Qui di seguito le recensioni di LaTigna raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)* * *
Il romanzo di Contu ruota attorno ai personaggi che popolano l’Istituto tecnico commerciale Danti di Perugia. Il professor Renato Contro, il cui nome non si allontana tanto da quello dell’autore, è l’insegnante di italiano. Dalla sua vicenda e dal suo approccio apparentemente alternativo rispetto agli ideali più tradizionali prendono avvio i fatti che intrecciano le vite di colleghi, alunni, genitori. Irrompono sulla scena, in particolare, i maturandi Benedetta e Francesco e il loro amico Luca, che si fanno amare per la loro vitalità e lealtà. Il lettore è coinvolto inizialmente dallo stile agile e dal linguaggio a tratti colloquiale che ben corre dietro il susseguirsi veloce degli eventi e dei cambi di personaggi e scene. Il romanzo, tuttavia, nell’ultima parte perde questo forte mordente per diventare più lento e seguire più i pensieri (e i ripensamenti) che le azioni di un ristretto numero di personaggi. Peccato.
Silvia Berzetta
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E’ scritto in modo coinvolgente e con personaggi tondi e ricchi sia gli adolescenti che gli adulti.
La narrazione con più piani temporali e più protagonisti cattura il lettore.
Elena Biraghi
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Circolo dei lettori di Amman
coordinato da Elisa Gironi
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La sorpresa delusa del credente davanti alla morte fa fare una smorfia di irritato disgusto al non credente. Come una cosa ridicola e furbesca. Come chi voglia la raccomandazione senza ottenerla. Ma almeno è una cosa vera.
L’orrore di quegli altri, dei non credenti, speranti o meno, quello non ha parole, non ha sorprese, non ha rimproveri. Bisogna stare da questa parte qui.
Invece il libro ci vuole portare dalla parte del prof. Contro, anch’egli un po’ preso dalla vanità dell’Attimo Fuggente.
E perchè bisogna stare dalla parte di chi non rimprovera Dio? Perché bisogna stare dalla parte dei poeti, dei poeti provenzali, di Jaufré Rudel, dei filosofi arabi loro inaspettati antenati, di chi inventa nei castelli un’idea d’amore che esce dalle chiese e costruisce poco a poco la civiltà, la bellezza e l’idea stessa di società.
Bio Ida Plastina
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Circolo dei lettori
di Amman
coordinato da Elisa Gironi
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La sorpresa delusa del credente davanti alla morte fa fare una smorfia di irritato disgusto al non credente. Come una cosa ridicola e furbesca. Come chi voglia la raccomandazione senza ottenerla. Ma almeno è una cosa vera.
L’orrore di quegli altri, dei non credenti, speranti o meno, quello non ha parole, non ha sorprese, non ha rimproveri. Bisogna stare da questa parte qui.
Invece il libro ci vuole portare dalla parte del prof. Contro, anch’egli un po’ preso dalla vanità dell’Attimo Fuggente.
E perchè bisogna stare dalla parte di chi non rimprovera Dio? Perché bisogna stare dalla parte dei poeti, dei poeti provenzali, di Jaufré Rudel, dei filosofi arabi loro inaspettati antenati, di chi inventa nei castelli un’idea d’amore che esce dalle chiese e costruisce poco a poco la civiltà, la bellezza e l’idea stessa di società.
Ida Plastina
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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Rapallo “Amici del libro”
coordinato da Mariabianca Barberis
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Sono
stata nella Scuola per 43 anni, prima come insegnante di educazione
artistica nelle medie, poi come Preside prima nelle medie e poi ho
finito la carriera nelle scuole superiori. In questo libro ho sentito un
autore che conosce la realtà della scuola con le sue potenzialità e con
le sue carenze: rappresenta la figura del professore che è dalla parte
dei ragazzi che sono la nostra risorsa più importante per la società del
futuro. I personaggi del libro sono personaggi reali della vita
quotidiana della scuola e nonostante le difficoltà che incontrano sanno
superarle e correre verso il loro futuro.
Mariabianca Barberis
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Lo scrittore ci immerge nella realtà della scuola, ritraendola dal di dentro con i suoi limiti e le sue carenze: docenti frustrati, dimenticati, tormentati spesso da problemi esistenziali, alunni disamorati o presi da interessi estemporanei, genitori assenti o distratti. La scuola è, però un mondo in evoluzione, ricco di fermenti, che, se mal posti, possono determinare il naufragio una esistenza. E i personaggi del libro sono chi più chi meno legati a quella realtà, e sperimenteranno il dolore, la caduta, ma sapranno rialzarsi con cocciutaggine ( la tigna) e comprenderanno il vero senso del vivere. Il discorso, corredato anche di termini gergali, è sempre in accordo con lo stato emotivo vissuto, o con la profondità delle idee espresse.
Teresa Ruggiano
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Il libro ci mette a contatto con docenti, alunni, genitori, che vivono la realtà della scuola spesso in modo problematico, rispecchiando le inquietudini e le difficoltà del mondo esterno. I diritti e i doveri, il cui rispetto è alla base della società, non sono avvertiti come tali da tutti, tanto meno dagli studenti, che sentendosi sempre al riparo da “contaminazioni” esterne, affrontano la quotidianità con la sola cura di evitare gli impegni. Finchè non arriva “inaspettato” il male, allora.. IL libro con delicatezza affronta il tema della sofferenza, del tormento interiore e, proprio attraverso la scuola, fa sentire l’importanza della cultura e della letteratura. Tutte le situazioni critiche si ricompongono e ci si riappropria dell’amore per la vita. Emozionante.
Tommaso Santapaola
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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Rapallo “Amici del libro”
coordinato da Mariabianca Barberis
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Maria Grazia Bertora
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Circolo dei lettori
di Grottaferrata “Un libro al mese della biblioteca comunale”
coordinato da Lucia Zenobi e Cinzia Silvagni
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Romanzo ambientato nella città di Perugia: si apre con la descrizione del primo giorno di scuola in un istituto tecnico. Una studentessa dell’ultimo anno scopre di essere incinta e decide di abortire. La notizia sfuggita ad un amico della ragazza prorompe in tutti coloro che gravitano nel loro ambiente. Ciascuno ricerca, nell’ambito delle proprie convinzioni etiche, filosofiche o religiose, una possibile soluzione per questo evento non programmato. Sullo sfondo un vortice di avvenimenti che si intersecano e si intrecciano alla storia principale. Stile narrativo fluido, corretto, godibile.
Finale positivo con la vita che vince la sua battaglia, con ostinata e feroce perseveranza, con quella che Roberto Contu, chiama “tigna”.
Cinzia Silvagni
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Affresco di una comunita’ in cui tante vite di incrociano con speranze giovanili e problematiche di adulti in crisi..
Lo scenario è la scuola e il tema è la responsabilita’ che improvvisamente cala sulle spalle di due ragazzi innamorati quando lei rimane incinta.
La scelta immediata ,migliore per loro , sembra quella dell’aborto e con questa scelta gli adulti si confrontano con le loro convinzioni e i loro principi..
In mezzo a una girandola di vicissitudini la vita prevale con la sua "tigna"
Ben scritto e mai banale.
Mecozzi Enrica