< L’amore danza sull’abisso di  Alessandro Mezzena Lona (Castelvecchi)

Qui di seguito le recensioni di LAmoreDanzaSullAbisso raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Ettore Schmitz, scrittore non riuscito, lavora nella fabbrica della suocera. È costretto a recarsi a Murano per lavoro. Fin qui una lettura che a primo impatto non rapisce, ma il bello arriva dopo le prime 40 pagine…
Ettore è convinto che la letteratura possa salvare e aiutare a comprendere la nostra umanità, d’altronde, un sognatore non può rinnegare la fantasia, la curiosità, il romanticismo dettato dalle parole.
Sull’imbarcazione che lo porta a Venezia, la vista di una donna bionda che sembra aver già conosciuto, lo rapisce fino a turbarlo. Improvvisamente un cappello che vola via e la ricerca della misteriosa donna che sembra scomparsa, inghiottita dalla pancia dell’imbarcazione.
È qui che il lettore subisce il primo fascino delle parole che iniziano a scorrere più velocemente, sempre più velocemente. Infatti, il ritmo si fa finalmente incalzante, tanto da non riuscire più a staccare il lettore dalle pagine, quando Ettore, approdato a Venezia, viene sottoposto ad un interrogatorio sulla morte di un passeggero del Venus, l’imbarcazione su cui stava viaggiando fino a pochi minuti prima.
Il grande colpo di scena magistralmente inserito nel racconto, è la visita inaspettata della la donna amata anni prima e mai “posseduta”. Ettore, sembra essere il suo unico punto di appiglio per far luce su un lutto familiare, un omicidio.
Sospettati troppi uomini avidi di conquista nei confronti di una ragazza appariscente e avvenente che vede soldi facili in cambio di sguardi. Questo passaggio è l’esatto ritratto della società di oggi in cui le donne, le ragazze ma anche gli adolescenti, puntano all’apparenza per godere di quelle sensazioni che suscitano gli sguardi loschi su corpi ancora troppo spesso acerbi. Sentirsi delle dee, quando in realtà quegli sguardi servono solo a succhiare via la bellezza dai loro corpi, prima che sfioriscano con gli anni.
Un mistero da svelare, un nome da consegnare alla giustizia, vecchie emozioni che si scontrano con le nuove. L’eterna lotta tra passato e presente.Pagine che rapiscono, vivono e fanno vivere al lettore emozioni forti, piene di suspense. Vi ritroverete a spendere ogni pausa lavorativa, ogni momento di relax e quei minuti prima di addormentarvi, a voler vivere con Ettore questo viaggio incredibile che è la vita, tessuta dal destino in modo tale da illudere di lasciar libertà di azione al suo protagonista, che altro non è che un attore.

Irene Ratini

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Circolo dei lettori
di Roma 2 “Passaparola”
coordinato da Giulia Alberico
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Un romanzo noir che ruota attorno ad Ettore Schmitz, imprenditore della ditta Veneziani, genero di Olga, indefessa manager, marito di Livia, che sostiene con bonomia i suoi tentativi di affermazione letteraria. Pur lavorando nella ditta di famiglia, Ettore, già affermato all’estero per i suoi romanzi con lo pseudonimo di Italo Svevo, sente che la scrittura è la sua vocazione. Ettore-Italo si confonde con i suoi personaggi: è preda del vizio del fumo come Zeno Cosini, zoppica come il suo alter-ego che falsifica la realtà di cui teme il confronto. Non si libera dei fantasmi del passato e ricorda la passione per Giuseppina, che rivive nel personaggio di Angiolina in Senilità. In una Murano ovattata dalla nebbia Ettore, ormai anziano, si imbatte in misteriosi omicidi. Qui fantasia e realtà, immaginata attraverso un tentativo di pseudo-analisi freudiana, si mescolano, lasciando il lettore a districare il bandolo della matassa di un thriller artificioso. 

Livia Tucceri

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Ombre, misteri e delitti in un noir imbevuto di psicoanalisi che ha come protagonista Ettore Schmitz, grigio imprenditore triestino che vive una doppia vita con lo pseudonimo di Italo Svevo,  già affermato scrittore conosciuto in tutta Europa. Una visita di lavoro a Murano, affogata nella nebbia, lo coinvolge in una serie di omicidi. In una dimensione onirica, tornano alla mente i personaggi reali e quelli immaginari che hanno costellato la sua vita. Finzione e realtà si mescolano e si sdoppiano nella coscienza di un uomo che non sa scegliere quale delle due personalità, Ettore o Italo, assumere. L’aspetto del doppio rivive anche nell’ indecisa scelta linguistica del dialetto. Sospeso tra realtà dei fatti e realtà della finzione, il thriller lascia il lettore con l’impressione di essere ancora tra le nebbie.

Giulia Alberico

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Circolo dei lettori
di Aprilia “Le bucoliche”
coordinato da Antonella Proietto
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Dietro allo scrittore Italo Svevo c’è l’uomo, Ettore Schmitz, che in questo noir ambientato in una fredda e nebbiosa Murano esterna le proprie peculiarità e fragilità che lo porteranno a risolvere un’ intricata serie di omicidi.
È accattivante riconoscere durante l’intreccio della narrazione le caratteristiche note di Svevo e dei personaggi dei suoi romanzi: viene voglia di leggerli (o rileggerli) e di approfondirne la biografia.
Bellissima la descrizione di Murano, stretta nel suo clima invernale di nebbia che acuisce i sensi e di acqua alta che cancella confini conosciuti.

Claudia Rosolen

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Romanzo ambientato nel 1928, tra la prima e la seconda guerra mondiale, in una Murano fredda e avvolta nella nebbia, si sviluppa un intrigo di delitti e misteri.
Il protagonista è Ettore Schmitz/Italo Svevo scrittore non soddisfatto delle critiche avute ai  suoi tre romanzi, che si adatta a lavorare per la suocera che possiede una fabbrica di vernici per navi sottomarine. Non ha abbandonato completamente la sua vocazione di scrittore ma è deluso dalle critiche che sono nate alle sue opere.
Sul piroscafo Venus che da Trieste lo porterà a Murano, Ettore infreddolito e pensieroso, incontra una giovane donna, elegantemente vestita che cattura la sua attenzione. Gli sembra di conoscerla ma non riesce a focalizzarla.
E’ proprio da questo incontro che inizierà per lui, una serie di eventi che lo coinvolgeranno come indiziato numero uno di misteriosi delitti.
Il romanzo è ben scritto e coinvolgente un giallo sentimentale che cattura fino all’ultima pagina.

Norma Perrone