< Kobe di  Simone Marcuzzi (Piemme)

Qui di seguito le recensioni di Kobe raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Kobe Bryant da Philadelphia ! Che strano nome quello di “Kobe”, scelto dai genitori, Pam e Joe, mentre leggevano il menu di un ristorante giapponese. Simone Marcuzzi ci racconta con una scrittura sapiente e coinvolgente, la vita, sfortunatamente troppo breve, di un grande dell’NBA: l’immenso Kobe Bryant. Di lui ci racconterà dell’infianzia vissuta in Italia, dove seguiva meticolasemente le partite del padre, anche lui giocatore professionista di pallacanestro e di quanto gli anni italiani abbiano influito sulla sua identità. Conosceremo Kobe “Black Mamba” la star planetaria che è diventata nel tempo con i suoi drammi e successi. Grazie ad una scrittura curata e elegante, oltre agli schemi, alle partite e alle tappe più importanti della vita di Kobe, Marcuzzi è riuscito ad esplorare, illuminandole, alcune pieghe dell’anima di questo grande giocatore restituendocene la complessità, dimostrando che, idolo o avversario, adulato o detestato, il giocatore emblema dei Los Angeles Lakers non ha mai lasciato nessuno indifferente, neanche il giorno della sua tragica morte avvenuta il 26 gennaio 2020.

Donatella Marrara

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Inizialmente partito bene,il libro si perde insistendo sui tecnicismi e facendo una prolissa telecronaca delle partite di basket. Se fosse un manuale sportivo potrei anche capirlo,ma e’ un saggio! Peccato,perche’ quando l’autore scava nel personaggio di Kobe lo sa fare bene! Peccato che la parte tecnica sia presente al 90% del libro. Lo salvo perche’ e’ scritto tecnicamente bene e merita la sufficienza per la parte finale abbastanza originale che trasmette un’emozione finalmente!

Stefania Motti

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Questo libro racconta la storia del Black Mamba, dall’esterno e non solo. I turbamenti dell’eta’ giovanile, il dover muovere le proprie radici piu volte, la crescente voglia d’indipendenza dalla famiglia e dal suo nome, cose che da una parte lo accomunano a tutti noi; e dall’altra la forza di un sogno e di trasformare quel sogno in un obiettivo, consegnando l’immagine di un ragazzo a cui non e’ bastato avere talento, ma che ha aggiunto a questo tutta la dedizione possibile, qualita’ queste che lo assimilano invece a un semidio.

Stefania Fiamingo

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La divinizzazione di uno sportivo.
Se dovessi riassumere questo libro, userei questo slogan.
Una lunga carrellata delle stagioni di Kobe con i Lakers (peraltro, per i digiuni di basket gran parte delle descrizioni di azioni, partite e momenti salienti è incomprensibile), qualche informazione sulla sua vita privata e molti, moltissimi, troppi elogi. Quasi un santo. Una biografia decisamente di parte, che ha poco della biografia e molto più della celebrazione di un presunto eroe.

Laura Quadri

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Appassionante come il libro che raccontava la storia di Cassius Clay. Una biografia costruita con dettagli e deduzioni capillari che trasudano una tensione costante. Non sapevo nulla di questo campione, ero rimasta a Michael Jordan. Me l’ha spiegato un mio vecchio alunno cestista chi era. E se non gli avessi chiesto dove fosse adesso non mi avrebbe detto della sua fine. Non soffro gli spoiler e ho amato il libro lo stesso. Tanta passione, rabbia, riscatto, nostalgia, distanza, in un’altalena potente in cui anche la vicenda giudiziaria assume colori intensi mentre scopre la fragilità del colosso. Si sente la scrittura misurata e colta che alterna la velocità della cronaca sportiva al piacere della citazione lussureggiante. Una conoscenza profonda della materia e un attaccamento alla storia che sfocia nella fiction. Ma siamo sicuri che questo è proprio un saggio?

Maria Antonia Grasso

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Bellissima storia, ma che dire Kobe è Kobe e penso rimarrà una delle perdite più dure del mondo sportivo e non. Scritto benissimo si divora, sia per appassionati di sport che per semplici interessati

Federica Ferri

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Bellissima storia di Kobe Bryant il mito del basket

Franco Della Ducata

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Poco appetibile per chi non segue le vicende sportive, il questo caso il basket. Risente molto della cultura americana con i suoi idoli sportivi tanto osannati e troppo pagati.

Giovanni Buzzi

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Essendo ex cestista anni 70 con Ignis sport che seguo quindi la storia gia la conoscevo.

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molto intrigante e stimolante

Paolo Cunial