< L’impero di mezzo di  Andrea Cotti (Rizzoli)

Qui di seguito le recensioni di LImperoDIMezzo raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Conoscevo Andrea Cotti grazie alla piacevole scoperta del suo romanzo "Il Cinese". Trovo più che interessante il personaggio di Luca Wu, un uomo sempre in bilico tra cultura occidentale e orientale, un personaggio originale, inedito e parer mio molto ben riuscito. "L’impero di mezzo" non delude le aspettative; la narrazione è avvincente e interessante, e la sua tensione rimane costantemente alta. Qualcuno può non apprezzare il finale sospeso, ma credo sia intenzione dell’autore continuare con una nuova stagione la saga di Wu, e quindi scegliere una scrittura quasi seriale.

Carolina Iorio

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Il romanzo, sebbene la lunghezza, suscita curiosità e invita il lettore a continuare la lettura. Ho apprezzato in particolare modo la cura con cui lo scrittore descrive il mondo cinese, gli usi e i costumi di un paese lontano, ai nostri occhi esotico. Inoltre, la storia del protagonista si intreccia alla perfezione con la trama, dando un tocco talvolta nostalgico e malinconico che rende il romanzo più introspettivo. Senza dubbio si tratta di una scrittura scorrevole e di facile comprensione. Consigliato per un pubblico amante dei romanzi gialli ma anche per chi desidera approfondire la conoscenza della Cina e della sua misteriosa cultura.

Arianna Criscione

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Nonostante una scrittura di buon livello, la lettura è penalizzata da una trama un po’ contorta. Interessante l’ambientazione.

Giorgio Demuru

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Un occasione persa. La storia interessante ma troppo lunga e ripetitiva, molti i personaggi da ricordare.
Ho trovato insolito iniziare dal secondo libro, io che leggo sempre seguendo l’ordine di pubblicazione. Mi sono riproposta di leggere al più presto il primo libro per capire meglio le potenzialità della storia di questo vice questore.

Manuela Barigazzi

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Lettura fluida, ho molto apprezzato il ringraziamento finale a Victor; la Cina mi è più vicina.

Riccardo Dozzo

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testo diretto e avvincente che obbliga a riflettere sui rapporti personale e familiari mettendo al centro la complessità e la interconnessione. Molto buone

Saro Condorelli