< La terapia delle parole di  Fulvio Fiori (Feltrinelli)

Qui di seguito le recensioni di LaTerapiaDelleParole raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Interessante, metodo da provare

Elisa Pezzani

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La terapia delle parole

All’inizio si legge: “le parole sono terapia e la Rete offre nuove opportunità di star bene”. Due enunciati interessanti, in particolare il primo. La parola e la scrittura possono avere un ruolo terapeutico. L’autore conia il termine BIOSCRITTURA (più vicino al pensiero filosofico che non a quello scientifico, soprattutto medico) che è comprensivo di un insieme molto più ampio rispetto al termine parallelo di BIBLIOTERAPIA, considerata coadiuvante terapeutico di alcune patologie, e con potenziale effetto positivo sulla longevità. Le modalità con le quali la parola, e quindi la scrittura, può migliorare il nostro modo di vivere sono condizionate da due elementi fondamentali: scegliere con cura ciò che vogliamo comunicare e utilizzare lo strumento adatto, carta o web.
Il libro ci parla, con argomenti, esempi e suggerimenti vari, dell’uso “terapeutico” della parola scritta e dell’utilizzo del Web, facendoci valutare tutte le potenzialità della Rete, soprattutto quelle negative. A tal proposito è interessante la valutazione della differenza tra la parola proferita verbalmente e quella “affidata” al Web. In questo caso possiamo perdere il controllo del messaggio che diffondiamo, diventando le parole molto più soggette ad ambiguità, perché prive di elementi fondamentali che le arricchiscono nella comunicazione verbale: il tono della voce, i gesti, la mimica. L’attenzione si pone anche sulla qualità dei contenuti di ciò che affidiamo alla Rete. Non vi è la possibilità di una valutazione critica, così importante nel campo dell’editoria. Il libro è talvolta ridondante. Spesso le riflessioni sono ovvie o desuete, come quando si accomunano cuore e mente. Alcune analisi scientifiche vacillano, ad esempio nel momento in cui si conferisce alla scrittura perfino un potere epigenetico oppure quando si parla della “teoria dei tre cervelli”. Dovrebbe essere la teoria del “Cervello uno e trino” di Luria. Il “pensare” di essere accettati in un gruppo non coinvolge il livello rettiliano, che è il primo livello di evoluzione filogenetica, bensì, il cervello “pensante”, il terzo livello. In alcuni passi i consigli dell’autore (esempio Scrivi una lista) si allontanino dal lettore “normale” per essere di aiuto a un fruitore diverso, il cui prototipo potrebbe essere l’ammalto di Alzheimer: alcune cose vengono scritte nella nostra memoria e sono nostro patrimonio e, forse, è inutile ri-scriverle. Attenzione a proclamare i propri mantra!

Giampiero Volpe

Giampiero Volpe

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Praticamente me ne sono innamorata! Interessante, coinvolgente, scorre leggero. Una vera e propria coccola!

Bruna Roccamena

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Interessante soprattutto sui consigli che vengono perpetrati nel volume.

Patrizia Ronchini

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Conoscevo solo in parte gli appigli culturali citati all’inizio del libro, ma credo di poter esprimere un giudizio perché, con la scrittura, ci lavoro. Il rischio, però, si nasconde proprio qui. Spiegando meglio: l’autore del libro racconta il suo metodo di crescita personale che si avvale della scrittura come principale strumento; metodo che sta alla base di libri e seminari e che, costituisce, un prodotto più complessivo. Ecco: io non voglio recensire il metodo Bioscrittura, ma il libro. Il libro è tutto in seconda persona singolare e sfoggia confidenzialità ed eccesso di meraviglia: “Sei rimasto senza parole?”, alla fine di un paragrafo. Leggere in un libro il tono colloquiale tipico talvolta di Instagram, dà un senso di fastidio. Ma, magari, lo fa solo a me.

Cosimo Firenzani

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"La terapia delle parole" è un libro che tutti dovrebbero leggere non solo per armonizzare mente e cuore ma, soprattutto, per trovare una soluzione a tutti quegli irrisolti che spesso restano tali solo perché non hanno trovato le parole giuste per chiarire a sé e agli altri pensieri, emozioni, situazioni.
Divulgare l’idea che le parole possano curare tanto quanto un farmaco credo sia di grande utilità oggi.
I social media hanno creato l’illusione di una comunicazione facile e alla portata di tutti ma hanno ignorato la competenza all’uso del potente strumento che la veicola: la parola.
L’autore ha saputo in questo libro spiegarne tutte le potenzialità e dimostrare come la scrittura, nei suoi diversi stili, possa rivelarsi indispensabile per vivere.

Anna Maria Staffulani

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Nonostante la cogenza dell’argomento filtrata in modalità smart nella presentazione e nell’introduzione (forse un po’ lunga), l’obiettivo del libro di svolgere una funzione tra il conversare di benessere psicofisico di una sorta di mappatura della funzione salvifica delle parole, non riesce. Se ne prova una sensazione costante di noia, Non sono riuscita a trovarlo interessante, non solo perché l’autore non è riuscito nell’intento di catturare l’attenzione, ma anche per una scelta di scrivere capitoli troppo brevi, troppo paragrafati, troppo "stoppati" da un pensiero non lineare, infarciti di esempi e di elenchi in una brevità che non è chiarezza, ma solo interruzione. Sarebbe stata meglio più semplicità per dire dove si andava a parare.

Alessandra Teresa Traversa

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All’inizio è entusiasmante poi però diventa ripetitivo

Maria Pia Saracino