< La carezza della mantide di  Carlo Turati (Solferino)

Qui di seguito le recensioni di LaCarezzaDellaMantide raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Vorrei essere la terza figlia di Marco, la sua amante insoddisfatta o una delle tante amiche con il diminutivo improbabile di Alice o Marta. O di entrambe. Insomma, questa famiglia disfunzionale ti fa venire voglia di esserne parte e questo grazie a una scrittura profonda e divertente, sagace ma leggera, dura ma poetica. Non so se sono più memorabili gli incontri con i dottori di Marco o gli straordinari dialoghi con le figlie: di sicuro ogni pagina ha la straordinaria capacità di avvilirti e divertirti e questo succede così raramente che posso dire di aver scoperto un autore che voglio approfondire e probabilmente non lascerò più.

Alessia Eleuteri

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Mi hanno conquistato subito il ritmo e lo stile narrativo. Mi piacciono gli autori che utilizzano ironia e sarcasmo senza scadere nella banalità, anche nel trattare vicende personali difficili. Belle le voci date ai vari personaggi.

Chiara Ricchi

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Un uomo preso da due enormi problemi: fare il padre(single) di ben 2 figlie femmine, e la malattia.
I 3 si parlano, senza capirsi, e comunque non abbastanza come in qualsiasi famiglia.
Per quanto possibile la paura dell’enfisema è esorcizzata dall’amore e dalla necessità di fare il genitore, e quindi anche il trapianto passa in secondo piano, perchè un padre ha ben altre priorità.
Il libro mi è piaciuto perchè un papà bambinone un pò troppo sopra le righe, che ascolta ottima musica, non può che suscitare enorme simpatia. Consigliatissimo.

Annalisa Scura

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Circolo dei lettori
di Milano 2 “Lettori temerari”
coordinato da Patrizia Ferragina
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No. Non mi piace la sua scrittura discorsiva, l’approccio "spiritoso" (che ha un’aria forzata) a problemi seri come salute, famiglia, adolescenza, amore. Vita. Non resta dentro nulla, nonostante venga descritto un mondo. Lettura facile, facilona direi, senza cura neppure nella presentazione, nella tecnica di scrittura e nell’approfondimento delle tematiche. Mi sembra il quadro preciso della società odierna: superficiale, velleitaria, poco colta, molto "truccata" per nascondere le magagne anche a se stessa.

Barbara Monteverdi

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Le tematiche affrontate sono interessanti: la quotidianità e le difficoltà vissute da un padre divorziato a crescere due figlie pre-adolescenti e finalmente giovani donne e la battaglia contro una grave malattia invalidante, che mette a rischio la sua vita. L’autore sceglie di raccontare tutto ciò, che potrebbe sembrare estremamente pesante, con uno stile leggero e con spunti a volte anche comici, rasentando il cinismo. Non sempre ho apprezzato alcuni dettagli della vita casalinga dell’improbabile famiglia per la ripetitività soprattutto per il ripetere alcuni comportamenti sessuali delle figlie: forse era proprio per dissimulare l’imbarazzo naturale che un padre vive alcune esperienze delle figlie femmine. Non lo so. Con questo libro l’autore penso abbia voluto mandare un messaggio: bisogna fidarsi dei figli, anche se giovani e apparentemente immaturi, parlando e condividendo i problemi. Potrebbe essere un’occasione per farli crescere e scoprire dei loro lati nuovi o sconosciuti ai genitori. Non è nascondendo la verità che si può proteggere chi ci sta vicino.

Maria Luisa Albizzati

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In breve, si potrebbe riassumere dicendo che il libro parla della vita famigliare di un sessantenne che scopre di avere un enfisema e che affronta la vita dopo la diagnosi barcamenandosi fra la malattia e le due figlie che sono affidate a lui e che stanno diventando grandi.
In questo riassunto non c’è nulla di errato ma se si riassumesse questo libro in questo modo non gli si renderebbe giustizia perché è vero, parla di un padre sessantenne con l’enfisema e due figlie che stanno diventando grandi, ma parla anche di tante altre cose perché la vita è fatta di piccole cose, di piccoli eventi e pensieri. È un libro dinamico che fa pensare e, contemporaneamente, fa esplodere delle sane, grasse, fragorose risate.
E fra poesie, politica, musica, birra artigianale e tanto altro, si entra dalla porta principale nella famiglia Morlacchi.

ELISA BENNI

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Parma “Voglia di leggere - Ines Martorano”
coordinato da Pietro Curzio
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Recensione del tutto negativa. Trovo irritante l’uso dei gerghi, in generale. Forse il testo è rivolto a un consumo così transitorio, che diventa irrilevante rendere comprensibili i riferimenti gergali.

Daniela Randi

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Un padre con un gran bel caratteraccio, ironico e sarcastico afflitto da una malattia cronica inesorabile, si vede costretto a crescere da solo due figlie adolescenti che portano scompiglio, confusione, disordine in una vita che deve affrontare decisioni sanitarie difficili e non sempre scontate. Una storia dove si intrecciano toni di una bella commedia con temi seri, profondi, ma dove non infrequentemente si ride con dialoghi arguti, umoristici. Una scrittura gradevole dove la verve comica non viene mai meno.

Nando Lapetina