< La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini di  Antonio Pascale (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di LaFogliaDiFico raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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La foglia di ficoè uno strano ibrido: un incrocio tra un saggio di botanica ed un romanzo di formazione. Quella di uno studente di agraria che vive nel casertano agli inizi degli Anni Ottanta. 

Pascale accosta gli alberi, le piante, le radici, i fiori, i frutti agli esseri umani e ai loro sentimenti. La scrittura è godibile, anche quando cita i maestri della filosofia. L’ho letto piacevolmente. 

Giuseppe Balzano

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Il libro mi ha colpito molto per il coinvolgimento che riesce ad avere sul lettore che sin da subito si sente protagonista e attore delle molteplici scene di vita. In alcuni punti però per tentare di suscitare emozioni il flusso di scrittura, che ricorda un flusso di coscienza, appare un po’ forzato e le digressioni prolisse lasciano dimenticare la trama principale.
Nel complesso è risultato una piacevole lettura in momenti di relax.

Giulia Perfetto

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Non sono riuscito a terminarlo. Troppo lento, alcune parti sembravano scritte solo per completare il capitolo. Non lo comprerei

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Parlare di vita guardando le piante è un bel modo per raccontare sentimenti ed emozioni.

Paola Carello

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"Qualunque strada si possa intraprendere per la felicità, questa passa obbligatoriamente per una pineta (...) da attraversare e un mare da raggiungere."
La Foglia di Fico è un libro straordinario e un racconto innovativo sulla natura contraddittoria e fragile di uomini e donne rielaborata attraverso la conoscenza delle piante e degli alberi. Il risultato è un ritratto dell’esistenza, in cui cielo e terra si fondono e le piante aiutano a comprendere l’intricata vicenda umana.

Maria Teresa Borraccia

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Le bellissime illustrazioni del libro basterebbero da sole ad accordargli la mia preferenza. Aggiungono un tocco di ricercatezza che richiama le edizioni di una volta. Mi ricordano i libri per ragazzi o quelli di scienza dove l’immagine suggerisce e integra il testo, l’arricchisce. Forse è proprio questo l’obiettivo dell’autore: quello di intraprendere una esplorazione trasversale dove il racconto fluisce in un continuo rimescolamento di generi. Dalla Storia alle storie, dall’autobiografia alla simbologia, dalla spiegazione scientifica alla narrazione dei miti. La ricerca del senso e delle sue stratificazioni passa dalla propria esperienza soggettiva evocata dai ricordi fino alla memoria collettiva.

Marie Louise Cappiello

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Il libro di Pascale parte da uno spunto botanico all’inizio di ogni racconto , un diverso tipo di pianta , per raccontare una storia breve che in realtà è limitativo denominare semplicemente racconto , in esso ci sono spunti saggistici che insegnano e spiegano in modo fantasioso e coinvolgente il mondo vegetale. Per chi come me non ha particolare passione per questo argomento è una maniera per imparare molto divertente ed efficace . Questo filo conduttore è la struttura portante delle storie descritte dove si intrecciano ricordi di infanzia e momenti della vita adulta , gli attori sono completamente inventati ma potrebbero essere reali e veri per quanto sono ottimamente caratterizzati . Oltretutto rientrano continuamente in tutti i racconti come fossero parte integrante e reale delle esperienze narrate dall’autore . Così si muovono intorno al protagonista dando una parvenza di veridicità alle storie : l’amico professore universitario, il padre che conosce tutti i contadini per motivi professionali , le donne che punteggiano alcuni momenti salienti.
Con una scrittura semplice e diretta , concreta e coinvolgente, il lettore vive con il protagonista sorridendo e partecipando alle sue peripezie giovanili e adulte. In ogni racconto ci sono moltissimi spunti e digressioni che sembra allontanino dalla traccia e che alla fine invece si riuniscono come affluenti in un fiume per recuperare il filo conduttore .

Roberto Muroni