* * *
"L’uomo del fiume" è un diario torrenziale, con scarse connessioni logiche e temporali tra i vari capitoli; l’umore di fondo è un cinismo anarco-qualunquista,sia nei giudizi , verso familiari, come per Amedeo di Savoia o per le "schienucce" dei vecchi partigiani dell’ANPI.Ma l’Autore che schiena avrà?
Giovanni Cappellari,
* * *
Non sono riuscito a finirlo per mancanza di tempo.
Stefano Cutrì
* * *
L’Uomo del Fiume è sicuramente un libro complesso, introspettivo è inevitabilmente profondo. Ho trovato interessante l’idea dell’autore di narrare la propria e personalissima storia in terza persona, mossa che crea un certo distacco e che permette al lettore di immedesimarsi nella storia da un punto di vista esterno, quasi come se guardasse il tutto dall’alto. Interessante il legame tra uomo e natura, così come cita lo stesso titolo, rapporto che finisce per caratterizzare l’intero libro.
Arianna Criscione
* * *
Un apprezzabile tentativo di autobiografia musicale. Con facilità si viene accompagnati lungo il flusso dei ricordi, un flusso personale oscillante e ondeggiante nel tempo: una melodia interiore con alcune frasi che ritornano come un refrain. Al di là delle singole vicende raccontate, ho apprezzato la limpida sincerità.
Alessandra Barone
* * *
Un saggio che illustra le sfide che ogni giorno dobbiamo compiere. Un testo in cui è la fame a raccontare, a ricordarci che dipendiamo dall’ambiente per poterci nutrire, fame che ci porta a riflettere sugli altri, su chi è più bisognoso di noi. Un testo che riesce a demolire i nostri luoghi comuni, ma che, nonostante tutto non ha catturato il mio interesse.
Barbara Dodi
* * *
E’ un libro che mi ha sorpreso. L’ho letto tutto d’un fiato con crescente coinvolgimento. Non conoscevo l’autore, non ne conoscevo la storia.
Al di là di qualche passaggio un po’ scontato e qualche luogo comune, da considerarsi come peccati veniali, la qualità migliore che esprime è la ricchezza di vita. E’ un libro pieno di vita.
Emanuele Montanari
* * *
Pregevole affresco esperenziale di un uomo che per tutta la vita non si è mai accontentato di vivere" hic et nunc", ma si è sollevato al di sopra del materiale, a volte gratificante, altre problematico, grazie all’arte e alla natura.
Molto coinvolgente il suo approdo al "lathe biosas" e il suo profondo contatto con la natura anche a livello terapeutico nella malattia grave, anche se ha dovuto pagare un alto prezzo sul piano degli affetti.
In tutto il racconto intravvedo l’eco dell’esperienza di Terzani anche se non viene mai nominato.
Alcune prolissità e , a tratti troppo nomi,
a parte i più noti, che il lettore fatica a" digerire".
Michela Baiamonte
* * *
Dopo essere sopravvissuto a un cancro, Lovisoni ci svela un nuovo disegno di vita legato ai ritmi della natura e non più della società degli esseri umani. Attraverso un fiume assolutamente reale, l’autore ci racconta di quello che è stato il fiume della sua vita e che lo ha portato dove è al momento. L’intenzione quindi è tanto di memoria quanto di sperimentazione di qualcosa di nuovo, in un racconto che ci ricorda un Robinson Crusoe un po’ più spirituale.
Martina Cilento
* * *
L’UOMO DEL FIUME - Coinvolgente, a volte toccante, la lettura di questa autobiografia, in cui l’autore racconta con grande sincerità le esperienze di una vita, dai ricordi, anche dolorosi, dell’infanzia, alla ricerca di sé e del senso della vita nell’adolescenza, alla sua attività di compositore, di insegnante e di uomo politico… La narrazione non segue l’ordine cronologico, ma è strutturata in una doppia serie di brevi capitoletti, che si intrecciano alternandosi tra loro e che sono riconducibili a due blocchi distinti: prima e dopo quella malattia che l’autore ha saputo sconfiggere con grande forza d’animo e determinazione, immergendosi nella natura della foce del fiume Ausa e fondendosi con essa, in silenzio e in totale solitudine, passo dopo passo, pagaiata dopo pagaiata…
Un aspetto insolito ed originale del testo sono i QR-code che rimandano a brani musicali o a narrazioni musicate in lingua friulana; musica spirituale, che invita alla meditazione…
Tiziana V.