< L’assassino senza volto di  Alessandro Lucino (LibroMania)

Qui di seguito le recensioni di LAssassinoSenzaVolto raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Travolgente. Romanzo caratterizzato da una struttura scorrevole ricca di dettagli, a volte crudi, ma essenziali per entrare nella storia e diventarne parte. Dall’inizio alla fine si è travolti da una sensazione di moto crescente, dovuta alla suspense che accompagna il lettore nel passaggio da un capitolo all’altro. Tale sensazione non si smorza neanche dopo aver abbandonato per un paio d’ore la lettura del romanzo, al punto da sentire la necessità di addentrarsi nuovamente in quel viaggio dirompente, il quale non lascia spazio ai respiri. Spaventoso e sorprendente; intrigante. Il titolo del romanzo mi incuriosiva e la sua lettura ha pienamente superato le mie aspettative. Affascinante il contributo dato dai dettagli provenienti dall’ambito medico-legale. Il tutto risulta perfettamente ambientato nel tipico clima londinese. Ne consiglio vivamente la lettura.

Emera Ritacco

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Allora, scritto bene (ma il primo meglio), molto coinvolgente, bello il finale anche se no ho capito perché si è vendicato su quei personaggi. Dettagliato per la parte di autopsia, l’unico neo è rappresentare sempre i malati mentali xome criminali. Nonostante questo neo importante, lo premio perché coinvolgentissimo

Camilla luisi

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Nel tempo sbagliato. che dire...qui almeno lo scrittore è in grado di sostanziare un po’ di più l’improbabile trama; anche qui i personaggi sono affetti dalla sindrome di wikipedia: una sequenza di informazioni succinte che tradiscono l’urgenza di portarli nel più breve tempo possibile al centro del palcoscenico, pronti per l’alzata di sipario. io non sono un critico, ma leggo SEMPRE e analizzo tutto. Leggo per vivere. in questo romanzo non ci sono le sconcertanti banalità del primo ma i medesimi deficit narrativi. i protagonisti sembrano pupazzi di ventriloquo, l’autore vuole parlarci di se. e lo fa bene ; sembra avere a cuore Genova e l’università degli anni 70, giovani e ribelli menti che vanno sbocciando, le suggestioni della letteratura e certo le donne, o meglio una...quella protagonista imprendibile, irrestibile, che mescola intelletto e sensualità, che vuole una carriera accademica ma lavora in un night piuttosto che in un supermercato, di cui non sappiamo nulla se non che in lei tutto è sublime ( omnia munda mundis ) forse per questo deve un po’ sporcarsi, per mostrare che può permetterselo. ho visto in lei più che altro il sogno che l’Uomo fa dalla notte dei tempi, l’esotica sfuggente gatta, scomparsa con la sua bellezza e l’inaudita intelligenza ....risucchiata per sempre nel vuoto dell’ unico passo falso: il marito. cafone, arricchito, il clichè di tutto ciò che non avrebbe dovuto piacerle.

Veronica Polmonari

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Mark Forks, ex docente alla Università di Oxford, dopo aver perso tragicamente la moglie e il lavoro, cerca di ricostruire la sua vita. La nuova occupazione presso la Queen Highs School pian piano riempie il vuoto e lo aiuta a combattere la depressione in cui era precipitato alla morte della moglie. Diventa, forse suo malgrado, il primo interlocutore di un serial killer che vuole espiare il male nel mondo con delitti efferati e che fa supporre, per come si muove, di nutrire un rapporto morboso con Mark Forks. La storia si snoda tra i delitti, le cui vittime sembrano avere in comune almeno tre fattori (potere, soldi, successo) e le indagini sempre più accurate che vanno a scavare nella vita privata e nella psiche dei vari personaggi. Sarà lo stesso killer a porre fine alla mattanza e l’ispettore capo di Scotland Yard, Edward Scott, verrà a capo del mistero grazie alle sue intuizioni.

Elisabetta Mora

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Ho scelto questo libro perché, nonostante sia semplicistico e pieno di incoerenze narrative, ha un senso e uno sviluppo ben preciso. I margini di miglioramento ci sono e una maggiore maturità dello scrittore, faranno produrre libri migliori.

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Questo romanzo giallo( sarebbe eccessivo chiamarlo thriller), pur nella piacevolezza di una scrittura chiara e scorrevole, non riesce, a mio avviso, a c’entrare il punto, risultando fuori fuoco. Manca di suspense, in una trama un po’ scontata e poco originale che strizza l’occhio alla serialità televisiva. I personaggi appaiono carenti di spessore e caratterizzazione, in dialoghi spesso piatti. Tutto ciò a scapito di alcune descrizioni un po’ troppo dettagliate di eventi non funzionali alla reale essenza del racconto.Una pecca su tutte... i lettori più esperti, amanti del genere, come la sottoscritta, possono riuscire ad individuare il colpevole già dopo le prime pagine!

Emanuela Bernardi

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La mia preferenza va a questo libro perché, anche se sullo “sfondo”, tratta un periodo ed un tema storico poco conosciuto – se non, forse, al livello della comunità di riferimento – poco conosciuto. Il libro che nella sua prima parte ha un carattere di romanzo di formazione per giovani adulti, si “riscatta” in seguito diventando così più interessante agli occhi dei “non più giovani adulti” con temi, per così dire, classici: confronti generazionali, rapporto tra il conformista e lo spirito “ribelle”, l’antitesi tra Male e Bene, giusto e sbagliato eccetera... L’autrice non da né lezioni né ammonimenti, lasciando libero il lettore di decidere da che parte schierarsi oppure – come suo diritto – di non farlo.


Maria Antonia Crivello

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Un testo semplice ma avvincente. Un Fight Club dei gialli. La fine del libro risulta intuibile pian piano che si procede nella lettura, ma non diventa mai banale. I personaggi accompagnano durante tutto il testo e fino all’ultimo si vive il senso di sospensione e di attesa di risoluzione del caso, come ogni buon giallo sa fare. Un testo leggero ed estremamente realistico.

Adele De Pasquale