< La supplente di  Cristina Frascà (Garzanti)

Qui di seguito le recensioni di LaSupplente raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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lavorando nel mondo della scuola mi sono rivista in Anna. Una storia simpatica, motivante e romantica; una storia che mi ha fatto piangere e sorridere: quello che cerco in un libro.
Vorrei che ci fosse il continuo.

Sara Godi

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Il libro La Supplente di Cristina Frascà non è risultato molto convincente. Si ritrovano spesso luoghi comuni sulla scuola, sul lavoro dell’insegnante, sulla relazione con gli alunni. Le vicende si sviluppano in maniera alquanto prevedibile e a tratti ripetitiva. Poco apprezzabile lo stile narrativo utilizzato.

Anna Lupo

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premetto che non ho letto tutto il libro. l’inizio non mi è piaciuto particolarmente, il tono del libro mi sembra un po’ naïf e "scontato", come se volesse tirare fuori qualcosa in maniera forzata, una svolta positiva alle cose

Angelo Giustiniani

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La supplente ha una trama facile, senza grandi colpi di scena ma avvincente nella sua semplicità e vicinanza con la “precarietà” lavorativa, sentimentale e personale che molti di noi 30enni vivono in questo periodo, dove chi non eccelle in tutto si sente sempre un po’ il margine. Gli alunni della classe dove svolge la supplenza la protagonista sono delineati con pochi ma ben chiari tratti che oltre a far rivivere le dinamiche liceali sono il mezzo per sfiorare tematiche delicate: le dipendenze, il futuro, la fragilità sociale, i disturbi alimentari, la sessualità. Unica pecca, temi profondi ma solo sfiorati. Completa il tutto una componente romantica, a tratti surreale, ma assolutamente gradita per sognare un po’. Nel corso delle pagine oltre all’evoluzione della trama è piacevole notare un’evoluzione anche della protagonista e della sua connotazione, per cui si arriva alle ultime pagine con la piacevole sensazione di conoscere Anna.
Alla semplicità della trama si affianca una prosa piacevole: coinvolgente, scorrevole e fresca, che aumenta il desiderio di conoscere la protagonista.
In breve, un romanzo consigliato per chi nel tempo libero cerca un po’ di sana leggerezza.

Enrica Polacco

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Un libro carino, che avrebbe potuto aspirare a volare più alto, ma troppo spesso ricade negli stereotipi della chick-lit. Troppi déja-vu, troppe scenette alla Bridget Jones, seppur rivisitate in chiave Libro cuore o Attimo fuggente.

Maria Luisa Barbano

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Purtroppo non sono riuscita a terminare il libro; tuttavia posso dire che la lettura scorre agile e che l’autoironia della protagonista mi ha strappato più di un sorriso. Lo finirò senz’altro.

Sara Berettieri