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Il libro tratta dell’ultimo anno dell’impero romano, un periodo che mi affascina particolarmente ma nel libro non ho trovato molte nozioni più di quelle che già conoscevo. Non ho finito di leggerlo, avrei preferito una forma "romanzata" ma più scorrevole
Luciana Abate
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Personalmente preferito al primo, avvincente resoconto cronotemporale degli eventi, con appassionata narrazione, la capacità Dell autore di raccontare la storia regala sempre emozioni
Giudizio personale
Ottimo libro sono riuscito a condividere con figli adolescenti.... Cosa molto rara oggi
Simone Tranquilli
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Nel mare magnum delle pubblicazioni sul declino dell’antica Roma, non può bastare un excursus veloce e letteralmente crivellato di nomi, date, eventi, che scorre come un buon testo scolastico ma senza penetrare a fondo nelle ragioni della caduta. Il tentativo di completare l’affresco è lodevole e affrontato con dovizia di particolari, ma le pennellate sono troppo rapide e superficiali per lasciare un gusto preciso. Più da consultare che da leggere.
Pino Lombardi
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Premetto che ho scaricato il libro il solito giorno dell’altro, anche se il sistema segnala che l’ho scaricato oggi (e mi ha scaricato infatti il solito libro del 15 aprile). Ho fatto molta fatica a leggere questo libro: un vortice di nomi e avvenimenti, in un periodo in cui generali dell’esercito, imperatori, alleanze, tutto era estremamente provvisorio e incerto, "come un gatto in tangenziale", mi verrebbe da dire. Già dai tempi della scuola ho sempre preferito l’analisi della storia alla sua narrazione: la mia memoria è quella che è, tutto questo intrecciarsi di avvenimenti e in particolare di nomi, riesco male a seguirlo. Inoltre, questo periodo è uno dei più studiati della storia dell’umanità, da sempre ci affascina e ci atterrisce come uno dei più grandi imperi si sia potuto dissolvere, portando al regresso economico, sociale, giuridico e di sicurezza. Non sono in grado di dire se questo libro aggiunga qualche cosa di originale alla storiografia precedente, ma non ho avuto questa percezione. Ma questa, ci tengo a ribadirlo, è una percezione da profano. In ogni caso, io ho fatto molta fatica a leggerlo e non mi ha lasciato molto.
Pietro Pieroni