ho apprezzato particolarmente l’epilogo. Tutte queste morti sono si sospette ma se non fossero avvenute...cosa sarebbe accaduto, forse la storia sarebbe andata diversamente, o forse no?

Licia Levaro

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Libro piacevole con nozioni e curiosità molto interessanti che spesso non sono riportate sui libri di storia.

Marisa Coppo

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Interessante, ben scritto, rapido e mai noioso

Cinzia Manuzzi

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Mi è piaciuto perché ha preso personaggi della storia dell’Italia e fatto vedere come il potere ,fin da Anita ,moglie di Garibaldi , ha gestito la vita e la morte delle persone mascherando il tutto.

Shana giusy Fittipaldi

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Ho apprezzato questo saggio storico-investigativo. Le vicende storiche sono narrate in maniera fluida, come se si trattasse di un romanzo. Lo stile cattura l’attenzione, si fa leggere tutto d’un fiato. La lettura di questo saggio mi ha permesso di conoscere storie e vicende di personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese.

Rosanna

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“Italia da morire” è un saggio storico la cui lettura è scorrevole ed appassionante. Sono esaminate alcune morti “sospette”. Da Anita Garibaldi a Italo Balbo sono sottoposti ad analisi strani decessi, come per il generale Pollio o per Cavour. Ci sono guerre, l’ombra della massoneria, malori improvvisi, affari “petroliferi”, spesso con ricchezza di documenti. Si ha la sensazione, tra l’altro, che, senza grande fretta, per consentire la formazione di un saggio con analoga accuratezza, si possa leggere in altro volume di altre morti; da Mattei a Calvi ,a Sindona chissà quanto c’è ancora da sapere.

Francesco Arcidiaco

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Interessante e specifico,mi è piaciuto molto scoprire aspetti non noti di persone conosciute

Roberta castriota

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Tutti i protagonisti storici analizzati nel libro sono morti in circostanze strane, non chiare, a causa di improbabili malori o incidenti dubbi. Si tratta di omicidi? L’analisi dell’autrice è appassionante, ricca di dettagli e approfondimenti. Alcune pagine però più che una ricostruzione storica paiono quasi un giallo romanzato che si spingono in ipotesi piuttosto vaghe o arzigogolate.
La lettura è comunque fluida.

Loretta Gallon

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Amo molto la storia, questo libro quindi mi è piaciuto molto. è stato interessante approfondire delitti che hanno avuto un ruolo centrale nella storia italiana. Il libro scorre.

Ambra Vannoli

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Interessante e ben scritto, ricostruisce molte vicende dalla liberazione d’Italia fino al fascismo, focalizzandosi sulle morti sospette, di matrice politica, di personaggi scomodi. Ogni vicenda è raccontata come un giallo, con dovizia di particolari e dettagli.

angela sirago

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Un libro apprezzabile per i ricercati approfondimenti e le analitiche ricostruzioni, che lo rendono preferibile nella sfida con "Acido" di Verdelli.

Francesco Ricci

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Storie interessanti su queste figure italiane molto affascinante ma la cui morte presenta ancora uno sfondo nebuloso. La scrittura è la materia trattata rende il libro scorrevole

Alessandro Vito Milazzo

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mi ha lasciato diversi punti interrogativi...
posso dire di aver letto, allo stesso tempo, un giallo e un saggio storico.

Luisa

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Una lettura davvero interessante che ci riporta indietro nella storia d’Italia e ci fa conoscere la "probabile" verità sui retroscena legati ai decessi di sette personaggi famosi, tutti avvenuti fra il 1849 e il 1940. Il saggio ha il pregio di farsi leggere come un romanzo: sette piccoli "gialli" che catturano l’interesse del lettore senza mai dare l’impressione di tradire la realtà storica che l’autrice, Adele Marini, ha saputo ricostruire attraverso le fonti consultate. Da Anita Garibaldi a Cavour, da Matteotti a Gramsci, tutti i personaggi coinvolti fanno parte del vissuto del nostro Paese. E’ facile, quindi, per il lettore appassionarsi alle loro vicende umane e chiedersi quali sarebbero stati gli sviluppi della nostra storia se il loro destino fosse stato diverso.

