< L’abbaglio del tempo di  Ermanna Montanari (LaNaveDiTeseo)

Qui di seguito le recensioni di LAbbaglioDelTempo raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

Sembra quasi un fumetto, scandito da brevissimi capitoli, vignette, che danno voce alle vivissime e poetiche immagini descritte dalla protagonista, Ermanna, dal nome dello zio morto.La sua vita è scandita dai tempi della natura e dei lavori agricoli. Ermanna vive nella natura e impara la bellezza brutale e le tradizioni contadine. Assiste all’uccisione del maiale da lei nutrito, e non prova dolore.Il suo mito amato è il nonno Carlo, che ricambia il suo amore e la sente affine, fino a “dividere”, con lei bambina, l’ultimasigaretta dopo una giornata nei campi.Il mondo interiore di Ermanna è altrettanto grande, spaventoso con i suoi sogni ed i suoi pensieri foschi. Per il papà, questa figlia è solo uno “scarabocchio”, ed il suo pensiero nei confronti delle sue scelte non cambierà. Ermanna ventenne, fugge dal mondo contadino di Campiano e dalla propria famiglia. Ma, fatta pace con se stessa, e girato mille paesi come attrice, diventerà il suo luogo del cuore.La lingua romagnola e le immagini di vita contadina mi hanno suscitato piacevoli ricordi di varie fasi della mia vita. Il dialetto romagnolo di mia nonna, sentito durante tutta la mia infanzia l’ho ritrovato nel testo capendo facilmente le parole, con nostalgia.Allo stesso modo,il mondo contadino, l’aratro, la vigna, le mani piegate dai campi, da me vissute da adulto grazie alla famiglia di mia moglie mi hanno riportato alla grazia della vita nella natura,alla sua durezza, generosità ed immensa bellezza di cui non siamo degni

Massimo Casolaro

* * *

 

Sono certa che molti di voi conoscano -o abbiano sentito parlare- dell’autrice di questa biografia composta da dialoghi, monologhi, racconti, quindi tralascio la biografia per andare al sodo.
Ho pianto, ve lo giuro, perché mi rivedo in lei.
Nonostante io possa esser sua figlia, sono nata e ho vissuto in un paese dove (ancora negli anni ’90) non esisteva il bagno in casa (mia nonna defecava esattamente fuori casa in luoghi come quelli descritti dall’autrice) e l’atmosfera -o meglio, lo stile famigliare- non era molto differente da quello narrato in queste pagine.
Ritrovarsi quasi a ritenere che sia la propria storia ad esser narrata è davvero strano, inverosimile, ma vi assicuro che è proprio così. Vi lascio intuire come ci si possa sentire e quanta empatia scaturisca nella lettura.
Trovo questa biografia molto coinvolgente ma, fidatevi, non perché mi appaia come la mia medesima, bensì perché è narrata quasi come fosse un diario per sé stessi, quasi come se l’autrice fosse di fronte a noi e, in base a ciò che le passa per la mente, al ricordo di quel momento, condividesse la sua esperienza mettendosi a nudo.Ci si ritrova a toccare tematiche delicate quanto importanti e che spesso, ancora oggi, si cerca di nascondere sotto il cuscino.
Ciò che ho amato di più di questo libro è proprio il fatto che non si ferma a perbenismi, a “sotterfugi” ma, con delicatezza narra di avvenimenti dolorosi, abominevoli ed esce dal selciato di ciò che la società cerca di nascondere.

Elenia Stefani

* * *

 

La vita di Ermanna Montanari in piccoli capitoli che guideranno il lettore come se si muovesse su un palcoscenico.

Monica Di Girolamo

* * *

 

E’ un romanzo della memoria e delle memorie, si intrecciano come quadri di una vivida esposizione, i sentimenti giovanili rimasti intonsi nella giovane ribelle con le mature considerazioni di figlia, di persona ormai inserita in una realtà differente, comoda rispetto alle privazioni e alle severe regole del passato, ma poco vibrante.

Anna De Chirico

* * *

 

È uno zibaldone di ricordi del paese natale. L’ho cominciato con piacere perché di un pache L’ho Quando ho cominciato l’abbaglio del tempo ho avuto un attimo di felicità perché tratta di un paese che ricordo con piacere e speravo di trovarvi descritti il paese con i suoi cambiamenti e invece ho letto una serie di episodi a se stanti scritti in bellissimo italiano (al liceo classico di quegli anni insegnavano veramente bene). Insomma ogni capitolo era un perfetto tema ma, come ogni tema, fine a se stesso. Non ho mai visto recitare l’autrice che risulta essere un’attrice ma spero che si limiti a

calc


Ho cominciato a leggere l’abbaglio del tempo con piacere perché tratta di un paese che ho amato in quanto ci abitavano persone a cui ho voluto bene. Speravo di leggere una descrizione del paese, dei suoi abitanti e dei cambiamenti avvenuti nel tempo.
Purtroppo invece e una specie di zibaldone di ricordi suddiviso in capitoli ognuno dei quali è in perfetto tema da liceo classico fine a se stesso.
L’italiano è perfetto ma sembra un’intervista, anche abbastanza noioiosa, rilasciata
dall’autrice sui suoi ricordi d’infanzia










Paola Paganelli

* * *

 

Ho trovato molta onesta emotiva nel romanzo della Montanari, che riesce a descrivere la sua Campiano con delicatezza e profondità.
Mi ha fatto pensare alla mia infanzia, ai miei luoghi di formazione e crescita senza nostalgia ma con una ritrovata forza vitale; sono andata anch’io alla ricerca dei miei "abbagli del tempo", stupendomi come a volte anche di fronte all’evidenza concreta ed empirica dei luoghi (le distanze tra due case, la grandezza di un giardino, la ripidità di una scala) ciò che rimane è sempre e solo l’immagine che ci rimandano i nostri ricordi, l’immagine di ciò che noi abbiamo voluto preservare.
Lo stile, inoltre, mi è perso assolutamente allineato ai colori tenui ed intimistici dei ricordi via via raccontati e descritti nei brevi capitoli che compongono questo memoir.

Sara Brambilla

* * *

 

Un libro che non può lasciare indifferenti, che obbliga quasi a mettersi nei panni dell’autrice, a provare empatia, pur con la distanza temporale e geografica dei luoghi descritti.

Maria Luisa Barbano

* * *

 

Interessante, con una forma di scrittura accurata, che sa descrivere le cose e le persone. Forse un po’ rarefatto nel suo procedere amarcord.

Michele Airoldi