< La psicologia del noi di  Vittorino Andreoli (Rizzoli)

Qui di seguito le recensioni di LaPsicologiaDelNoi raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

Non sono stata in grado di apprezzare nessuno dei due libri.

Chiara Salvoldi

* * *

 

E’ interessante come la necessità della relazione con l’altro travalichi da scienza a psicologia. Nella psicologia del Noi, infatti, il principio cardine sembra essere il medesimo alla base della meccanica quantistica, richiamata più volte dallo stesso autore: la necessità della relazione con l’altro per la definizione stessa del proprio io. Ed è innegabile che l’entanglement, principio della fisica quantistica, abbia un fascino e caratteristiche che ben si addicono alla psicologia e alle relazioni interpersonali. Diventa ancora più interessante che queste riflessioni prendano corpo in una vera e propria nel momento in cui il Noi viene cancellato a causa della pandemia. E c’è da chiedersi, in tempi di guerra e pandemia, mentre la globalizzazione sembra destinata ad estinguersi in un florilegio di autarchie, nazionalismi e confini, cosa accada a quel Noi.

Francesca Esposito

* * *

 

Nel libro vi è una prima parte molto scorrevole che descrive come il concetto di anima-psiche si sia evoluto dall’animismo primitivo, passando per la cultura greca, il cristianesimo, l’umanesimo, per arrivare alla psicologia dell’Io freudiana. L’autore propone una sorta di revisione della psicologia dell’Io, suggerendo una psicologia del Noi che si adatta maggiormente al nostro tempo. In coerenza con le ricerche scientifiche che hanno portato alla scoperta del cervello plastico, una porzione dell’organo cerebrale che modifica la propria funzione con le esperienze.Il fulcro della psicologia del Noi diventa allora la relazione. Perché ogni individuo ha bisogno dell’altro e ogni disturbo psichico riguarda sempre la relazione.

Antonio Schiavon

* * *

 

L’ultima fatica del professor Andreoli risulta, pur nel suo breve respiro, alquanto affaticante. Benché con intenti nobilissimi, quello che viene presentato come un tentativo di riepilogo della storia della psicologia e di sintesi del pensiero personale dell’autore rimane purtroppo in diverse parti proprio questo: un tentativo. Spiace rilevare qui e là un certo senso di incompiutezza, dove i punti in cui la materia non è semplificata fino al semplicismo appaiono complicati fino al bizantinismo. Forse non il lavoro più distinto in una carriera letteraria costellata di successi.

Eugenio Bernardi