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Si tratta di un romanzo che si svolge in un’ Italia che sta precipitando in un abisso di distruzione.
Il capitano Arcieri si troverà coinvolto in avvenimenti che lo porteranno a contatto con un mondo in cui interessi e viltà si uniscono. Il nostro protagonista percorrerà queste vicende con onestà senza dimenticare anche situazioni sentimentali .
Il racconto è coinvolgente e piacevole.
Alberto Susini
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Il capitano Bruno Arcieri è il classico prototipo di uomo di vecchia generazione – prodotto di un’Italia dilaniata dalla guerra – ma allo stesso tempo caratterizzato da un tale aplomb, da esser considerato, a tutti gli effetti, un uomo dei tempi moderni. Protagonista indiscusso delle vicende di questo romanzo, fin dalle primissime pagine della narrazione, il capitano Arcieri sembra prendere a braccetto il lettore – grande o piccolo che sia, esperto conoscitore o meno del periodo storico in cui la vicenda è narrata – e trascinarlo con sé nei luoghi di una Roma a tratti deserta e a tratti, forse, sconosciuta. L’autore, Leonardo Gori, è riuscito, con destrezza e impareggiabile capacità, a coniugare in un unico romanzo molteplici aspetti della vita: i disastri della guerra – che in ogni epoca e in ogni circostanza non possono che essere da condannare – l’amore per la propria donna, gli omicidi, le missioni segrete, i complotti. Tutto sembra scorrere veloce e in modo quasi fulmineo, da una scena all’altra, da un capitolo all’altro, e il lettore, catapultato assieme al protagonista nella varie vicende, segue perfettamente lo sviluppo della trama, senza perderne neppure un dettaglio. Questo è possibile anche grazie allo stile adottato dall’autore: periodi medio-lunghi, descrizioni ricche ma allo stesso tempo dosate e chiarezza nei dialoghi tra i vari personaggi. Inoltre, ogni capitolo sembra concludersi con una scena il cui prosieguo è puntualmente ripreso nel capitolo immediatamente successivo, trasmettendo al lettore, attraverso questo espediente, chiarezza e linearità nel racconto, caratteristiche imprescindibili e da non certo sottovalutare in romanzi “impegnati” e “impegnativi” di questo tipo. Dunque, chi legge non perde mai le fila della trama e, in questo modo, può apprezzarne al meglio il contenuto. Sorprendente è, inoltre, nella parte conclusiva del romanzo, l’inserimento del racconto inedito “La regola del gioco”, presentato dall’autore con il chiaro e manifesto intento di dimostrare, tanto ai personaggi del suo racconto quanto al pubblico dei suoi lettori, come i fantasmi di un passato che si considerava come tale, in realtà, anche a distanza di decenni, non sono mai totalmente sepolti, ma ritornano puntualmente e all’improvviso più vivi e presenti che mai.
Ottaviana Beatrice La Rosa
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Romanzo che affascina per l’intreccio di storia e invenzione, tanto da non distinguere quasi dove finisca una e cominci l’altra. Personaggi interessanti e originali, sempre verosimili, colpi di scena che lasciano con il fiato sospeso. La lettura è spinta avanti da una scrittura pulita e avvincente che ci riporta ad un momento storico importantissimo per tutti noi.
Mariangela Colamaria
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Intrigante
Tiziana Ripa
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La vicenda si svolge a Roma dal 6 al 9 settembre 1943 in uno dei periodi più tragici della nostra Storia.Il protagonista del romanzo è il capitano dei Carabinieri Bruno Arcieri che lavora nei Servizi Segreti ed ha il compito di fare da interprete a due ufficiali delle forze armate alleate che devono prendere contatti con le Autorità Italiane in vista dell’annuncio da parte del Maresciallo Badoglio dell’imminente armistizio.Il romanzo narra anche il risvolto privato del protagonista con una storia drammatica che coinvolge la sua fidanzata Elena.
Il libro riesce ad intessere un profondo legame tra le vicende personali del protagonista e il particolare momento storico dell’Italia in quei tempi così bui.Grande merito dell’autore è quello,appunto,di narrare con profondo realismo e con uno stile asciutto la realtà di quei giorni in cui anche gli stati d’animo,le azioni e i pensieri dei vari personaggi vengono evidenziati in maniera così efficace da coinvolgere emotivamente il lettore.
Francesco Genovesi
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Mi è piaciuto anche questo libro, però mi è meno congeniale. Mi piace ascoltare la musica mentre faccio le cose, ma la conosco poco. Durante la mia vita, fra lavoro, figli, genitori e nipoti ho avuto pochissimo tempo per me, e quel poco l’ho dedicato alla lettura e quindi non ero in grado di capire diesis, bemolle ecc. però ho apprezzato il modo di scrivere, la vivezza dei personaggi, la ricostruzione storica e la piacevolezza nella lettura nonostante il continuo balletto delle date (capisco che serve a tenere desta l’attenzione e a svelare solo alla fine alcuni particolari, ma cambiare data anche solo per una pagina mi pare eccessivo).
Carla Focardi