< La traversata di  Francesco D’Adamo (IlCastoro)

Qui di seguito le recensioni di LaTraversata raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Nella sua semplicità, il racconto La Traversata lascia il finale aperto e in questo modo coinvolge il lettore fino all’ultima pagina. Ezechiele, il protagonista, è un personaggio forte e positivo, poetico ma deciso a portare a termine la sua impresa. Il tono visionario, sospeso tra sogno e realtà, riesce ad affrontare temi delicati - come quelli dei migranti, della giustizia sociale, dell’uguaglianza, dei diritti civili, degli affetti familiari - in modo empatico e non banale.

Elena Sommariva

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Una piccola e delicata poesia che parla dell’amore e della gentilezza. Una piuma che ti avvolge e ti trasporta lontano.
Ideale per i tempi bui e per i periodi faticosi.

Luhana

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La Traversata
Racconto tra il reale ed il fantastico che ha il pregio di farci toccare con mano la vita di chi sta "di la dal mare". Toccante e coinvolgente, prosa scorrevole e particolarmente riuscito il continuo colloquio con la moglie ormai defunta. Bello.

Rita Giannotta

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Fin dalle prime righe sembra di essere dentro ad una fiaba per grandi e si capisce che l’avventura che sta per avvolgerci avrà un fine gentile, un esito che ci consolerà perché c’è amore qui dentro non robe smielate ma c’è sentimento, comunanza di ideali e compassione per gli affetti più intimi e personali ma anche per il mondo fuori da noi!

Annalisa Altini

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Lanciano“Ex Libris”
coordinato da Maria Rosaria La Morgia
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Gli oggetti parlano e raccontano: un paio di ciabatte, una felpa taroccata, uno zainetto di scuola e immagini il bambino che li aveva con sé, un bambino costretto a fuggire, a lasciarsi alle spalle terra e affetti. Dopo una notte di tempesta e il naufragio di un barcone è quello che rimane nella sabbia. Quando li trova Ezechiele, vecchio pescatore siciliano, non può non ripensare alla storia di emigrante e al dolore di una mamma lontana. Decide di andare a cercarla per rassicurarla. Il racconto, sospeso tra realtà e fantasia, affronta con sensibilità un problema della nostra quotidianità. Una lettura piacevole, una favola moderna adatta a tutte le generazioni. Una lezione, non retorica, di umanità.

Maria Rosaria La Morgia

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Circolo dei lettori
 di Monasterace Marina "M.Arte"
coordinato da Antonio Palmiro Spanò
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Bel romanzo. Scorrevole e di facile lettura. Pregno di significato sociale di quella Solidarietà oggi spesso dimenticata. Efficace scrittura, forse si dilunga troppo sul paesaggio con qualche ripetizione. Comunque lo indicherei come lettura nelle scuole secondarie di Primo Grado. Voto 1

Palmiro Spanò

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Il romanzo mi e’ piaciuto,letto tutto di un fiato. Bella storia. Letto con piacere e Cristiana devozione pensando alle tragedie del mare.Tanta emozione.

Anna Simonetti

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Romanzo scontato, nulla di nuovo.

Giorgio Bruzzese

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Scritto col cuore,legibile piacevolmente.Messaggio chiaro: la  solidarietà.

Gilio Demasi

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Due racconti interessanti ma ho scelto la Traversata di Francesco D’Adamo la cui storia mi ha colpito di più rispetto al pur interessante racconto di Non solo io tutto di Alfredo Annichiarico.
La traversata rappresenta una storia di emigrazione ma anche di affetto spontaneo che lega un immigrato al pescatore Ezechiele che di fronte ad uno dei tanti sbarchi   recupera lo zainetto di un bambino e decide di fare un viaggio nelle coste africane per riportare alla madre lo zainetto perduto dal figlio. Il pescatore accompagnato dal suo cane e da un nipote giunge salvo alla meta in un racconto di grand umanità.

Vincenzo Raco

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L’autore ha un linguaggio delicato e rassicurante, anche se l’argomento trattato è importante mantiene sempre il tratto piumato. Mi piace.

Nunzia Errico

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La traversata  per l’ idea dello zainetto custode e contenitore di memoria, radici e soprattutto speranza. Un dramma raccontato attraverso una visione fiabesca, filtrato con sensibilità per allontanare la paura della realtà.

Genni Pasquino

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Romanzo dalla bella trama, trasporta, di facile lettura, ideale per l’estate.

Rosy Riitano

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Bel libricino.

Chicco Galmozzi

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Storia di emigranti e di migranti, vista con gi occhi di un uomo anziano che ha vissuto le sue tragedie e comprende le tragedie degli altri.
Una storia coinvolgente ben raccontata.

