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Faggioli in un saggio denso e interessante analizza il rapporto tra cattolicesimo e politica americana.
Da sempre intrecciati dal 1980 da Reagan in poi. Prima di arrivare a Biden l’autore ricostruisce le vicende degli altri presidenti cattolici Al Smith, John Fitzgerald Kennedy e John Kerry, e riesce a restituirci tutta la complessità del quadro politico americano che si complica sempre di più arrivando all’elezione di Joe Biden e di Papa Francesco con il suo pontificato che si differenzia dai predecessori. Temi complessi, riflessioni imprescindibili quelle di Faggioli, libro da leggere con calma, sottolineando e approfondendo
Sara D’Emilio
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l’ho trovato meno interessante e la scrittura a mio parere è più pesante
FC
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"Joe Biden e il cattolicesimo negli Stati Uniti" offre una panoramica sulla figura dell’attuale presidente degli Stati Uniti, secondo inquilino cattolico alla Casa Bianca dopo J.F. Kennedy, e del rapporto, estremamente complesso, tra mondo cattolico e politica americana. Un’analisi che permette di come imprendere come sia impossibile scindere, in modo netto e preciso, la religione dalla politica. Infatti, il saggio, dalla scrittura scorrevole e destinato, a parere di chi scrive, a un pubblico ampio e non solo a chi si occupa della materia, analizza quali sono le sfide che la Chiesa di oggi affronta nella società e nella politica americana; un’America, per la maggior parte protestante, che ha spesso nutrito delle riserve nei confronti degli cattolici, ma che ha visto lo scenario mutare negli ultimi sessant’anni.
Dopo un excursus storico, in cui l’autore prende in considerazione le personalità di altri tre politici cattolici candidati alla Casa Bianca, illustra quelle che sono state, e in parte continuano a essere, le "guerre culturali" tra religione e politica, basate principalmente sulla "tutela della vita dal concepimento alla morte naturale". La trattazione segue con l’esame delle relazioni tra Santa Sede e Stati Uniti e il consolidamento delle "life issues", che, però, hanno subito uno sconvolgimento con l’elezione al soglio pontificio di Bergoglio, il quale ha portato all’attenzione di tutti le "periferie del mondo" e tematiche sociali più ampie, rispetto a quelle tradizionali, come l’ambiente, il lavoro, l’accoglienza dei migranti. Una visione più olistica del mondo e meno dicotomica tra progressisti e conservatori che non piace a parte del mondo cattolico neoconservatore americano, ma che, forse, la visioni di intenti di Papa Francesco e del Presidente Biden potrebbero riuscire ad attenuare.
Marianna Stati