< L’arte giapponese dalle origini all’età moderna di  Silvia Vesco (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di LArteGiapponese raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Compendiare l’arte giapponese dalle origini all’età moderna è un compito davvero arduo, tuttavia Silvia Vesco, docente di Storia dell’arte giapponese presso l’Ateneo Ca’ Foscari di Venezia, riesce a svolgerlo in maniera egregia adottando un punto di vista sistemico che mette in relazione tra loro tecnologia, risorse, arti e storia politico-sociale. Nella colonna a fianco del testo si trova il rimando alle schede analitiche (settantuno) di opere citate; infatti l’esposizione si distingue in due parti: la prima riguarda lo sviluppo delle arti nel tempo, la seconda è composta da schede di approfondimento.

Il saggio ha le caratteristiche di una trattazione erudita: sicurezza delle conoscenze, uso di linguaggio specifico e mai approssimativo, impianto sistematico; non scade mai in pedanteria, anzi la lettura del testo è stimolata dalla ricchezza di esempi, note biografiche di artisti e personaggi, descrizioni vive di opere e riferimenti a leggende e miti.
Contiene anche molteplici riferimenti a materiali e tecniche utilizzati nelle varie epoche per la costruzione degli edifici e la realizzazione di sculture, dipinti, ceramiche, stampe; quest’ultima caratteristica, coniugata ad una prosa chiara e articolata, rende il testo fruibile anche a scopo didattico o da coloro che desiderano approfondire la materia.
L’orchestrazione di tanti aspetti anziché disorientare il lettore, costruisce pagina dopo pagina il disegno organizzato dello sviluppo dell’identità culturale del Giappone nel tempo.

Complessivamente non è uno scritto di semplice lettura: oltre all’attenzione richiesta dalla materia trattata, esistono, per i neofiti, ostacoli di ordine conoscitivo e culturale. Per apprezzarne a dovere lo spessore si dovrebbe perlomeno possedere una infarinatura di arte e cultura giapponese sulla quale innestare in modo fecondo conoscenze più approfondite, i luoghi citati ricordano che non se ne conosce l’esatta collocazione geografica e i diversi termini scritti in ideogrammi, anche se tradotti, confermano l’idea di saperne davvero poca. E a coloro che, come me, sono consapevoli della loro ignoranza, il libro lascia un sentimento di nostalgia per la conoscenza che non si possiede e il desiderio di colmarla.

Alessandra Carloni

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Il volume sull’arte giapponese (da me molto ammirata, e anche questo ha orientato il mio giudizio) è un classico saggio a tema, uno svolgimento cronologico, schede e illustrazioni che rendono chiaro e scorrevole l’evolversi di tutti gli aspetti dell’arte nipponica sia essa architettura come scultura, pittura e letteratura, un libro da conservare e consultare al bisogno.

Anna Bettinelli

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Ho trovato questo saggio meno interessante rispetto a quello sull’arte contemporanea perché ha trattato argomenti che conoscevo poco e che non mi interessavano.

Alice Ferraando

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Scelgo il Giappone. Ho sempre pensato ad un paese chiuso, ma gli artisti e i letterati hanno attinto molto dalle vicine Cina e Corea. Anzi, anche la religiosità buddista arriva dall’occidente cinese e con il Budda una grande quantità di deità minori riempiono i luoghi di culto, come il proteiforme Kannon dalle mille braccia, tutte rappresentate. Nella storia dell’arte giapponese, suddivisa nei periodi che fanno capo al sorgere di una nuova capitale, si racconta di samurai, geishe, monaci, pittori di paraventi e pareti scorrevoli, architetti di pagode, giardini secchi e mondi fluttuanti.

Maria Cacciavillani

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Premetto che come architetto conosco abbastanza l’arte giapponese e che la sua contemporaneità è valida tuttora. Ma questo libro è un vero manuale, scritto per essere studiato, senza dubbi e senza interpretazioni.....

Roberto Munari.

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Ho trovato particolarmente interessante il secondo libro: "L’arte giapponese" perché mi ha permesso di conoscere nuovi dettagli sulla storia dell’arte in Giappone e delle sue dinastie. Tuttavia é scritto in maniera un po’ troppo didascalica quindi non risulta molto scorrevole.
Consigliato sicuramente agli amanti dell’arte non solo orientale visto le preziose fotografie che arrichiscono le pagine e contribuiscono a rendere più facile la comprensione del testo.

Luca Dordoni