< La casta dei casti di  Marco Marzano (Bompiani)

Qui di seguito le recensioni di LaCastaDeiCasti raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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La Casta dei Casti di Marzano è il saggio che ho apprezzato di più tra i due proposti: il taglio "umanistico" del saggio e l’approccio dal punto di vista sociale e psicologico sono il vero punto di forza a mio avviso.
Colpisce inoltre quella che potremmo chiamare "dinamica del seminario" e le meccaniche di asservimento, dissoluzione dell’identità personale e repressione dell’individualità dei seminaristi attuata da un sistema ecclesiastico forte e consolidato nel tempo.

Giorgio Bartoli

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Analisi sociologica attenta e appassionata

ROMANO BARALDI

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E’ stato il mio primo libro del genere, e lo ho trovato molto interessante, in particolare la tesi per cui il celibato ecclesiastico sia funzionale al mantenimento della struttura organizzativa, e che lo scopo dei seminari sia di formare all’obbedienza incondizionata. E’ piuttosto chiaro e scorrevole, con molti riferimenti alle interviste alla base del lavoro, e diverse citazioni di autori sufficienti anche per un neofita.

Cristina Toffi

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Il saggio 1 è scritto è ben documentato. Più che mai di attualità. Io mi auguro un cambiamento all’interno della Chiesa Cattolica, dove ai ruoli tradizionali e distinti di suore e di preti si aggiungano nuovi ruoli per donne e uomini, paritari nelle: funzioni, doveri, diritti e condizioni economiche. A questo forse si può giungere scalandone la montagna, affrontando e studiando le questioni, discutendo dei problemi.

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Un’analisi sociologica senza pregiudizi o soggezioni sul rapporto tra sacerdozio, formazione seminariale, amore e sessualità attraverso la raccolta di racconti ed interviste rilasciate da preti, ex preti, ex seminaristi, formatori e donne che hanno avuto relazioni con sacerdoti. Secondo lo scrittore gli obblighi di celibato e di castità sono il perno principale del sistema di dominazione clericale e, per certi versi, di “superiorità” dei preti rispetto ai laici, un sistema chiuso e di “casta”.
Ai seminaristi verrebbe chiesta un’obbedienza assoluta tramite un metodo formativo afflittivo e fortemente anti illuminista. In tale contesto vige un divieto assoluto di parlare di sesso o di amore e non è fornita alcuna informazione su come gestire la propria sessualità, circostanza che – sempre secondo l’autore - scatenerebbe difficoltà emozionali nei rapporti interpersonali fino a sfociare in alcuni casi in vere e proprie ossessioni.
L’autore non ha obiettivi politici o di riforma dell’organizzazione sacerdotale ma compie la propria indagine in un’ottica di trasparenza, ritenendo oggi culturalmente inaccettabili menzogne od omissioni sul tema.

Giacomo C.

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Mostra una Chiesa zeppa di sacerdoti assatanati o comunque venuti fuori da minus abens che solo nella istituzione trovano una loro ragione di essere.
Non spreca una sola parola verso la parte positiva che la chiesa svolge. Oggi in cui venuto meno il ruolo di riferimento della famiglia , i valori positivi sono quasi portati unicamente avanti dalla chiesa.

Ettore Attardi

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un viaggio all’interno della “Istituzione chiesa cattolica” attraverso le storie di molti sacerdoti ed ex religiosi, che raccontano come nei seminari si esercita il controllo sulla sessualità per addestrare i futuri preti alla fedeltà e alla segretezza.
Per Marzano la negazione della sessualità, insieme alla solitudine e al cinismo, spingono i membri del clero a trovare delle “compensazioni” diverse: “dal calcio all’alcolismo, passando per il denaro, i viaggi, e la dipendenza dai social media” (p. 198).
ma l’aspetto più rilevante indicato dall’autore è che “il sesso non c’entra nulla, che non è quello l’oggetto della repressione, ma che lo sono invece la verità e l’autenticità” (p. 231). “il divieto di farlo è pura apparenza, il divieto di parlarne è invece sostanza, norma reale. È il trionfo dell’ipocrisia come elemento di raccordo tra discorsi e azioni come sofisticato strumento di governo politico” (p. 232).
Esempio ne è l’atteggiamento nei confronti degli omosessuali: con loro la Chiesa è dura e non fa sconti se si dichiarano esplicitamente e rivendicano i propri diritti a vivere una vita di coppia pari agli eterosessuali, ma al tempo stesso è molto ospitale con gli omosessuali che vogliono entrare nel clero, consentendo loro di vivere in ambiente protetto, tollerante e comprensivo
Verità e trasparenza sono dunque strade dolorose ma necessarie, secondo l’autore, che la Chiesa deve percorrere per rinnovarsi profondamente e dare risposte sensate all’uomo di oggi.

benedetta fuiano

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GS

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Argomento trattato con il distacco analitico di un professionista. Illuminante in alcune riflessioni.
Scorrevole e ben argomentato. Non si riesce a smettere

Edmea De Paoli