< La pelle lo sa di  Alessandro Martella, Federica Osti (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di LaPelleLoSa raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Tra i due saggi che mi sono capitati, La Pelle lo sa e la Scienza dei Capelli, il primo è quello che preferisco. Una lettura molto piacevole. Il testo è denso di informazioni scientifiche ma è scorrevole e ricco anche di curiosità interessanti e di spunti di riflessione sulla nostra relazione con il mondo, con noi stessi e con il prossimo.

Gabriella Rammairone

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Scritto a "due mani", "La Pelle lo Sa" ci invita a non marginalizzare un organo che superficialmente si tende a considerare un mero contenitore. Gli autori ci mostrano che non é così, appoggiandosi alla scienza e all’evoluzione della stessa e della società.

Il testo é realizzato in tono leggero e divulgativo (direi alla Piero Angela), ma é anche scientificamente preciso ed esaustivo, senza avere la pretesa di essere un trattato di dermatologia. Un aspetto poco convincente é il transito della narrazione da un narratore all’altro, spesso attuato in modo un tantino confuso.

Molto interessanti sono le pagine dedicate all’empatia tra paziente e dermatologo e l’analisi di fenomeni quali i tatuaggi e i piercing. Ma ancora più illuminante é la constatazione che la mancanza di contatto fisico tra gli esseri umani- come ahimé durante i lockdown- si configura come una vera menomazione e un impoverimento sul piano biologico-sociale. Andrebbero pertanto ripensate certe teorie "progressiste" che vorrebbero trasformare buona parte delle attività lavorative da ’in presenza’ a ’da remoto’, per non parlare delle incognite del "metaverso": per dire, non tutto quello che luccica come supertecnologico é oro.


Elisabetta Nucifora

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Libro che mette nelle mani del lettore meno esperto la scienza che custodisce la pelle come organo. Ottimo e gradevole modo di fare divulgazione scientifica

Rita Antonini

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La pelle lo sa.
Un libro di piacevole lettura con uno stile semplice, un manuale su un organo, la pelle, su tutte le sue funzioni che talvolta ignoriamo.Il testo non ha un’aria scolastica, lo scritto è agile con termini accessibili e chiari. Gli autori hanno scelto parole e frasi per far entrare il lettore nel senso dell’argomento che volevano comunicare.

Maria Canu

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Libro interessante, di facile comprensione nonostante la materia scientifica.

Daniela Marucci

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La Pelle lo sa parla del ruolo che il toccare e il toccarsi svolge dalla fase della vita prenatale all’età adulta. Viene approfondito anche l’aspetto della patologia, anzi, direi che il destinatario o la destinataria di elezione di questo libro è la/lo specialista in dermatologia, ma anche chi studia psicologia. Infine, poiché è scritto con un linguaggio semplice e mostra i risvolti nella vita di tutti i giorni delle tematiche affrontate, può essere fruito da una varietà di persone. Ne consiglio la lettura a chi è curioso di sapere come una cosa come la pelle manifesta o nasconde chi siamo e come reagiamo al contatto con la realtà esterna.

Chiara Levorato Rossi
Padova

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Un libro che parla del senso del tatto e di tutto ciò che riguarda la pelle. Così di primo acchito penseresti che sia un testo prettamente di studio! Invece no, l’autore ha il dono della divulgazione. Io che non capisco nulla di scienze, ho potuto leggere tantissimi aneddoti interessanti, non soffermandomi magari sulle parti più tecniche, lo ammetto. L’autore sa spiegare bene i concetti, fa esempi, racconta storie. Un ottimo saggio!

Chiara Marcucci

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interessante perché chiunque di noi si può identificare in almeno 1 se non in molteplici degli aspetti analizzati e descritti. Alcune cose mi sono sembrate scontate ma proprio perché provate ‘sulla mia pelle’, altre p mi hanno portato a una riflessione diversa sia su me stessa che sulle persone che mi sono vicine.

Chiara Sannino

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Molto apprezzato, utile e chiaro.

Flavia La Rocca

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Letto in un fiato. Un continuo varcare i confini tra dentro e fuori, profondità e superficie, psiche e realtà per tornare al qui ed ora, perchè il con-tatto è presenza, è ciò che ci mette in relazione con il mondo e l’altro, è come il battito cardiaco necessario per vivere.

