< La città spezzata di  Leonardo Palmisano (Fandango)

Qui di seguito le recensioni di LaCittaSpezzata raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Per me che non sono lettrice di saggi mi ha veramente conquistata. Un racconto profondo e attento che rivela il grande amore dell’autore per la sua città.

Maria Angela Bertolotto

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Bari messa a nudo dal racconto di Palmisano; l’autobiografismo coinvolge il lettore e lo porta sempre più a fondo nei meccanismi ossimorici che regolano la città. L’autore restituisce la voce a tante persone invisibili, attraverso le loro parole e i loro commenti mette a nudo il brutto della sua città; ma ne fa emergere anche la bellezza.

Alessandra Guerra

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Fin dalle prime pagine del libro, l’autore introduce e conduce il lettore nell’essenza stessa di un contesto che gli appartiene ma che vive come “esiliato”. Fatto ciò il passo è breve! Il lettore “abita” il contesto della città attraverso i personaggi che lo animano. Un vissuto realistico, così come reale è la dicotomia che l’essere umano esprime, bontà e cattiveria riverberata dal personale al vissuto socio ambientale. L’equilibrio però si “rompe” mostrando una città “Spezzata” poiché nei racconti che il lettore “ascolta” la parte negativa predomina. Ciò che si impone è il “servizio fotografico” frutto delle testimonianze, di incontri con persone, famiglie che fa vivere il contesto della città coinvolgendo emotivamente. Una realtà unica e difficile da conoscere, da “leggere”, per capire chi e perché “siamo!".... e purtroppo.... perché il difficile equilibrio fra bontà e cattiveria è compromesso a beneficio di quest’ultima.

Concettina Ventimiglia

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Il libro “La città spezzata” di Leonardo Palmisano mi ha affascinato ed entusiasmato molto perché è una struggente e toccante lettera d’amore alla sua città, il capoluogo della Puglia.
Bari non è una qualsiasi città del Sud Italia, ma è l’unica tra i tanti capoluoghi del nostro meridione a non aver avuto un solo e ben determinato centro di potere, divisa fra forze sociali e istituzioni contrastanti e difformi.
L’autore ha scritto un lungo racconto di persone e di quartieri con una propria identità, purtroppo, invisibile, partendo dalla sua storia familiare ed incontrando decine di baresi, che grazie alla loro voce ci restituiscono un’immagine di una città contraddittoria.


Ezio Cairoli

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Molto bello. Ho apprezzato il racconto della Città attraverso le storie delle persone che la vivono

Flavia La Rocca

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La Città spezzata è un libro che racconta, intimamente, il rapporto tra lo scrittore e la sua città. Parlare della propria città è difficile, soprattutto quando ci vivi dentro. E’ come cercare di leggere un libro troppo da vicino e rendersi contro di non riuscire più a vedere nitidamente quello che racconta. Questa è stata la sensazione che il libro trasmette, la sensazione di allontanarsi un po’ dalle pagine e iniziare di nuovo a vedere. Guarda la città suddividendola in ciò che c’è di positivo e ciò che c’è di negativo. Un libro che mette in luce alcuni delle "questioni di Bari", raccontate con una prosa scorrevole e discorsiva, con molti dialoghi e di facile comprensione. E’ anche una storia di mafia, ma è una storia di persone, di vita dentro e oltre la mafia. Infine, le ultime pagine sono dedicate a Bari vecchia, attraverso interviste alle persone che la caratterizzano.

Jasmine Bianchini

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Il libro non ha riscosso il mio gradimento, non mi ha coinvolto e ho trovato "fastidioso" il modo di "spezzare" la gente di Bari in buoni (pochi) da una parte e cattivi (molti) dall’altra.

Nunzio Antolini

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Profonda espressione giornalistica sulla città di Bari, cruda e crudele forse, nessun accenno sulle probabili contrapposte eventuali bontà della stessa città.
In ogni caso Leonardo Palmisano offre una lettura diretta, vera, sincera, in cui traspare l’amarezza nel racconto di un barese ancora attaccato alla sua città, ma città per la quale fa capire che non ci sono vie d’uscita per un migliore futuro. Appare in modo deciso l’impegno e l’onestà nel fare il suo lavoro di giornalista. Forza la Bari.

Salvatore Zirano

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Fin dall’introduzione questo saggio si configura, per ammissione dell’autore, come un romanzo corale, un romanzo di voci tanto caro a Svetlana Aleksievič. I racconti, talvolta in canone, talvolta in contrappunto, affrescano la città di Bari, talora con una vividezza talmente bruciante da far pensare piú all’encausto che all’affresco. Di Bari vengono tracciate mappe sovrapposte: quella dei delinquenti organizzati, quella dei delinquenti comuni, quella dei poveri cristi, quella dei cervelli in potenziale fuga. Ogni mappa è data da una “sotto-sovrapposizione” di diverse voci, ognuna chiamata ad aggiungere una o piú tessere del mosaico. Il saggio si dipana lungo un filo ininterrotto che conduce da da un racconto all’altro, da una stanza all’altra, e in ogni stanza un’illuminazione, spesso un buio. Le esistenze di italiani e stranieri a Bari si intrecciano con la vita dell’autore, e nel racconto di ricchezze e povertà, interiori o esteriori, si intravvede, molto piú che in filigrana, l’Italia. Unica pecca, veniale ma non troppo, quegli “Eccerto!” e “Apposto!” scritti come nel parlato ma senza corsivo, che fanno dubitare che nella filiera produttiva del libro tutti abbiano fatto bene il proprio lavoro.
Nonostante tutto, il libro mi è entrato nella testa e nel cuore, nonostante il titolo, intuibile solo dalla metà lettura e comprensibile solo prima dell’appendice, che continuo a ritenere molto poco teso ad attirare il lettore distratto verso il suo contenuto terribile e affascinante.

Gianluca Pignalberi

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L’autore si propone di capire il presente della sua città natale, Bari, ritornando sul territorio con occhi diversi e raccogliendo testimonianze, intervistando i suoi abitanti di vari ceti ed età, a partire dai senzatetto, dai deboli, da coloro che cercano di sbarcare il lunario a quelli che si danno da fare per cambiare le cose. In molti possono aiutare a ricostruire cosa è successo, perché Bari è una città spezzata? L’indagine giornalistica, sostenuta dalle competenze demografico-statistiche dell’autore, che ripercorre luoghi ed epoche, riesce a dare una risposta chiara e inequivocabile su Bari e, in fondo, sull’Italia.

Lucia Alessi