< L’inseguitore di  Cesare De Marchi (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di LInseguitore raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Probabilmente non avrei mai scelto "L’inseguitore" tra le mie letture: personaggio molto lontano da me, vicenda scarsamente coinvolgente. Lo stile descrittivo e introspettivo mi hanno però fatto apprezzare questo testo.

Francesca Sani

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L’autore descrive i pensieri e le emozioni di un uomo stupito e travolto in tarda età da un nuovo amore proprio quando spera di essere giunto a bastare a se stesso, al momento della vita in cui è lecito aspettarsi una relativa serenità data dall’assenza di nuove occasioni. Ma è proprio il protagonista, Karl, l’inseguitore che dà il titolo al libro: colui che insegue sempre qualcosa non trovando mai reale soddisfazione perché una volta raggiunto l’obiettivo il suo sguardo è già rivolto alla ricerca di altro, accecato dalla tensione a muoversi. Karl non è abituato ad abitare il presente e questo ha permeato di insoddisfazione tutta la sua vita, sempre teso all’aspettativa di un futuro ai suoi occhi sicuramente migliore oppure perso a rimpiangere svolte mai avvenute nella sua esistenza. Questa attitudine, oltre a impedirgli di godere a lungo del momento presente, lo rende incapace di capire e dedicarsi realmente agli amici e alle persone che lo attorniano, restando ripiegato su se stesso e le sue sensazioni. L’autore descrive magistralmente le emozioni, l’ansia, i brevi sprazzi di felicità e di consapevolezza, la confusione di Karl facendolo sentire drammaticamente vicino al lettore, come un monito ad alzare gli occhi da se stessi e abbracciare una visione più larga e consapevole dell’esistenza.

Patrizia Carzaniga

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Una narrazione che conduce all’imprevedibilità delle riflessioni dell’essere umano sulla sua esistenza e sugli inesorabili effetti del tempo sull’intelletto. Interessante anche il ruolo della città nella scansione della quotidianità e dei social come imprevedibile variante capace di sovvertirla. La storia rende partecipe ed empatico il lettore.

Lara Scanu

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Un insegnante in pensione scopre di nuovo la vitalità e la novità di una storia d’amore. In un certo senso questo amore lo fa tornare giovane ancora una volta, con i pregi e i difetti della gioventù.

Gioia C.

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Purtroppo non mi ha trasmesso nulla, forse sono troppo lontana dalla situazione del protagonista, un ex professore che appena arrivato alla pensione, fatica a trovare il suo posto in questa nuova dimensione. Karl non mi ha trasmesso empatia, l’ho anzi trovato fastidioso nella sua inezia e incapacità di esprimere sentimenti.

Laura @myreadingperson

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E’ un libro di facile lettura dove l’autore con molta sensibilità affronta il delicato passaggio dalla vita lavorativa attiva al pensionamento. Periodo da molti temuto, da altri agognato. Il nostro personaggio già dal giorno dopo si ritrova a gestire il tempo fatto di giorni e notti lunghissimi. Lui che non ha aspettative, non ha amici, non ha famiglia, non ha desideri, ha solo interesse per la lettura, vorrebbe studiare, ma si accorge da subito che non ne ha più la capacità mnemonica. La solitudine lo assale e, l’incontro con una giovane donna affascinante quanto misteriosa lo conquista. In lui rimane la consapevolezza della grande differenza di età e non riesce a godere del momento.
A tratti un po’ noioso, ma è una lettura che consiglio.

mammella raffaella

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Scandicci “Aperilibri”
coordinato da Chiara Marcucci
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Un uomo in pensione e tremendamente noioso imbrocca su facebook una bella ragazza. Si crea mille domande su di lei, e la insegue per capire chi davvero lei sia. Non mi ha interessato affatto, ma è questione di gusti, dato che ho conosciuto persone che me ne hanno parlate entusiaste.

Chiara Marcucci

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Il libro parte male, la lentezza del protagonista ti si appiccica quasi addosso e come lui non vedi l’ora di chiudere il libro e fare altro. Quando però incontra questa ragazza su Facebook, anche tu, come il protagonista, prendi una boccata d’aria che mette in moto il libro solo per fermarsi di nuovo quando lei non c’è.
La narrazione scorre quasi tutta così con qualche momento poliziesco e di inseguimenti. Nonostante tutto il libro mi è piaciuto anche se non lo consiglierei.

Giulia Martinuzzi