Qui di seguito le recensioni di LInformatore raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)* * *
mi è piaciuto, tant’è che l’ho letto in due sere... ma... una volta finito, ecco mi aspettavo di più. Sicuramente è un libro motivante e ricorda cosa è davvero importante nella vita. Però una volta finito... non so mi ha lasciato un po di vuoto... mi sono stupita che fosse finito cosi.
Pina Pes
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Circolo dei lettori
di Amman
coordinato da Elisa Gironi
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Emana dalle pagine de L’informatore
il desiderio, semplice ma essenziale, di voler esser utile agli altri,
di trasmettere loro, come un informatore appunto, il libretto di
istruzioni della vita che si può scrive solo dopo aver costruito il
mobile, aver montato, spesso male, l’incastro di tutti i pezzi. Dono
nefasto di un Prometeo rancoroso o di un Zeus vendicativo. I vecchi sono
le nostre spie nel territorio nemico del limitare della vita, che
trasmettono informazioni, ma la radio è spesso rotta, il marconista dall
altro lato è ubriaco, sta fatto, distratto, e alla fine senza nessuno
cui depositare la missiva il mittente si rattrista e questa tristezza
prende il nome di tutto il prontuario medico. Malattie spesso evitabili
se i vecchi non fossero letteralmente spariti dall’orizzonte.
Il
desiderio di trasmettere, di informare - ancora, mai titolo fu poi
appropriato - anima dunque ogni sillaba del libro. Il riassunto delle
bussole spirituali della vita del protagonista, scopriamo, è la nostra
biblioteca del liceo, la Billy un po’ imbarcata nei nostri corridoi,
quando un tempo un informatore farmaceutico della provincia italiana si
sentiva in obbligo verso se stesso e il mondo di conoscere la cultura
greco-romana "per capire l’origine mitica dei mali e delle malattie". Ma
sapere che trent’anni fa, nella sala d’attesa del medico c’era davanti a
noi una persona dall’inattesa curiosità umana e culturale, e che magari
avremmo guardato con il solito fastidio degli indaffarati, ma non ci
avrebbe fatto bene?
Ida Plastina
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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Rapallo “Amici del libro”
coordinato da Mariabianca Barberis
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Apprezzo il coraggio dell’autore che si è cimentato nella scrittura di un libro, ma sinceramente non solo non mi ha coinvolto, ma mi sono chiesta: ma perché ha voluto anche stamparlo? L’unico elemento che ho apprezzato è il suo ottimismo.
Mariabianca Barberis
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Più che una biografia si tratta di un libro ricco di spunti culturali di diversa natura e di ragionamenti filosofici. Ci si aspettava un riferimento più ampio alle esperienze di vita del protagonista per apprezzarne la varietà e soprattutto la capacità di affrontare l’esistenza con ottimismo e tenacia
Teresa Ruggiano
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Libro interessante, dal taglio filosofico, che induce alla riflessione
ed invita alla condivisione. Non sempre è agevole la lettura né
immediata la comprensione dei concetti. Il ragionamento astratto per
fortuna è interrotto qua e là da aneddoti che rendono il teorizzare più
concreto e vivace.
Tommaso Santapaola
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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Rapallo “Amici del libro”
coordinato da Mariabianca Barberis
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L’informatore è un libro che si
legge con facilità, anche se tratta di temi importanti sul significato
della vita. Credo che lo scopo dello scritto sia quello di voler
trasmettere un messaggio di positività e di forza per poter affrontare
la vita quotidiana, pertanto il lettore viene coinvolto nella filosofia
dell’autore, che si descrive come un uomo carico di energia e di
entusiasmo. Nonostante il buon intento dell’autore, penso che l’opera
sia eccessivamente carica di temi, aforismi, pensieri filosofici,
riflessioni e teorie poco sviluppate.
Clizia Canavese
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Libro scritto da ultranovantenne, sicuramente carico di autostima, di entusiasmi fisici e intellettuali
Con propensione al "positivo" (molto filosofico) ad ogni costo. Senza mai dubitare nelle proprie potenzialità
Eppure, la narrazione della sua vita, non ci coinvolge. Peccato!
Viola Villa
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“Il meglio deve ancora venire”, assioma di vita secondo il
narratore, informatore medico, oggi novantenne, che rilegge, interpreta e
argomenta sul vero senso della vita, cercando di convincere il lettore
che il pensiero positivo sia distruttore di tutti i mali .
Pasquina Covelli
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Romano Gresti è un uomo ormai ultranovantenne che ha vissuto al pieno la
sua vita e le sue passioni: la ginnastica, il ballo, il teatro, la
famiglia e sicuramente anche il lavoro che amava.
In questo libro ci
parla di felicità, onestà, verità, ci da indicazioni su come affrontare
la vita che ha sempre in serbo per noi esiti imprevedibili, ci dice che
"è importante assumere il controllo del nostro destino e progettare una
vita che abbia un senso per noi, vivendo i nostri sogni” e ovviamente
che è veramente ricco colui che sa accontentarsi.
Ricco di citazioni
letterarie e filosofiche, mi è sembrato infatti più un piccolo saggio di
filosofia che un libro di narrativa, alcuni passaggi piacevoli e altri
un pò più pesanti a parer mio.
Non mi ha convinto molto il parallelo che voleva creare con il suo lavoro di informatore scientifico.
Manu Prato