Domenica Fontana

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Capitolo per capitolo veniamo a conoscenza di strane morti, finti suicidi, sparizioni e complotti che hanno interessato illustri personaggi del panorama storico italiano. Le ipotesi sono supportate da uno studio minuzioso e documentate da fonti.
Lettura interessante per chi è appassionato di complotti e indagini.

Magda Coretti

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La storia dettagliata di quello che viene narrato lascia sconvolti.
Come è possibile che nei libri scolastici si continua a tacere su cose così gravi?

Antonella Arbia

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Italia da morire - Adele Marini

Difficile riassumere il punto di vista che ha scaturito questo testo.
Fin dal primo personaggio vittima del (non ancora) Stato italiano si capisce che l’Italia è stata voluta fortemente per scopi economici e di potere, perchè c’è sempre stata una prevaricazione della supremazia personale sul comando intelligente e onesto della nazione.
Ogni storia per quanto potesse differire per personalità, caratteristiche e motivazioni fa emergere che si è sempre voluto nascondere il bene della nazione e per la nazione, ed è sempre avanzato il pervertimento delle ideologie.
Affiorano personaggi storici crudi che con carisma hanno alienato generazioni nascondendo vizi e ingiustizie con il sudore di un popolo che li venerava e vedeva in loro la luce della speranza.
Tutto ciò ancora oggi non è da tralasciare perchè la storia viene scritta e rivela dopo che i fatti accadono.

Marika Campanella

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Il saggio di Adele Marini mi aveva quasi convinto, ma ha ceduto forse per il desiderio espresso di promettere grandi rivelazioni, una novità di indagine, svelare la storia nascosta. Valido però come lettura per mettere in linea i fatti (forse un po’ anche a semplificarli positivamente) e vederne una storia che sembra nascosta, ma che poi non ha niente di nuovo per chi legge e si interessa alla storia con approfondimenti. Non era per me morte sospetta quella di Anita Garibaldi, quella di Matteotti o di Gramsci, ma accertata come provocata. E pure conoscevo i dubbi su quella di Balbo e Cavour. Sapevo di Nievo, ma fino a un certo punto. Non conoscevo quella del generale Pollio, ma come per le altre mi sembra alla fine forzata la lettura che queste morti se non avvenute, avrebbero cambiato il corso della storia dell’Italia.

Le storie non lasciano neanche il brivido del “e se …”. Interessi occulti, trame nascoste, giochi di potere ci sono sempre state e queste passate non hanno costretto ad essere quelle che sono più contemporanee. Non siamo anomalia della Storia. E una unica storia non cambia la Storia.

Comunque il saggio mi sembra ben scritto, ben documentato (lode a chiunque mette le note all’interno della pagina) e attendibile, lasciando il desiderio di saperne di più.

Grande chiarezza nella parte dedicata a Matteotti. La vulgata storica si ferma troppo sull’opposizione ideologica, sulla violenza, sugli ideali (?) contrapposti: era solo questione di soldi, c’erano le prove e le prove dovevano sparire, perché chi credeva nel fascismo avrebbe accettato la violenza, ma non la distruzione della rappresentazione che si era fatta del proprio duce. Soldi, mazzette, potere per avere più soldi, mentre il popolo faceva la fame e continuava a patire la guerra smessa per preparare la nuova. I poveri restano poveri e chi ce la fa si dimentica di loro o li usa per fare ancora soldi. Capitolo del libro fortemente antifascista e da far leggere per indagare e conoscere meglio, questo sì, anche la nostra storia di oggi.

