< La speranza è una bambina ostinata di  Antonio Mazzi (Piemme)

Qui di seguito le recensioni di LaSperanzaEUnaBambinaOstinata raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Saggio a tema religioso. Questa tipologia di argomentazione non rispecchia i miei gusti personali.

Elena Maggesi

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È stato il primo che ho letto, ed i continui riferimenti al vangelo inizialmente non li ho trovati di mio gradimento. L’espediente letterario della lettera però lo fa sembrare una chiacchierata nella quale un uomo speciale apre il suo cuore e spiega al lettore i motivi della sua scelta di vita, rendendo il libro molto scorrevole
A distanza di una settimana continua a tornarmi in mente quel desiderio di essere padre di tutti questi "figli perduti" ed i vari passi del Vangelo che sono stati citati, pur non essendo particolarmente credente e tanto meno praticante.
Se toccare le coscienze religiose dei lettori era l’intento del libro devo dire che c’è riuscito in pieno.

Greta Primini

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Lettura interessante perché porta a riflettere non solo sulla fede ma principalmente sul nostro modo di vivere la vita. La scrittura è molto chiara, anche se in alcuni punti è ripetitivo.

Francesca Mucciaccio

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Testimonianza umana prima che di fede. Comunica tenerezza nella voglia di accogliere l’altro. Da rispettare.

Livia Spezzaferro

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Nonostante il titolo accattivante (nel bene e nel male i titoli determinano spesso le scelte del lettore) il saggio mi ha deluso. Si rivolge ad un interlocutore che si suppone sia immerso nella sofferenza e venga da disillusioni reali, verso il quale il tentativo di consolare e formare rischia di mal riuscire: troppo alto il livello di presentazione della potenza del Vangelo e della figura di Gesù Cristo. Il messaggio principale che se ne ricava è che seguire il Vangelo e Cristo non procura “quantità “ di beni e privilegi, ma può dare invece “qualità” della vita superiore e con essa la possibilità di viverla la vita, senza paura o voglia di fuggire o abbattimento mortifero. Ma chi è a terra può capirlo? Sarebbe un grande lavoro interiore, lì sì servirebbe l’intervento divino. D’altronde la fede non può essere solo credere, deve essere esperienza.

Luisa Santucci

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Questo libro parte da una lettera ad un giovane con “problemi”. E prosegue utilizzando questa valida ragione per offrirgli una saggezza da adulto consumato e sacerdote (che certamente funziona e aiuta). Ma poi si nota il proselitismo e l’aver usato i problemi dei giovani (e meno giovani) come pretesto per articolare una qualche propaganda verso il cattolicesimo.

[E qui la mia “recinzione” è identica a quella dell’altro libro (dello stesso autore) che ho letto. ]
Quindi si tratta di un libro che propaganda valori molto confessionali e cattolici sotto la mentita spoglia dell’amore alla vita e la verità. Ci ho trovato anche luoghi comuni. Strano da parte di un uomo che è un professionista dell’educazione e che certamente sa fare molto bene il suo lavoro e che ha tolto dai guai molti ragazzi. Ma non mi piace il proselitismo.

Antonio Vantaggiato

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entrambi i libri di Don Mazzi non sono il mio genere, oltretutto non sono credente per cui mi è abbastanza difficile fare delle riflessioni sui temi trattati. Devo dire che "La speranza è una bambina ostinata" mi ha forse portato più spunti che non "il Dialogo del Sorriso" in quanto mi hanno affascinato le profonde considerazioni notturne dell’autore sui valori della vita, anche se personalmente li ho trasposti in un’ottica esclusivamente laica

Daniela Carnevali