< La società chiusa in casa di  Gilberto Corbellini, Alberto Mingardi (Marsilio)

Qui di seguito le recensioni di LaSocietaChiusaInCasa raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Seguo Annalisa Cuzzocrea su La Stampa e nei talk-show apprezzandone la determinazione e la delicatezza nell’esprimersi. L’argomento da lei affrontato, la scarsa considerazione dei bambini durante la pandemia, mi è caro, come insegnante e come madre. Ho gradito le conversazioni con psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti, insegnanti, sociologi su un tema sottovalutato come quello del ruolo del bambino nella società, spesso considerato un piccolo uomo anziché il piccolo dell’uomo. Problema che è emerso con evidenza durante l’emergenza sanitaria. Ma ho notato una certa ripetitività di tematiche e argomentazioni che, a mio avviso, rendono il saggio non banale ma un po’ scialbo

Cristina Borin

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Non si riesce a trovare il filo conduttore , troppo tecnico poco emotivo .
Non scorre e con fatica si arriva alla fine .
Ci interessa sapere chi è l ‘ autore sa ma avremmo voluto sapere un po’ anche noi .

Sergio Copes

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fondamentalmente noioso nell’esposizione ed anche
un pò scontato

alessandro bossa

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Entrambi i saggi trattano della crisi pandemica che ha investito l’umanità, per certi versi due instant book,. Onestamente un argomento che non mi appassiona a livello di saggistica, forse perché in questi due anni se ne è parlato fino alla nausea. Tra i due questo è quello che più mi ha interessato, scritto bene e ben argomentato, certo non il preferito tra tutti i saggi che ho letto

Torre Gian Luca

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Il libro che preferisco è: “La stupidità strategica. Come costruire successi fallimentari o evitare di farlo” di Giorgio Nardone
Un libro ironico e spiazzante, uno stile colloquiale, leggero e comprensibile per una dotta investigazione sulla stupidità umana. L’autore, con le sue “lezioni” ci guida a scoprire, attraverso alcune citazioni di grandi filosofi e pensatori, cosa sia e come si potrebbe palesare la “stupidità”.
L’autore spiega, citando Kant e ancor più la legge aurea dei setti saggi ellenici: “mai nulla di troppo”, che il colmo lo si raggiunge quando c’è un eccesso di ragione e di logica.
Giorgio Nardone di capitolo in capitolo illustra le varie capacità di mimetizzazione della stupidità umana, fa rivivere l’atmosfera e l’ambiente in cui si sviluppa e come, infine, opererà nel quotidiano; oltre, a svelarla ci regala anche antidoti per contrastarla.
Le cinque argomentazioni sulla stupidità strategica sviscerate nel terzo capitolo sono una vera lettura guidata nei meandri delle nostre debolezze, rigidità e incapacità. La prima argomentazione è quasi rassicurante, ci assolve, non siamo responsabili della nostra stupidità… e però se non coltivi la nobile arte del dubbio e se non hai il coraggio di accettare un surplus di sofferenza che ti permetterà di sconfiggere la sofferenza in maniera più duratura e poi… e poi… A fine lettura, si proverà la sensazione di aver sia ampliato che ristretto gli sconfinati confini della propria “dotta ignoranza”.
Il clou del libro, per me, è l’affascinante quarto capitolo con gli undici profili che sembrano, all’inizio, creati per un divertente e salottiero gioco di identikit tra amici e parenti. Ma poi ti rendi conto che gli altri siamo noi e, con gratitudine verso l’ironia e la gentilezza messa in pratica dall’autore, parte l’autoanalisi…per conquistarsi una seconda possibilità o, perlomeno, lavorare per mitigare i tratti della propria eccessiva stupidità.

Cora Craus

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Il tema affrontato è di interesse cruciale in questo periodo ma la trattazione è troppo tecnica.

Elisabetta Sobrito

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Argomento trattato in modo approfondito e molto semplice, sia dal punto di vista della sanità che politico, molto interessante, sicuramente consigliato

Emanuela

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Interessante, difficile per chi, come me, mastica poco di filosofia. Non condivido tutto, lettura, ripeto, ostica con questo caldo

Mario Nanni