Maurizio Fratacci

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La traversata ripropone con stile un gran messaggio. Scrittura piena di significati che fa riflettere sull’oggi.

Giuseppe Quaranta

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Parma “Voglia di leggere Ines Martorano”
coordinato da Pietro Curzio
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Nel romanzo di Francesco D’Adamo gli elementi della fiaba ci sono tutti: la mancanza, la partenza dell’eroe, l’incontro con il donatore, il mezzo magico, gli aiutanti… Il vecchio pescatore Ezechiele attraversa il mare per portare alla madre lo zainetto di un piccolo naufrago e per dirle che il bambino si è salvato. Un gesto di solidarietà e umanità che ci riscatta dall’ostilità con la quale guardiamo a chi abita l’altra sponda del “mare nostrum “(che è anche il loro!): dimostrazione che, volendo, è sempre possibile intendersi. Il contenuto fiabesco (molto commovente l’approdo all’Isola che non c’è) è espresso con linguaggio semplice, ma poetico.
Francesca dalla Turca

Francesca DallaTurca

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È una favola contemporanea con le caratteristiche della fiaba classica dove ll’eroe è il vecchio marinaio Ezechiele che affronta i pericoli del mare in un viaggio immaginario per portare ad una mamma in Africa lo zainetto del figlio, come prova  che il bambino è sano e salvo. Bella l’immagine dello zainetto come contenitore di ricordi e ..Idi oggetti a cui ogni bambino è particolarmente legato.
In una società indifferente e spesso crudele nei confronti dei migranti, Ezechiele mostra grande umanità, forte senso civico e profondo rispetto per ogni essere umano. La scrittura è veloce, semplice ma mai banale; i temi affrontati sono universali e vengono presentati ai ragazzi cui il libro si rivolge, in modo accattivante mai didascalico o impositivo.

Rita Merusi

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Un piccolo prezioso libro che racconta in modo fiabesco ed irreale vicende molto attuali e dolorose. Sembra scritto per giovani lettori, ma dopo un primo momento di adattamento alla modalità di scrittura, il racconto si svela portatore di profondi sentimenti ed emozioni di valenza universale. 
La figura del vecchio pescatore Ezechiele richiama altre grandi figure letterarie; il simbolismo della traversata sulla vecchia barca Esmeralda per compiere un’azione che appare insensata ma si rivela una felice intuizione ed i piani della realtà con il salvataggio dei migranti, si confondono nel racconto. 
Il vecchio Ezechiele, che parte per l’Africa con il nipote Tonino ed il cane Spaghetti che nella realtà vivono lontani, accompagnato da tutti i pesci del mare e da moltissimi uccelli, approda nell’Isola Che Non C’è, luogo che accoglie tutti coloro che sono morti facendo la traversata dall’Africa alla Sicilia. 
E’ il racconto di un piccolo/grande gesto di comprensione e solidarietà umana ed io lo scelgo con grande piacere. 

Liliana Superchi

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Il libro racconta un viaggio immaginario per raggiungere l‘Africa con l‘intento di comunicare alla mamma di un bambino, incontrato sulla spiaggia siciliana, la felice riuscita. Il tema è interessante ma la costruzione del testo diventa troppo complessa e il linguaggio, a volte, è sdolcinato

Lucilla del Poggetto

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Questo racconto è attraversato da un sentimento, la pietà, che sembra essere scomparso nella nostra società per lasciare il
posto all’indifferenza, spesso alla cattiveria. Il testo evidenzia l’importanza della solidarietà, della capacità di capire il dolore degli altri (in questo caso i migranti) e infine di dare una risposta personale come il protagonista che sceglie di agire. Peccato che l’autore scelga di narrare in chiave fiabesca questa avventura: avrei trovato assai più efficace una scrittura realistica più consona allo stile veloce dell’autore. 

Carla Maria Guastalla

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Non può esserci un libro più attuale e “politicamente corretto” per descrivere un vero dramma nazionale e internazionale, la migrazione di migliaia di esseri umani. Ogni libro nasce da un’idea di narrazione e questo libro è fantastico.  Non una fiaba per piccoli ma un racconto per ragazzi alla scoperta delle infanzie migranti, degli oggetti minimi portati con loro negli spazi  microscopici di un’ imbarcazione condivisa con molti altri. L’anziano Ezechiele sembra un giovane pieno di ideali di fratellanza e umanità, dotato di coraggio e empatia verso gli esseri umani, aperto al mondo che non conosce. Un libro che potrà far riflettere sulla fortuna di essere nati in una parte del globo. La narrazione non è semplice, tra sogno e realtà, ma gli espedienti fantastici sono pieni di poesia e la traversata  per  rassicurare una mamma  lontana è poesia pura.


