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Mi è piaciuto perché con una forma semplice e diretta spiega le basi e le applicazioni della AI. Emerge la passione dell’autrice per l’informatica e i suoi diversi utilizzi. Un libro che si fa leggere anche da chi non frequenta abitualmente questo "mondo".
Emilia Tarricone
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Come una brava docente di Liceo, capace di alternare linguaggio tecnico a lessico colloquiale, Rita Cucchiara, ingegnere informatico di fama mondiale, si cimenta per la prima volta in un’opera di carattere divulgativo. La scienziata condensa trent’anni di ricerca nel campo dell’AI (Artificial Intelligence) nella sua opera prima "L’INTELLIGENZA NON È ARTIFICIALE La rivoluzione tecnologica che sta già cambiando il nostro mondo". La sua contemporanea passione per la ricerca scientifica e per le scienze umane, l’arte in particolare, si riversa nel suo libro, caratterizzato da una scrittura coinvolgente. La ricercatrice racconta di sé, dei suoi interessi e delle sue esperienze personali, covid compreso, per rendere trasmissibile ai non addetti ai lavori la complessità dei suoi studi informatici, che si nutrono di matematica e statistica, ma affondano le loro radici nell’umanesimo rinascimentale. Come un Pico della Mirandola redivivo, la Scrittrice vede in Leonardo da Vinci un precursore dell’AI, un visionario come lei, ottimista verso un futuro di Intelligenze Artificiali, che "stanno imparando a vivere nel mondo e quindi hanno bisogno di maestri illuminati". L’Algoritmo infatti è intelligente solo se intelligenti e responsabili sono le regole inserite al suo interno. Siamo già immersi nel nuovo universo del web, navighiamo nello spazio di Facebook e TikTok, attraversiamo Google e Amazon, ma ne conosciamo troppo poco i meccanismi. Rita Cucchiara ne è consapevole e dunque, per farci colmare almeno in parte questo nostro gap conoscitivo, ricorre nel suo libro ad esempi divertenti (il cocomero e la noce di cocco, la badante robot), a riferimenti artistici (Michelangelo, Veermer, Magritte), fino a gustosi aneddoti autobiografici. Da brava docente universitaria qual è, usa tutti i trucchi del mestiere per tenere viva l’attenzione e rendere più agevole la comprensione: geniale il QR finale, che visualizza, in foto e video, le citazioni. Rita Cucchiara cerca con tutti gli esempi possibili di renderci edotti di reti neuronali (profonde o convolutive), di algoritmi (più o meno intelligenti), di supercomputer, di cybersicurezza e mondi virtuali. La ricercatrice, dopo 240 pagine ed una sola formula matematica, sicura di averci "spiegato in dieci righe l’informatica", ci assesta il classico colpo di scena finale, da provetta giallista: l’Intelligenza non è artificiale. "L’Intelligenza Artificiale siamo noi" ("Madame Bovary c’est moi").
GIULIANA CONCHI
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L’intelligenza artificiale è un argomento complesso, a volte controverso, che può suscitare sguardi diffidenti, interessati, impauriti, oppure di semplice curiosità.
I quesiti riguardo la rivoluzione tecnologica sono ancora innumerevoli e tra le pagine del saggio “L’intelligenza non è artificiale”, vi è la chiara intenzione di rispondere a tutto ciò.
In questo testo, infatti, viene spiegata la storia dell’intelligenza artificiale e la sua evoluzione in una realtà italiana tutta da scoprire, anche grazie agli studi e all’esperienza diretta dell’autrice.
Matilda Guerrini
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Autrice di oltre 350 pubblicazioni scientifiche sul tema dell’intelligenza artificiale, ed in particolare sulla Computer Vision e sulla Pattern Recognition (ossia Visione Artificiale e Riconoscimento di Forme da parte di apparecchiature elettroniche), Rita Cucchiara, professore universitario e ingegnere, si cimenta per la prima volta nella scrittura di un libro a carattere divulgativo. Il testo, per molti versi interessante e ricco di spunti, a mio avviso avrebbe avuto bisogno di un editing più attento che quanto meno eliminasse alcuni riferimenti ai gusti dell’autrice in tema di moda e di arredamento (Gucci, Prada, Jimmy Choo, “la mia S-Chair di Tom Dixon”), sopprimesse il paragrafo Piccola apologia dell’ingegneria, e limasse alcuni aneddoti personali che così come formulati appaiono fuori contesto. Peccato.
CESARE FOGAZZAesare
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un libro sull’IA forse troppo tecnico in certi punti. tuttavia il tema è sempre molto interessante
Antonio Marchizza
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L’autore affronta con linguaggio lineare e chiaro un argomento complesso rendendone molto scorrevole lo sviluppo. Malgrado molti termini tecnici e descrizioni necessariamente complicate della struttura del cervello umano, il lettore viene accompagnato nel percorso espositivo gradualmente e con grande competenza. Ne risulta una lettura impegnativa ma avvincente e quindi scorrevole.
Roberto D’Urso