Helene Vallet

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Il libro è nel complesso risultato di piavevole lettura. Il taglio non è troppo saggistico; alcune parti sono più scientifiche, latre invece presentano osservazioni di carattere psicologico, riflessioni sul modno cnotemporaneo e sulle relazioni interpersonali, con qualche accenno anche alla pandemia e alle sua conseguenze.
Apprezzabili i riferimenti letterari.
Tono discorsivo e non cattedratico; al lettore ci si rivolge con un "tu"confidenziale.
é stato difficile scegliere far i due libri in gara: forse questo libro è un po’ meno forte sul piano argomentativo e saggistico in senso stretto: la categoria "varia" forse sarebbe stata più approppriata.
Ed è questa l’unica pecca che rilevo: se è incluso nella sezione "saggistica" , a mio parere, il tono deve essere altro e l’argomentazione e la corerenza fra gli argomenti trattati nei capitoli più stringente

Gisella Turazza

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I due autori riescono a sviluppare un discorso armonioso sul tema della pelle dimostrando la loro competenza e ampia esperienza. Il lettore acquista molte informazioni , ma anche una nuova consapevolezza di se’ e del proprio corpo.

Margherita Bettin

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Il tema mi è parecchio caro, soprattutto dopo il periodo di isolamento che siamo stati costrett* a osservare per la pandemia da covid. La lettura è stata piacevole e scorrevole.

Valentina Beltrone

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Il titolo è intrigante ma il libro non ha mantenuto quanto mi aspettavo.
Credo che in questo caso il problema sia quello del pubblico cui si rivolge: il tono usato e gli argomenti trattati mi fanno pensare che sia stato concepito per un pubblico giovanile. Da questo punto di vista, nulla da obiettare.
Personalmente non mi ha fornito informazioni nuove, per la maggior parte dei casi; direi che è un buon libro divulgativo ma non paragonabile con quello di Garattini.

Giada Barberi

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Un libro interessante. Un viaggio nella pelle attraverso la pelle. Concetti espressi con un linguaggio di facile comprensione, ma soprattutto che stimola la curiosità a scoprire e a conoscere questo elemento importantissimo del nostro corpo. Una profonda riflessione su cio’ che spesso diamo per scontato.
Da leggere assolutamente.





Lucia Melcarne

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Quanto valore diamo alla nostra pelle? Cosa rappresenta per noi questo grande organo che ci avviluppa e che costituisce il nostro confine con il mondo circostante? Siamo ben consapevoli che è il nostro biglietto da visita e il primo impatto con le altre persone, oltre allo sguardo? Questo saggio ci dà l’occasione di scoprirlo mediante un linguaggio scientifico, ma accessibile a tutti; ci informa, ci dà dettagli che non conoscevamo, ci fa riflettere e considerare che non è mai troppo tardi per prendersi cura di lei, e raccomanda ai giovani, ai quali è caldamente consigliato, che prima si comincia meglio è, perché questo vestito naturale è un bene prezioso. I due autori, assai competenti in materia, ci aiutano a comprendere come possiamo meglio agire in tal senso.

Ugo Calzolari

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La pelle è un contenitore senziente: non isola il suo contenuto ma lo mette in relazione con il mondo di appartenenza e ne regola i rapporti. Non è un vestito ma è più simile alla tuta dell’astronauta che registra il tipo di percezione quando mettiamo piede sulla luna o alla muta protettiva che riveste il subacqueo quando viene avvolto dalle acque gelide e profonde. Eppure basta poco per farci odiare questo organo così importante: un brufolo, un eritema dopo l’esposizione al sole, un disturbo qualsiasi che faccia capolino su braccia e gambe peraltro ben trattati sul libro. Nello stesso tempo, in pieno eclettismo, ci piace "abbellire" la nostra superficie con tatuaggi e percing. Non è quindi facile trovare un equilibrio e il futuro della dermatologia forse metterà a contatto gli esseri umani non solo tra loro ma anche con robot e avatar immaginari.

Eugenia Barbato