< L’alba dei nuovi dei di  Andrea Colamedici, Maura Gancitano (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di LAlbaDeiNuoviDei raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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La narrazione storica è più chiara dei riferimenti all’oggi. Tentativo titanico e spesso sfilacciato di guardare alla contemporaneità. Complicato ritrovare il filo del discorso. Troppa complessità per me che non sono un filosofo. Manca il
" pallino" del discorso: il conduttore.
Cosa si intende per leva archimedica.












Gennaro D’Agostino

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Si tratta di un testo ricco di suggestioni e di spunti di riflessione che ruotano intorno all’idea che la filosofia classica possa aiutarci alla comprensione della realtà contemporanea in quanto questa, secondo i due autori, presenterebbe alcuni tratti di somiglianza con la situazione sociale e culturale della Grecia di Socrate, alla nascita della filosofia: ora come allora, infatti, si vive una crisi di valori - oggi forse innescata o correlata alle nuove tecnologie - la cui comprensione richiede una rinascita della filosofia, ovvero il ricorso alle categorie concettuali e agli strumenti della filosofia classica. La tesi di fondo è in realtà solo abbozzata e non argomentata compiutamente, ma il testo - che si rivolge molto probabilmente a un pubblico non esperto in filosofia - è scritto con uno stile brillante e fresco, con frequenti citazioni colte e pop (dalle serie tv al cinema) e si legge piacevolmente, facendo tornare un po’ la voglia di rileggere Platone...


rivolto a lettori non esperti di filosofia

Renata Abicca

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Colamedici Gangitano, L’alba dei nuovi dèi BOCCIATO
Non posso dire di avere avuto un approccio facile con questo libro: l’ho iniziato temendone la complessità, ma l’introduzione sembrava invece, sia per tematiche che per il linguaggio usato, un testo tipo Guzzanti che impersona Quèlo. Se non parodistico, allora un compito per una tesina liceale (di liceo classico, beninteso), o nel migliore dei casi un tentativo di sintonia con un pubblico da riviste femminili anni sessanta. Le citazioni interessanti sono, giustappunto, citazioni. Per fortuna con lo scorrere delle pagine gli autori prendono abbrivio e si dimenticano di riferirsi ad un target con QI a due cifre, e finalmente si arriva a quello per cui si leggono libri: per stupirsi, e per imparare qualcosa. Ho trovato interessanti alcune tesi di Cacciari che mi spingeranno, in futuro, a leggere direttamente Cacciari. Resta questa impressione generale di scolastico, di un po’ ovvio: la nostra percezione del sé è diversa da quella degli antichi greci? Beh si, me lo immaginavo; il fatto di disporre di uno smartphone influisce? Beh si, anche questo me lo immaginavo. Non credo leggerò altro di questi autori.

Cristina de Giorgi

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Il testo ha l’ambizione di esaminare il cambiamento epocale generato dalla rivoluzione digitale, mettendolo in relazione e a confronto con il cambiamento altrettanto epocaleche portò alla nascita della filosofia nella Grecia antica. Questo parallelismo però non funziona, rimane un pretesto, un artificio retorico, che non genera riflessione né serve a chiarire o a fornire prospettive convincenti circa i problemi contemporanei. A questo contribuisce anche un tono talvolta fastidiosamente didascalico, che fa sentire il lettore inadeguato senza coinvolgerlo ed incuriosirlo.

Barbara Molteni