< La santità del padre di  Giuseppe Foderaro (Arkadia)

Qui di seguito le recensioni di LaSantitaDelPadre raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Leggendo il romanzo si vive, come dice l’autore, "un profondo respiro di cose buone".
Mi ricorda i romanzi di formazione. Qui tutto è immerso nell’incanto e nella bellezza della natura.
I due protagonisti sono davvero anime pure, sempre, in qualsiasi scenario.
Si viene assorbiti dalla narrazione e dall’ intensa descrizione di luoghi, soprattutto quelli naturali, e siamo immersi totalmente nei paesaggi che profumano e si colorano, in perfetta simbiosi con Lorenzo e Ludovico.
La scrittura è semplice e lineare, ma mai banale.
Un romanzo che consiglierei sicuramente.

Antonella Pagnoncelli

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Trama non esattamente appassionante (romanzo di formazione / epopea religiosa?), toni leggermente patetici. Gradevole la tematica alpina.

Costanza Danovi

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La santità del padre è un libro che pone al centro i legami: quello, fortissimo, tra i due fratelli, Lorenzo e Ludovico, di carattere diametralmente opposto ma che bene riescono a compensarsi, vivendo un rapporto “più stretto della fratellanza e del cameratismo” e quello, ugualmente intenso, che i due ragazzi hanno con la montagna. Ho trovato che fosse quest’ultima la vera protagonista del romanzo, espressione di una natura dapprima incontaminata, poi svenduta a turisti che mettono a repentaglio la propria vita pur di provare l’ebrezza della cima. È intorno alla montagna che ruota tutto il romanzo, molto più che la vera trama che, in confronto, ho trovato poco chiara nell’esposizione: il suo sviluppo, che subisce una brusca accelerata verso la fine, non ripaga abbastanza. Interessante è l’introduzione dell’elemento religioso, presente in tutto il romanzo, dapprima sopito e, man mano, sempre più palese. Ho trovato i personaggi un po’ rigidi, forse anche per la mancanza di dialoghi nella prima parte del romanzo: i due fratelli vengono sempre contrapposti in maniera risoluta, a volte anche troppo, ma rimane interessante soprattutto l’atteggiamento che Ludovico ha nei confronti del fratello. Ho apprezzato molto le atmosfere che la scrittura di Foderaro evoca, gli scenari di natura bella e terribile, la vita vissuta ai margini del bosco, ma anche il teatro dell’Italia di inizi anni 70.

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Mi dispiace ma l’ho trovato noioso, come una relazione. Troppo didascalico.

Adriana Fidenti