Luciano Franceschi

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L’ Italia non era ancora unita e già una morte sospetta, quella di Anita Garibaldi, apriva la serie di altre misteriose scomparse che da sempre hanno caratterizzato la nostra storia, anche quella più recente. In Italia da morire vengono analizzate le morti sospette di alcuni personaggi famosi, da Anita Garibaldi fino a Italo Balbo, in tutti i racconti vengono messe in dubbio le verità ufficiali di queste morti, evidenziando, sulla base di testimonianze e documenti, come la morte di questi personaggi, avrebbe fatto il gioco di interessi superiori, su ogni vicenda aleggia sempre, e comunque l’ ombra della massoneria. Il merito di questo libro è quello di non scadere mai in un facile complottismo, e la scrittura è facile e scorrevole come fosse quasi la trama di un thriller, e questo me lo fa preferire.

Paolo Pastorino

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Molto interessante. Si legge con piacere e ho scoperto tante cose che non dimenticherò.

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Ho trovato originale parlare di personaggi storici, della loro vita e del periodo in cui hanno vissuto come se fosse un ’indagine poliziesca. Mi ha colpito molto la ricca bibliografia, i dettagli e la cura dei particolari. È stata una lettura interessante, piacevole e istruttiva.

Rosa Maria Alfano

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Sette personaggi celebri e sette morti avvolte nel mistero. Sembra di leggere un romanzo noir se non fosse per i precisi e numerosissimi riferimenti storici riportati dall’autrice. Un’opera che documenta il suo approccio scientifico nei confronti di queste morti, scartabellando documenti ufficiali e affidandosi a fonti storiche.
Per ognuna di queste morti "eccellenti" l’autrice non si accontenta delle verità ufficiali e da "buon detective" analizza tutte le piste per arrivare a scoprire verità torbide e intrighi internazionali che hanno in comune giochi di potere da tenere ben nascosti.
Dalla morte di Anita Garibaldi (la storia che mi ha conquistata più di tutte) alla sparizione nel nulla di Ippolito Nievo, dai salassi di Cavour alla spy story del tenente generale Pollio si arriva a Matteotti, la storia che, a mio parere, ha più coinvolto l’autrice, tra massoni, mazzette, fascisti e Churchill, accordi segreti e petrolio, a Gramsci e al suo calvario per finire con Italo Balbo, il fascista scomodo.
Come sarebbero andate le cose senza l’uscita di scena di questi personaggi, si chiede l’autrice. Oltre alla "volontà di arrivare alla soluzione del caso [...] come nelle indagini di polizia" l’ostinata "ricerca delle verità nascoste nelle pieghe del passato" ha una sola spiegazione, e la si trova condensata nella dedica: "solo nella conoscenza del passato ci sono gli strumenti per evitare le insidie del presente". Laddove "le macchina della giustizia e della verità si arrestano o vengono inceppate di proposito, tocca agli storici fare luce". Eccolo scopo dell’autrice che racconta e spiega un
secolo di storia italiana attraverso queste morti sospette con una prosa scorrevole, incisiva, dettagliata ma coinvolgente e avvincente.

Antonella Costanzi

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Libro che tenta di ricostruire storicamente la morte di alcuni personaggi.

