< La collina dei delitti di  Roberto Carboni (NewtonCompton)

Qui di seguito le recensioni di LaCollinaDeiDelitti raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Libro dalla trama complessa, troppo, per buona metà ogni capitolo offre un indizio o uno spunto che viene lasciato in sospeso che dovrebbe attrarre il lettore e che invece alla lunga lo può disorientare e stancare. Sembra scritto da mani diverse: dalla parte quinta diventa più interessante, quando la narrazione si concentra sul personaggio principale, Gabriele, e si cominciano a raccogliere le molteplici fila. Linguaggio ricco e scorrevole , ma a volte anche un po’ banale , con frasi ad effetto.

Margherita Bettin

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PRO: Avvincente e intrigante. I personaggi si delineano piano piano ma senza annoiarsi.
E’ ambientato praticamente dietro casa mia!
CONTRO: Costantini e Dan Brown si intravedono fra le righe non lo si può negare

Monia Baratti

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all’inizio ero un po’ scettica perchè l’inzio del libro non mi convinceva, però più si va avanti più la lettura diventa scorrevole e avvincente. Sopratutto grazie anche ai vari cambiamenti di punti di vista che ti danno varie prospettive della storia. Le vicende non sono per niente noiose e ti lasciano col fiato sospeso fino alla fine.

Veronica Naldini

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Scritto molto bene, tiene costantemente il lettore appeso alla pagina, interessante l intreccio, con molti colpi di scena. Un romanzo già adatto per la sceneggiatura di un film. Carente la parte filosofica e introspettiva, sul significato del male e tuttio ciò che ne consegue , ma qui saremmo stati sui livelli di delitto e castigo, ma un nuovo
Dostoevskij, non lo si trova facilmente

Antonio Manfredi

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Tutto sommato non mi è dispiaciuto nemmeno il libro di Matteucci anche se meno carico di tensione rispetto al primo. Un giallo ordinario in cui l’investigatore deve trovare l’assassino e gli eventuali complici, nonchè il movente.
Un pò troppo specialistica la descrizione e la composizione dei veleni ricavati dalle piante. Anche la dettagliata composizione delle varie profumazioni sarebbe più adatta a un "naso" profumiere che a un ispettore di polizia.

SILVANO PATACCA - PISA

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Durante i lavori di scavo per la costruzione di una piscina di un agriturismo in una piccola località piuttosto fuori mano fra Modena e Bologna, la benna porta alla luce parte di un cadavere che era stato avvolto nel cellophane e sepolto lì da lungo tempo.
La notizia rimbalza subito anche a livello nazionale e le forze dell’ordine vengono messe sotto pressione dell’opinione pubblica che brama approfondimenti sulla vicenda.
Per quanto sia già sufficientemente complesso scoprire l’identità del cadavere visti anche gli anni trascorsi fra la morte ed il ritrovamento, le cose si complicano ulteriormente quando le verifiche appurano che non è l’unico cadavere sepolto nella zona.
Nel frattempo, in molti si interessano alle novità sulla strana vicenda tramite i telegiornali. Fra queste anche persone che, con varie responsabilità o coinvolgimenti, sono legati al decesso del primo cadavere ritrovato.
Come già in altri libri di Roberto Carboni, l’autore porta il lettore a scoprire la vicenda per gradi ma non con il solo punto di vista di coloro che sono deputati alla scoperta della verità, ossia gli inquirenti, bensì anche attraverso ricordi e pensieri delle persone coinvolte tra le quali, probabilmente, si annida anche chi ha materialmente commesso il fatto.
Una storia macabra e intricata sullo sfondo di una Bologna della quale viene esaltato l’aspetto esoterico, aspetto ben radicato sotto le due torri.

ELISA BENNI

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Ritmo incalzante e continui cambiamenti di prospettiva incollano alle pagine di questo thriller ben riuscito, ma alcune delle tematiche affrontate (sette esoteriche, omicidi rituali, violenza sistematica) rischiano di allontanare il lettore meno affascinato dal macabro. Lo stile è volutamente piano, la narrazione è incentrata sui fatti ed è focalizzata su alcuni personaggi a discapito di altri (aumentando così la tensione narrativa), mentre l’indagine poliziesca inizia solo a metà libro, quando i protagonisti si sono già avviati sulle tracce della verità. Non amo questo genere di storie e questa non fa eccezione, perché a fine lettura non mi è rimasto quasi nulla, ma non ho potuto fare a meno di arrivare con trepidazione all’ultima pagina. Direi quindi che l’autore ha ampiamente raggiunto il suo scopo.

Giulia Casali

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Capitoli brevi, lessico asciutto, trama articolata con i vari personaggi che ben si incastrano tra loro. Riesce a creare una bella suspense e ti tiene ben attaccato alle pagine fino alla fine

Erika Spaggiari