< La donna delle maree di  Leopoldo Lenza (IlRio)

Qui di seguito le recensioni di LaDonnaDelleMaree raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

Amo i romanzi sentimentali, di persone comuni che ce la fanno nonostante un passato non troppo gentile e le mille difficoltà.
Meraviglioso il modo in cui vengono raccontati i luoghi (in particolare, la Bretagna), il mare e la relazione dei personaggi con essi.
Questo libro è stato un piacevole viaggio

Federica Ianniccheri

* * *

 

Banale, strabordante di cliché e stereotipi.
Uso eccessivo di citazioni perlopiù consunte.
Un libro che vuole parlare d’amore, ma è privo di sentimento. Non coinvolge, è piatto e senza profondità.

Nunzia Baresi

* * *

 

Un romanzo intenso e realistico, ma anche romantico. L’autore ha la capacità di trasportare su carta le emozioni in modo semplice, trasparente e puro. Infatti, la lettura a cuore aperto di questo romanzo incatena il lettore alle pagine come un prigioniero in attesa della libertà. Riesce a far emergere parti del nostro essere ormai sopite e soppresse, latitanti nell’inconscio. E’ un libro con un ritmo incalzante capace di trascinare i lettori in una storia piacevole per venire catturati dalla potenza del mare in una celebrazione delle esperienze e delle seconde possibilità .

GIOVANNA RICCARDO

* * *

 

Come in un sereno susseguirsi di sogni e realtà, le pagine di questo libro si infrangono nel lettore, lasciandogli in bocca il gusto salmastro di qualcosa d’aMare.

Lorenzo De Poli

* * *

 

La poesia della vita, delle seconde possibilità, sogni, speranze e amore. Fluido e coinvolgente da leggere come seguire le onde nel loro placido raggiungere la riva di prima serata senza vento, i framenti di luce che ballano sulle onde.

Angela Sarro

* * *

 

***
Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Palermo “Eutropia”
coordinato da Rosana Rizzo
***
Ben poco da dire, un titolo accattivante e nient’altro.
A pochi giorni dalla lettura non mi è rimasto nulla: un principio di alzheimer oppure era proprio vuoto?

Giuseppe Riccio

* * *

 

 Protagonisti della storia sono Juliette Bennatau e Leonardo Spresi. Juliette è una vedova quarantenne madre di due figli che vive a Loriant in Bretagna, dove gestisce un bed e breakfast. Juliette è bella, radiosa, gentile, fa ottimi dolci, è appassionata di letteratura e scrive poesie spesso seduta su uno scoglio dove dialoga con il mare e ascoltala voce delle sirene. Sogna l’amore e sente che il suo sogno non è lontano dal realizzarsi. Leonardo è un professore di lettere e filosofia, vive a Bologna, è divorziato ed ha una splendida figlia, anch’egli comincia ad avvertire una certa inquietudine che lo porta a desiderare un legame autentico. Ha avuto una relazione epistolare con Alisea una donna che vive in Bretagna, la relazione si è bruscamente interrotta da qualche anno, e lui decide di programmare un viaggio per rintracciarla e scoprirne il motivo. A questo punto della storia il finale è scontato, Leonardo prenota una camera nel bed e breakfast di Juliette, i due si innamorano e riescono a programmare la loro vita futura insieme che sarà anche allietata da una nascita. Se potessi definire il libro con una sola parola direi stucchevole, ma non so se questo è concesso perciò aggiungo qualche altra considerazione: il libro è zeppo di citazioni, per curiosità ho cominciato a contare gli autori citati, per non parlare dei film dei quadri e delle canzoni, nelle prime cento pagine ne ho contati venti da Boll a Flaubert, Ibsen Pintor, Byart ecc.… Forse, nell’intento dell’autore tutte queste citazioni colte dovrebbero arricchire il testo, a me hanno fatto l’effetto contrario, perché automaticamente ti vengono in mente i libri che hai letto e il paragone e schiacciante. Questo mi ha fatto riflettere sul perché ultimamente sento dire che sono più le persone che scrivono di quelle che leggono, non sarà perché chi legge è più capace di autocritica e dunque più restio a pubblicare? Un’ altra cosa che mi ha lasciata perplessa è che per due volte parlando di Juliette la chiama “la tenutaria del bed e breakfast “a me questa parola evoca immagini di donne che gestivano un ben altro tipo di attività e non mi sembra di averla riscontrata in altri contesti. Lo stile è piatto e la descrizione dei luoghi non rende il fascino della Bretagna

Olinda Orlando

* * *

 

Leonardo, il personaggio attorno a cui ruotano gli eventi, vive a Bologna, è un uomo maturo a cui la vita concede una seconda opportunità per innamorarsi di nuovo. Lo stesso accade a Juliette in Francia, anche lei sogna un secondo grande amore e il caso, dopo una serie di equivoci, li conduce l’uno tra le braccia dell’altra. Trama noiosa e piuttosto banale che suggerisce il mantra che l’amore non ha età e basta girare l’angolo per incontrarlo.
L’inizio di ogni capitolo riporta il nome di un’attrice famosa e di una citazione tratta da un film   interpretato da ciascuna e ogni nome rappresenta l’incrocio orizzontale o verticale di un cruciverba immaginario. Poteva essere un’idea originale se non fosse per il fatto che spesso nomi e citazioni hanno poco a che vedere con il capitolo che introducono, sembrano messi lì a caso. Anche l’alternarsi di prosa e poesia (entrambi i protagonisti amano scrivere e scambiarsi versi d’amore) risulta poco riuscito, quasi sempre prolisso e stucchevole. Che altro dire: meno male che si può ricorrere al decalogo di Pennac!

Caterina pietravalle