< L’ultima notte di  Giuseppe Scaglione (LesFlaneurs)

Qui di seguito le recensioni di LUltimaNotte raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Se come ha affermato Sciascia, la tecnica narrativa del giallo è la più sleale nei confronti del lettore perché impedisce di lasciare un libro a metà, certamente questa accusa si può muovere a Giuseppe Scaglione. L’Ultima Notte si legge tutto di un fiato, merito anche di una scrittura semplice ma non banale, piacevole. Un plauso merita la capacità dello scrittore di affrontare tematiche complesse come la pedofilia con delicatezza.

Ilaria Ranalli

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L’ultima notte é il nuovo romanzo di Giuseppe Scaglione, edito da Les Flâneurs Edizioni e publicato
nel 2021.
Barese, scrittore, curatore di mostre e giornalista, dopo il suo esordio alla scrittura cln “La figlia”
(2017), cui é seguito “La verità del mare” (2019), torna sugli scaffali proponendo al pubblico un noir
che porta con sè le cofre stilistiche dei gialli, cui si intrecciano elementi di denuncia – allerta -sociale.
Prostituzione minorile, pedofilia, usura perpetrata ai danni di più deboli, sono tematiche che si
confrontano e si alternano ad atti di onestà e forza anche morale, che si traducono in atti di coraggio
e perseveranza incarnati dal protagonista Andrea Lamparelli.
Dopo 25 anni di lontanaza, il commissario torna nella sua Bari e subito si trova a fronteggiare un caso
che si rivelerà più complesso del previsto. Estremamente competente e dall’istinto infallibile, fa
entrare il lettore nella storia, come osservatore celato ma presente verso la ricerca della verità, o
forse aiutando il lettore a vedere la verità. Fa inoltre emergere anche i suoi stati d’animo, i
turbamenti e quei pensieri che occupano la sua mente, dal padre affetto da Alzhaimer e
l’infatuazione verso due donne.
Il racconto ha inizio quando, in un giorno di vacanza, Antonella trova in una spiaggia cittadina il
cadavere di un uomo. Ad occuparsene sarà Lamparelli. Il protagonista si accorgerà ben presto che la
città non è più la stessa che aveva lasciato, l’illusione di bellezza verrà scoperta, mostrando il volto di
tenebra che sembra comandare sulle case, sulle persone.
Ed è togliendo questo velo che si scopre una certa ambivalenza nei personaggi, un atteggiamento di
omertà e bontà al tempo stesso, di indifferenza. Proprio come la città, le persone nascondono dietro
un’aria insospettabile la loro vera natura. Soldi, sete di potere cui però si intreccia una, seppur
debole, tendenza a rimediare agli errori commessi, forse per mettere a tacere la coscienza. Ne é un
esempio Valeria, che da principio nasconde al commissario gli atti riprovevoli del marito ma al tempo
stesso cerca di guidarlo verso la verità.
Per quanto concerne gli argomenti affrontati, diversi sono quelli di cui si avvale l’autore per costruire
il racconto, che funzionano da impalcatura con il quale si vanno a presentare al lettore l’esigenza che
ha mosso alla scrittura. Esigenza che è il bisogno di scoprire – nel senso di liberare dalla copertura –
quanto di marcio si nasconde dietro la mas

Lucilla Cisbani

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Un libro piacevole, di buona scrittura, con qualche incertezza.
Storia credibile, con soluzioni precise, anche se condita di situazioni, da me, poco apprezzate.

Gabriele Corba

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L’ULTIMA NOTTE di GIUSEPPE SCAGLIONE

Bari e la fitta rete di crimini e criminali che raggiungono ogni angolo della città, è la sostanza di ciò che avviene nel libro, aspetto che probabilmente non sorprenderebbe molti essendo ormai presupposto di ogni grande città che sia.
Ciò che piace di più di questo libro è il tono malinconico ma disincantato del personaggio, il commissario Andrea Lamparelli, nato proprio a Bari ma cresciuto al nord, nella città di Torino, il quale dovrà affrontare non solo un caso intricato e complesso ma anche i propri ricordi della città e i sentimenti che questi suscitano.
Ci troviamo dinanzi un personaggio che deve affrontare una realtà dura, scura di una città la quale è carnefice e vittima allo stesso tempo di un complesso tessuto criminale che si riversa sugli stessi cittadini.
Allo stesso tempo l’autore cerca di affrontare, non sempre con successo, una tematica, comune a molte persone in Italia, che è quella dello spostamento dal sud verso il nord e di come questo abbia creato situazioni particolari negli "immigrati interni " i quali non si sentiranno mai nordici ma che in seguito ad un ritorno nella proprio terra di origine non si possono neanche più sentire persone del posto.
Il tono malinconico del personaggio che ripercorre ricordi della propria giovinezza tra le strade della città si alternano invece a quelli in cui il commissario deve tornare al presente in cui lui stesso deve addentrarsi in un intreccio che lo porterà a scoprire invece come la realtà più che di bianchi e neri sia fatta di un’infinita tavolozza di grigi in cui bene e male si sono mescolati.
La storia è intricata, complessa, ha bisogno di essere seguita in quanto vengono esposti molti fatti dovuti anche alla posizione del comissario che deve avere chiaro sotto i suoi occhi l’andamento degli eventi. Il linguaggio dell’autore cerca di essere descrittivo e articolato dando però un peso ulteriore ad una lettura che di per se è già ricca di dettagli, non concedendogli un pieno sviluppo di tematiche più vicine al personaggio.

Roxana Ruiz Murcia

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Il libro ha una struttura molto chiara ed è di piacevole lettura. I personaggi sono caratterizzati con pochi tratti sufficienti a visualizzarli ma non a sentirli. Mi ha colpito il realismo di certe dinamiche nel rapporto tra uomo e donna che non ritrovo quando il rapporto diventa fisico

Annarita Specchioli