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Le prime pagine di questo libro non sono accattivanti; la sensazione di leggere qualcosa scritto dall’uomo della Provvidenza, quello che aveva già previsto tutto, mi aveva decisamente infastidito. Però hai un compito, devi fare una recensione e così continuo a leggere. E lentamente il tono polemico lascia spazio alla voce dello scienziato; il disgusto per il comportamento della nostra classe dirigente lascia il posto alla visione dello scienziato che cerca, con parole accessibili, di informarti su cosa sia realmente successo.
Il sociologo, lo psicologo, il medico e il matematico ti prendono per mano e ti fanno capire che questa guerra contro il virus, alla fine, è stata combattuta da tutti i paesi più o meno con le stesse armi; e allora perché con risultati diversi? Perché sono state usate in modo diverso e con tempistiche diverse e in Nazioni popolate da persone con atteggiamenti molto diversi.
La visione miope della maggior parte dei politici occidentali, che lavorano per il consenso a breve termine; l’abitudine ad una vita "signorile" della maggior parte dei popoli europei( viaggi, cene, apericene, concerti sono ormai la nostra vita e senza questi ci sentiamo menomati); il ritardo dei governanti ad applicare misure rigide, per paura o, meglio, per ignoranza; la sudditanza, specialmente italica, alle organizzazioni internazionali (OMS in testa) sono stati i principali imputati di questa Caporetto; diversamente è successo in altri Paesi (Nuova Zelanda in testa, senza citare paesi con governance più "rigide").
Se gli item sopracitati li fai agire in una nazione ove vive una popolazione poco incline al rispetto delle norme , guidata da un governo incapace di far applicare le molteplici e farraginose norme che promulga, devi solo aspettare e il Disastro arriverà di sicuro.
Da questo "pastone" scaturiscono le sofferenze della popolazione e le decine di migliaia di morti che, probabilmente, avremmo potuto, se non evitare, almeno diminuire drasticamente
La possibilità che si intravede nel libro ,di una terza ondata, è già una attualità sorpassata; attendiamo la quarta ondata senza nemmeno provare a pensare alle varianti al modo di operare che la lettura del libro suggerisce.
Facile profezia nel nostro Bel Paese.
Vincenzo Parma
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Come è stata gestita la pandemia? La considerazione che il virus è una catastrofe naturale, gli interessi politici ed elettoralistici hanno condotto i governanti a non agire o a non agire per tempo. Da qui l’efficace metafora delle ninfee che si riproducono in maniera esponenziale a meno che non si intervenga per ripulire lo stagno. Era importante sapere come funziona una epidemia e molti saggi suggerimenti venivano forniti al riguardo da studiosi qualificati. Dati statistici, simulazioni danno al contenuto del libro valore e credibilità e allertano il lettore sulla qualità della informazione.
emira cupido
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Saggio che analizza la gestione della pandemia, complesso e che mette in luce quanto l’analisi dei numeri e delle statiche siano degli strumenti astrusi per la maggior parte delle persone. Cosa di cui non ci si amareggia poi così tanto come quando siamo di fronte alle "ignoranze" di tipo umanistico.
Eva Vinci
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In questo saggio, Luca Ricolfi ripercorre le fasi della pandemia Covid 19 di questi ultimi due anni; l’autore con occhio critico esamina le omissioni, gli errori commessi dai due diversi governi che hanno gestito la pandemia nella prima e seconda ondata. L’analisi è accompagnata da dati numerici, grafici, pareri di esperti e confronti con i comportamenti degli altri paesi rispetto alla pandemia. Emerge e sovrasta sempre la costante critica rispetto alle decisioni prese e agli errori commessi.
La sensazione che accompagna la lettura di questo saggio è di tesi sentite e risentite nei numerosi programmi televisivi, che si sono costantemente occupati di pandemia, come pure nei diversi saggi, articoli di giornali, riviste che diffusamente se ne sono occupate e che hanno costantemente tenuto alta l’attenzione dell’opinione pubblica.
Quello che manca in questo saggio è il dubbio e l’onesta intellettuale di ipotizzare come sarebbero realmente evolute le situazioni se si fossero prese delle decisioni diverse, dal momento che nessun paese del mondo, considerate le dovute variabili, ha fino ad ora trovato la modalità precisa per meglio controllare il virus e l’unica certezza è stata la riduzione della gravità della malattia con la somministrazione del vaccino, di cui nel saggio non si parla mai.
Se ripensare e analizzare gli errori commessi, soprattutto di fronte ad una pandemia che ha letteralmente sconvolto le nostre vite, può essere utile a capire per ripensare alle decisioni prese e a come operare nel futuro, la troppo esibita sicurezza di avere avuto le soluzioni certe a portata di mano a volte crea una certa insofferenza nella lettura.
Annalisa Pilotto