Fabrizia Paini

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In questi tempi strani e duri che stiamo attraversando sentiamo a volte l’esigenza recondita di estraniarci dalla realtà proprio in quanto riconosciamo la sua assurdità e crudeltà. Da decenni però la cruda realtà dei migranti interroga con forza le nostre coscienze in quanto quel “cimitero liquido” che è diventato il nostro Mediterraneo ci racconta di sbarchi disperati e di persone che annegano a centinaia gridando il proprio nome per lasciare a chi rimane il ricordo della loro vita perduta. Anche di questo parla questo splendido libro per ragazzi ma che tutti gli adulti dovrebbero assaporare. E lo racconta con una scrittura colorata e fanciullesca con una moltitudine di dettagli e sfaccettature che consentono allo spettatore di perdersi nella magia del racconto senza mai dimenticare lo sfondo del dramma che lo ha ispirato. 
Il viaggio di Ezechiele, accompagnato dal nipote ed il suo fedele cane, mosso dal desiderio di riportare un piccolo zainetto alla mamma di Omar rimasta in Africa, è pieno di meraviglie, di sogni e di visioni oniriche. 
E’ una immensa fiaba corale che esplora il tema eterno della lotta tra il bene ed il male, del valore della solidarietà tra i popoli e del grande significato dell’essere umano tra gli umani. Una lettura piacevole, veloce, sognante ma che pone interrogativi e domande penetranti.

Ferdinando Lapetina

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Una storia in cui sogno e realtà s ‘ incrociano creando un racconto che interessa, rapisce, fa sorridere, fa pensare. Nasce come racconto dedicato ai ragazzi. La lettura del testo insieme ad un adulto riuscirebbe ad illuminare i ragazzi circa una realtà purtroppo sempre più cruda e amara, li aiuterebbe a porsi delle domande e a far emergere qualche risposta.

Francesca Teza

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Dopo mille drammatiche traversate, viste da anni alla TV, dall’Africa alla Sicilia e terminate con dolorosi naufragi e tanti morti, la fantastica e fortunata traversata dalla Sicilia all’Africa del vecchio pescatore Ezechiele.  Con la sua barca Esmeralda, in disuso da tempo, parte da un piccolo paese della Sicilia e approda in un paese che fa pensare alla Tunisia. “Un dovere gli morde dentro”: riportare alla mamma di un bambino lo zainetto piccolo e colorato, che è rimasto sulla spiaggia dopo un naufragio. I naufraghi, che non sapevano nuotare, si sono salvati grazie a una catena umana degli abitanti di  Scuglizzi. Anche il bambino, che ha perso lo zainetto, è salvo. 
  Ezechiele è un vecchio che non si arrende: sogna tutte le notti di correre con la sua moto rossa.  E’ vedovo, ma la moglie Caterina è sempre con lui e le parla come se fosse viva. E’ stato a fare fortuna nel Nord, ma la nostalgia dei profumi della sua terra, del sole e del mare lo ha fatto ritornare. Anche il figlio Vincenzo è emigrato in Svizzera, ma non è più ritornato. Sulla Esmeralda nella sua fantastica traversata verso l’Africa, per la sua forte capacità di sognare, è presente il nipotino Tonino ancora bambino, anche se in realtà è lontano e già adulto. Anzi c’è anche Spaghetti, il suo cagnolino. Quante volte aveva sognato di insegnargli le cose che sapeva ed ora è lì con lui in una notte di pace, profumata di zagare e gelsomini. Come nelle fiabe ci sono gli aiutanti: la barca scivola su un mare luminoso, fosforescente, sospeso tra le stelle e la luna. accompagnata da un corteo di gabbiani, delfini, cormorani. In questa notte magica non poteva mancare neppure il canto dolcissimo e malinconico delle SIRENE e l’arrivo nell’ L’ISOLA CHE NON C’E, che diventa sempre più grande, nell’ospitare gli annegati. Sono gli annegati di cui CON INDIFFERENZA si preferisce negare l’esistenza. Ezechiele compie la sua difficile missione, riporta lo zaino alla mamma del bambino e si improvvisa persino cantastorie, per comunicare in una lingua che ignora.  Ritorna a casa felice e desideroso di raccontare tutto a Caterina che sarà fiera dell’improbabile viaggio del suo grande eroe.  Molto stanco si addormenta e, come sempre, corre a tutto gas con la sua Guzzi rossa, ma stavolta ci sono anche Tonino e Spaghetti: sono in tre addirittura!                    Le favole piacciono ai bambini, ma anche a noi adulti piace evadere ogni tanto in un mondo in cui regni fraternità e umanità. E questo avviene grazie alla delicatezza e sensibilità di FRANCESCO D’ADAMO, molto attento al tema dell’emigrazione, forse anche perché lui stesso è stato uno dei profughi istriani alla fine della seconda guerra mondiale.

