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Scrittura fresca e avvincente.
Lucia P.
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Una sorta di diario del secondo anno di pandemia, visto con gli occhi di un gruppo di amici che a fine 2021 si ritrovano per festeggiare e decidere cosa lasciare e cosa portare dell’anno che sta finendo. Impossibile non ritrovarsi alternativamente nei diversi personaggi, specie nelle reazioni agli eventi luttuosi che hanno caratterizzato il 2021. Un libro da conservare e da tirar fuori tra qualche anno, quando sarà tutto finito, e da leggere magari coi nipotini, come un album di vecchie foto.
Rosangela Usai
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Il titolo non ispira certo originalità e il contenuto del libro non riserva sorprese. Oltre 280 pagine di mediocrità stereotipata ed esasperata. Una Milano fotografata e malamente photoshoppata sullo sfondo e un susseguirsi di personaggi senza nessuna caratterizzazione hanno sfilato tra le pagine pregne di ridondanza, dialoghi affettati e vicende grottesche. Non frequento Milano da un po’ ma Dio non voglia che i milanesi abbiano iniziato a parlare davvero così. Se pensate che nella vostra vita non sia sufficiente il tempo che avete impiegato in avvicendamenti infruttuosi l’autrice di questo romanzo ha voluto omaggiarci di un ulteriore presente, così che non sia davvero possibile dimenticare quanto poco interessante possa essere la quotidianità. Mi rattrista fortemente constatare come il qualunquismo, l’esaltazione della mediocrità e la mancanza totale di aspirazione manchi alla mia generazione. La domanda che mi ha assillato per tutto il tempo della lettura é stata: perché pubblicare un libro che non dice assolutamente niente?
Lucia Rossini
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Mi è piaciuto lo stile letterario mentre sono rimasta dalla trama della storia. Un libro che sicuramente avrei letto più volentieri tra qualche anno e non in questo momento storico. Anacronistico al contrario insomma.
Michela Sanfilippo
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Ho trovato il romanzo illeggibile; non sono riuscita ad andare oltre al secondo capitolo: la scrittura dell’autrice è, a mio avviso, insopportabile
La parola "resilienza" nella prima frase, NoLo poche righe dopo, le mascherine FFP2 e le autocertificazioni... credo sia necessario far passare un po’ più di tempo, prima di poter raccontare il presente in modo credibile.
Però, è stato estremamente divertente ricevere il pdf con le correzioni di bozza del redattore.
Viola Del Zanna