< La felicita non va interrotta di  Anna Bardazzi (Salani)

Qui di seguito le recensioni di LaFelicitaNonVaInterrotta raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Gran bel titolo. Lena, nata nei pressi di Chernobyl, e l’italiana Anna si conoscono nel 1996, quando hanno sette anni, mentre Lena è ospite in Italia. Nasce un’amicizia profonda, che le legherà tutta la vita, fino alla morte per leucemia, a soli 30 anni, di Lena. Personaggi scolpiti, che si nutrono vicendevolmente, pagine intense, a partire da quelle che descrivono la "Pasqua dei morti", grande festività della tradizione ortodossa. Un romanzo estremamente attuale, ambientato in larga parte in Bielorussia.

Nadia Santi

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“La felicità non va interrotta” di Anna Bardazzi mi ha conquistato sin dalle prime righe.
Un romanzo molto scorrevole che alterna la voce delle due protagoniste per raccontare la stessa esperienza di vita da due prospettive diverse: quella di Anna, bambina di 7 anni che insieme alla sua famiglia, per una coincidenza o per mano del destino, accoglie Elena, una bellissima bambina della stessa età, per “respirare aria buona” almeno per un mese, così come previsto dal progetto Chernobyl.
Sorelle per scelta con due mamme diverse, una presente, l’altra quasi sconosciuta. Le due ragazze si scelgono e non si lasciano più, continuano la loro vita in Italia e in Bielorussia, ognuna inseguendo il proprio sogno, intrecciato e condizionato da quella che doveva essere una semplice conoscenza legata ad una breve vacanza.
Anna decide di dedicare la sua vita e il suo lavoro allo studio finalizzato a salvare un popolo dalla dittatura e rendere giustizia ad una terra conosciuta solo per il disastro della centrale nucleare che invece nasconde paesaggi bellissimi e un popolo dal cuore grande.
Elena, rinuncia alla possibilità di cambiare in meglio la sua vita studiando in Italia e decide di dedicarsi ai più deboli per salvarli dalle ingiustizie, restando con la sua famiglia nella sua amata terra.
Un amore indiscusso, reso ancora più forte dalla malattia di Elena, dove la speranza che tutto si possa risolvere rimane sino alla fine.
Come sino alla fine e senza fine le due vite diventano una sola, dove Anna che aveva rinunciato ad avere figli si ritrova madre della figlia della sua cara amica, sorella, persona...

Valentina Pinna

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Nascere dalla parte sbagliata del mondo può mai essere una colpa? è su questo interrogativo che si fonda l’amicizia di Anna e Elena, che non si sono scelte, ma si sono subito capite ed amate per il resto della loro esistenza. Elena nata dalla sbagliata del mondo, in una Bielorussia devastata dalla tragedia di Chernobyl, e Anna, italiana che ha fatto della storia sfortunata della sua sorella acquisita la sua ragione di vita. Romanzo travolgente, emozionante, che tutti dovrebbero leggere.

Mariantonietta Vigorito

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Interessante la storia della "bambina di Chernobyl" attualissima l’evoluzione della storia della Biellorussia oggi. Belle tutte le figure femminili che dimostrano come la forza delle donne tenga insieme il mondo.
Non ben risolto il meccanismo narrativo: le voci di Elena ed Anna sono troppo simili e occorre tornare all’inizio del capitolo per capire chi delle due parli. È tutto troppo ripetitivo e anche l’idea di un amore saffico mai esplicitato tra le protagoniste, soffocato dal "andare da un uomo all’altro" di Anna finisce per essere stucchevole.

Margherita Falzone

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“La felicità non va interrotta” è un romanzo che manifesta in tutta la sua essenza la volontà di resistere e di sopravvivere. Non si lotta solo per se stessi ma spesso per una quantità di persone x che rendono migliore la nostra vita. È una storia di forza e di riscatto . Sono donne a cui basta sostenersi intrecciando le mani e che in quell’intreccio trovano il loro senso.

Valentina Arena

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Una storia coinvolgente, un’amicizia unica che ti fa sorridere il cuore. È scorrevole e ha delle belle descrizioni.

Iolanda Alicia Quatraro

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Bella storia di amicizia, piena di sentimenti, ma anche piena di vicende sia personali che storiche, che in alcuni momenti si fa quasi fatica a tenere insieme.

Palma Ranzo

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Il primo libro mi ha appassionato molto. Soprattutto all’inizio è stato un’ escalation di emozioni.
la scrittura scorrevole e la storia di questa amicizia tra bambine prima, adolescenti poi e infine adulte è stata raccontata in modo eccelso, lasciandomi attaccata alle pagine del libro fino a più della metà.
poi c’è stato un declino, ma tutto sommato è stato un bel libro, uno di quelli che comprerei.

Martina Rizzo