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Tratta tematiche molto attuali rendendolo interessante. L’autore dà un punto di vista chiaro e deciso.
Maria Franchi
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Non lo definirei un saggio perché non argomenta e non approfondisce i temi di cui si occupa. Lo collocherei tra i testi comici per la divertente presa in giro dello spirito dei nostri tempi in cui ogni parola detta può diventare una offesa o toccare la sensibilità di qualcuno. Piacevole, ironico, pieno di esempi di vita, cinema, moda, letteratura e attualità, con un occhio attento al mondo perverso dei social. Volutamente provoca ma con lo scopo di farci riflettere sul perché siamo diventati un popolo che fa sempre la lezione agli altri.
Tiziana Coccia
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Suscettibilità: eccessiva sensibilità verso tutto ciò che sembri rappresentare un giudizio critico nei propri riguardi. Guia Soncini ha colto nel segno. Viviamo in un’epoca in cui tutti ci sentiamo offesi da qualcosa. Un commento estrapolato dal contesto, una immagine non condivisa ci offende e ci sentiamo in diritto a dover esporre la nostra contrarietà attraverso messaggi, azioni in giudizio, commenti sui social network. In qualche modo sentiamo di avere ragione, non accettiamo confronti nè opinioni diverse dalle nostre pur asserendo di vivere in un mondo democratico. E’ inutile negarlo. Come giustamente dice l’autrice non ci accorgiamo di "quante cose ci stiamo perdendo? Quanti romanzi, quante canzoni, quanti film vengono lasciati tra le idee incompiute perchè l’autore non vuole passare le giornate a chiarire equivoci". Ma non dobbiamo preoccuparci troppo, il tempo dell’indignazione è "deperibile": domani non ci ricorderemo più da che parte stavamo, pronti a indignarci nuovamente.
Il testo è stata una piacevole scoperta. Lo stile graffiante, avvincente dell’autrice e le sue opinioni al vetriolo hanno aperto gli occhi su cosa intendiamo oggi per suscettibilità e le sue opinioni, i suoi riferimenti, sempre puntuali e basati sulla realtà, ci fanno riflettere su quanto possa essere importante contestualizzare una frase, non limitarci alla mera critica di quest’ultima. Un testo che consiglio a tutti, indistintamente.
Barbara Dodi
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libro autoreferenziale, con analisi dei media nel creare e diffondere una falsa idea di vittime, tanti paragoni tra il politically correct passato e quello presente, abuso di terminologia inglese, quasi a dar prova delle proprie conoscenze
Rita Bertelli
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Dopo aver letto"fare giustizia" provo amarezza perché lo stato italiano non ha saputo o voluto proteggere i giudici onesti,ammazzati da chi ha continuato a depistare,a infangare con prescrizioni,fare leggi ad hoc per profitti personali.La giustizia italiana prescrive troppo,allunga i tempi del giudizio,troppi politici collusi.Sapere che negli appalti per lavori stradali si fa riferimento a clan diversi ,in base al chilometraggio è sconfortante.Questi legami anche se sciolti,condizionano e lasciano un brutto segno in un popolo ingenuo o colluso.Il male va avanti perché il "buono" lascia fare.La giustizia non è divina ma oggi più che mai dei prepotenti.Non lo dice Pignatone ma la lettura della realtà .
Isabella Lombardi,abito a Verona
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Amara rappresentazione dell’evoluzione della società contemporanea verso il dissolvimento di un sano, talvolta critico, rapporto interpersonale. L’amarezza aumenta nel considerare che la lunga sequela di esempi di ipersuscettibilità non ci porta né ci suggerisce alcuna soluzione.
Gregorio D’Agostino
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Come dice giustamente l’autrice ‘Oggi si preferisce la tutela della suscettibilità alla libertà di parola’ e ‘ad un certo punto si è data ragione a chi si offende’, e i social sono diventati il teatrino dove tutti sono pronti ad offendersi per ogni cosa che non risponda al proprio modo di sentire. Ma da qui a farci un saggio è un’operazione azzardata, è vero che mi interessano i fenomeni di costume, ma non al punto da acquistare un libro pieno di esempi su questa tematica, che reputo di bassissimo interesse. Non è che la lettura di questo saggio mi cambi la vita o arricchisca le mie conoscenze, quindi preferisco far procedere nella competizione l’altro libro.
ROSA D’ANGELO