Marco Bichicchi

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Strano libro, e proprio per questo interessante.
Sette storie di personaggi importanti vissuti nel secolo scorso o in quello precedente, scelti perché accomunati da un medesimo destino: una morte innaturale o violenta, avvolta da un mistero rimasto tale fino ai giorni nostri; storie comunque determinanti a dare un cambio di direzione, piccolo o grande che sia stato, al corso di quella Storia cosiddetta con la esse maiuscola, come oggi la conosciamo nella sua narrazione pressoché sedimentata nel tempo ormai trascorso.
Anita Garibaldi, Ippolito Nievo, il conte di Cavour, Alberto Pollio, Giacomo Matteotti, Antonio Gramsci, Italo Balbo...
Il racconto è piacevole e soprattutto avvincente: un mix riuscito di elementi generalmente conosciuti, ormai appartenenti alla "cultura popolare" verrebbe da dire, ed altri invece inediti e spesso sorprendenti, ma tratti comunque con accuratezza da una ricerca storica metodologicamente corretta.
In questo scivolare fluido dalla cronaca alla storia alla scrittura, l’autrice, come se un improbabile fil rouge tenesse le sette storie insieme, e con loro chissà quante altre passate e future, ci dice che, in fin dei conti, un senso comune e che attraversa il tempo c’è; e nel cercarlo, azzarda di aver tentato una "riscrittura noir" della storia; ma dicendo così forse non rende abbastanza merito alla qualità del suo lavoro perché, mentre noir oggi è quasi sempre scrittura di fantasia e fin troppo una moda, nel suo libro c’è storia vera e autentica ricerca.
Ciò che importa è che, se ogni storia "è tutta un’altra storia", qui ce ne sono sette da leggere tutte con il piacere di ritrovare, insieme a quanto già sapevamo, tanto altro che non sapevamo ancora: con la esse maiuscola o minuscola, la storia è il suo racconto.

Carlo Alfieri

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Una breve linea del tempo nella quale alcune morti sospette possono aver cambiato il corso della storia. Un testo ben bilanciato tra ricerca, riflessioni storiografiche e dettagli curiosi e a scrittura accattivante che ne rendono agevole la lettura. Tesi percorse nel tempo da riletture delle testimonianze e delle relazioni coeve, sicuramente interessanti e fortunatamente lontane dall’approccio complottista

Simona Cigliano

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Risvegliare i morti è sempre un "affare" delicato, soprattutto se si tratta di morti eccellenti, in circostanze strane. Romanzando la storia, questo libro cerca di approfondire le ragioni politiche che stanno dietro alla morte di alcuni personaggi considerati scomodi. Dal momento che il potere utilizza da sempre queste soluzioni, è da tenere in conto anche per comprendere meglio il presente e le morti sospette che avvengono tuttora.

Chiara Casali

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Interessante disamina sulle morti eccellenti e poco chiare avvenute in Italia lungo un arco di tempo che va dal 1849 al 1940. Il saggio si segue bene ed è ben scritto, quasi in forma di romanzo, ma ho trovato pretestuoso il concetto di fondo dell’opera: ha un sapore vagamente complottista.

Elena Cicalini

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Adele Marini, giornalista, specializzata in cronaca noir, con questo libro ripercorre la storia italiana dal 1849 al 1940 per indagare morti sospette che vanno da quella di Anita Garibaldi a Ippolito Nievo, da Camillo Benso Conte di Cavour al Generale Alberto Pollio ,da Giacomo Matteotti ad Gramsci e as Italo Balbo.
Come scrive la stessa autrice si tratta di strane morti, di omicidi eccellenti e strumentali che sono serviti per lanciare un messaggio di sfida alla storia nel paese dei segreti di stato. Notevoli le correlazioni con i fatti più recenti. La morte di Ippolito Nievo come primo delitto di stato italiano. La sparizione dei documenti del generale Pollio e la sparizione dell’agenda rossa di Borsellino. Così Anita Garibaldi, la compagna dell’Eroe dei due mondi, non muore tra le sue braccia come racconta l’idealizzazione romantica ma dopo la partenza di Garibaldi fu probabilmente strangolata o sepolta viva. E Antonio Gramsci sarebbe stato scaraventato giù dalla finestra della clinica in cui era ricoverato. Interessante l’indagine sul Conte di Cavour, morto a Torino a pochi giorni dalla proclamazione del Regno di Italia, dopo una settimana di dolori viscerali, vomito e febbre e seppellito il giorno seguente senza autopsia, nonostante girasse il sospetto di avvelenamento e imperizia medica.
Adele Marini, utilizzando il genere noir, tratta ogni vittima come protagonista di un romanzo poliziesco, avvalendosi della documentazione ufficiale, sempre ricchissiama, delle testimonianze e le sentenze dell’epoca per arrivare alla soluzione del caso o almeno suscitare sospetti. Non è un caso se talvolta, con le investigazioni sulle fonti, accade di arrivare a verità diverse e insospettabili, perché chi aveva interesse a occultare, a nascondere, a mentire, non sempre è riuscito a cancellare tutti gli indizi. Verità che permettono di restituire alle vittime la dignità di un’esistenza interrotta non dal destino, ma dalla volontà degli uomini.
Pur risultando curioso ed interessante il libro appare come datato, l’inchiesta su un omicidio, già visto in tv o sui media.

Luigi Binello

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L’intento dell’autore è quello di raccontare alcuni omicidi di persone "eccellenti", in un arco di tempo che va dal 1849 al 1940, che "da vive avrebbero fatto la storia e con la loro scomparsa ad hoc le hanno impresso un corso diverso, inesorabile". L’interesse suscitato da ogni singola storia non si conferma nella struttura generale del libro.

Giancarlo Coccia

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Molto interessante conoscere dettagli della storia del nostro paese

Maria Ornella mele

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Interessante, sempre tanti misteri

Gemma Bontempelli

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Ho in genere interesse per i libri di taglio storico, anche quando muovono da un punto di punto di vista non usuale. E certamente non usuale è la rilettura di vicende storiche, analizzando morti celebri come cold cases. Tuttavia il risultato non mi convince: c’è più sapore scandalistico che genuino intento investigativo

Paola Ivaldi

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seppur non preferendolo, ho apprezzato il modo di cercare di dare una chiave di lettura a "delitti preziosi" che hanno caratterizzato un tempo passato.
Apprezzo la scelta di narrare un noir che mi ha lasciato il dubbio sul chissà oggi come avrebbero indagato sulle morti eccellenti e quali risvolti avrebbero dato le indagini?

Luigi D’Alauro

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La Storia controffatuale, fatta cioè con i “se”, lavora su dati di verosimiglianza e costruisce una realtà plausibile; è in definitiva una dimensione romanzesca, ma riferita più che a personaggi di fantasia a figure storiche realmente esistite.
Come un segugio alla ricerca della selvaggina, Adele Marini riapre vecchi dossier sulla scomparsa di alcuni protagonisti della storia politica del nostro Paese, nel periodo compreso tra il Risorgimento e l’inizio della seconda guerra mondiale. Esamina indizi trascurati, ridiscute indagini sospese e ripesca testimonianze occultate per rimettere in discussione conclusioni eccessivamente affrettate sulle cause della morte di persone come Anita Garibaldi, Cavour, Gramsci e tanti altri.
L’interesse specifico di qualcuno a depistare l’accertamento della verità, da un lato evitava alla giustizia l’individuazione dei veri responsabili e dall’altro condizionava l’indirizzo che avrebbe potuto prendere una determinata storia, irrimediabilmente deviato verso altre direzioni.

Carlo Rotondo

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Tra i due ho preferito il primo perché tratta un argomento insolito.
Ho trovato invece il secondo più noioso.

Palma Ranzo

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7 nomi storici eccellenti. 7 morti che vengono analizzate con stile narrativo, poliziesco, quasi fossero un romanzo d’appendice.

Carla Mummolo

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Il libro intende esaminare la storia della criminalità a Roma . Nella prima parte riassume settanta anni di storia italiana per poi passare ad una lunga cronologia di dati e date su misfatti tutti romani. E’ senza dubbio un libro coraggioso ma di non facile lettura .

Maria Russo

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“Italia da Morire” di Adele Marini più che appartenere alla saggistica, mi sembra si ispiri al filone dei Cold Case, ripercorrendo una serie di morti di personaggi storici, la cui fine risulta ancora insoluta.
Attraverso un’analisi molto dettagliata dei fatti presi in esame, ogni storia presenta situazioni misteriose e racconta particolari inediti imprevisti che creano suspence nel lettore. Il susseguirsi degli eventi si snoda con uno stile più consono al giallo e il lettore è condotto attraverso una lunga esposizione di particolari a entrare nella storia stessa e interrogarsi sul ruolo di familiari, politici, spie, appartenenti alla massoneria, amanti, reali e persino Papi, coinvolti nel dipanarsi dei fatti.
Nonostante una descrizione ricca di particolari e qualche volta complicata per il succedersi di tanti eventi recuperati alla memoria, le storie scelte dall’autrice ci permettono di conoscere in maniera molto approfondita alcuni periodi fondamentali della storia italiana: la spedizione dei mille, il risorgimento, la prima guerra mondiale, l’avvento del fascismo, l’Impero coloniale.

Lucia Fornaini

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Più interessante e semplice da leggere - forse anche perchè il tema era più interessante per me

Chiara Marcon

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Italiadamorire: analisi di alcune morti naturali ma rivelatasi invece sospette di alcune figure storiche famose che avrebbero cambiato le sorti del nostro paese se fossero vissute più a lungo. Leggendo il libro si scoprono intrighi, complotti, fake news, sabotaggi, presunte morti naturali che si rivelano essere invece omicidi ad hoc per nascondere verità scomode. La sua lettura è scorrevole, sembra una spy story storica e in fin dei conti lo è perché si tratta proprio di morti misteriose su cui si è cercato di fare luce. È un testo che io personalmente farei leggere agli studenti delle scuole superiori nell’ora di storia.

Elena Signorini

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Lettura appassionante su fatti storici del nostro passato. Spunto di molteplici riflessioni.

Eva Vinci

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Autrice Adele Marini
Titolo Italia da morire
Editore Chiarelettere


Sette decessi eccellenti avvenuti ufficialmente sotto forma di incidenti o di malori poco probabili sarebbero stati, in realtà, degli omicidi funzionali agli interessi del potere articolato nelle sue varie forme. La narrazione che ne fa l’autrice si limita agli anni che vanno dall’Unità d’Italia alla morte di Italo Balbo avvenuta nel 1940, ed è impostata su una notevole documentazione orientata a disvelare una verità diversa da quella ufficiale. La lettura è scorrevole e ciò che, purtroppo, ne emerge è che l’avvento della repubblica e della democrazia non ha sradicato il sistema delle complicità, consapevoli o inconsapevoli che siano, dei vari personaggi pubblici. Non parlerei di immobilità della Storia ma, sicuramente, di una sua evoluzione lenta molto deludente.

SAVERIO CACOPARDI

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"Italia da morire" è un testo che rileva come dalla nascita della nostra Repubblica l’indirizzo politico, sociale ed economico sia stato determinato con le azioni descritte nel libro volte a perpetrare lo status quo a favore della massoneria, degli imprenditori, dei politici deviati.
Gli omicidi di Anita Garibaldi, di Alberto Pollio, di Giacomo Matteotti, di Antonio Gramsci, di Italo Balbo, sono il fil rouge iniziale che ha continuato imperterrito fino ai nostri giorni con gli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Possiamo dire con certezza tutti "Omicidi di Stato" insieme alla varie "Stragi di Stato".

MARIO CENTINEO

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Francamente mi sembrato un pochino esile, vicende note e oggetto di molti studi e ipotesi. A parte il piacere della lettura , perché comunque il testo è accattivante, mi pare che non si aggiunga molto a ciò che comunque già si è letto sulle vicende.

Carlo ricci garotti

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“Italia da morire” è un saggio con il quale Adele Marini analizza le morti di personaggi storici trapassati in circostanze oscure, per lo più vittime di omicidi politici, come, ad esempio, Anita Garibaldi, Italo Balbo, fino allo stesso Cavour e al celeberrimo delitto Mattei. Il libro non mi ha particolarmente ispirato; alla fine, si tratta di una ricostruzione neanche troppo avvincente di storie che bene o male tutti conosciamo.

Daniela Russo