Caterina Fiore

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Il libro che avrei voluto scrivere, quello che mi avrebbe consentito di unire sogni ed aspirazioni, fantasia e realtà, speranze e delusioni. Il libro fa sorridere, fa riflettere, fa sognare, indulgendo tra nostalgia e futuro, con personaggi, uniti nei tratti, dalla voglia di trovare la felicità. La felicità nella quotidianità, come il ciabattino che interrompe di suolare le scarpe, ogni volta che passa dinanzi al suo negozio una bella ragazza o nella vibrante dolcezza, come quando Ezechiele legge il quaderno custodito nello zaino, e prova piacere a riconoscere familiarità negli esercizi di matematica!  


Pietro Curzio

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“La traversata” è una storia di umanità e di sentimenti, che emergono con la forza dell’essenzialità  nei pensieri e nelle parole di Ezechiele, un vecchio pescatore siciliano. Egli ha assistito allo sbarco drammatico di un gruppo di uomini e bambini provenienti dal Marocco. Ciò che è rimasto di quel passaggio, dopo la fuga degli extracomunitari, è uno zainetto di scuola lasciato sulla spiaggia da un bambino. Risalendo alla identità del piccolo, Ezechiele decide di raggiungere il Marocco per restituire alla madre lo zaino, prova tangibile che il piccolo è sbarcato ed è vivo. Così ha inizio il viaggio per mare, apparentemente vero nei dettagli della navigazione, ma in realtà frutto dei desideri e dell’immaginazione del vecchio. Ezechiele solcherà il mare a bordo della sua vecchia imbarcazione, in compagnia del nipotino che vive in Svizzera, il quale non ha mai potuto navigare con il nonno per imparare i segreti del mare, e del cane Spaghetti, forte e tenace. La traversata, l’approdo in Africa, le ricerche della madre del bambino, il ritorno, tutto diventa fiaba. Viene voglia di leggerla ad un bambino che saprebbe cogliere senz’altro il dramma e la poesia dentro le storie di coloro che decidono di affrontare mille pericoli per raggiungere una terra lontana per una vita migliore. E gli echi di “Il vecchio e il mare” di Hemingway e di “Il racconto dell’isola sconosciuta” di Saramago, fatti vibrare come note preziose dall’autore, fanno di queste pagine un’opera letteraria vera. 

Margherita Tricarico

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Questo romanzo è una favola. Una favola dei giorni nostri. C’è un vecchio nonno ancorato ad un mondo arcaico, un nipotino lontano a cui il nonno vorrebbe insegnare questo mondo. Ma è troppa la distanza, troppo poche le occasioni. Il vecchio  è rimasto solo, ma la cara moglie lo visita di notte nei sogni e non gli fa mancare la sua concreta saggezza. Poi ci sono i migranti, anche loro ancorati al loro mondo arcaico con il desiderio di un meglio che sempre fugge. C’è un bambino che ha lasciato la mamma, c’è uno zainetto, un quaderno. C’è il sogno di una traversata alla ricerca di quella mamma. Una favola buona e banale.

Giuseppe Montagna

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E’ il racconto di un vecchio pescatore, Ezechiele, che, spinto da una immediata partecipazione emotiva per i migranti salvati da un naufragio, decide di attraversare il mare alla ricerca della famiglia di uno di loro.
Mentre i migranti come ombre fuggono dalla spiaggia per timore di essere braccati, Ezechiele raccoglie uno zainetto; e il gesto capovolge la prospettiva. Aprire lo zainetto significa vedere e avvicinare un bambino, che acquista un nome, e vedere la sua famiglia, in una piccola immagine. E’ lui, ora, che si reca nella terra d’origine di questo bambino: Ezechiele decide caparbiamente di compiere una traversata che pare impossibile e che si colloca più nel registro del sogno che della realtà, ma che risponde alla chiamata impellente dei sentimenti. Il vecchio racconta il sogno di una vicinanza umana capace di colmare le distanze geografiche e culturali e di trasformare ombre senza volto in persone con sentimenti, pensieri e sofferenze che tutti possiamo ben comprendere e condividere.
La traversata è una favola garbata e ben scritta, nella quale l’Autore ha saputo dosare gli ingredienti, per affrontare temi gravi in modo convincente e non moralistico.

Maria Pia Arrigoni

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Leggendo questo testo ho iniziato a vederlo, come un copione teatrale. Un copione adatto a entrare in una vicenda, che non necessita di straordinarietà particolari, contenendo in sé lo straordinario delle vite comuni, quando incontrano l’immanenza della storia. Un marinaio oramai in disarmo, persa la moglie amata, compagna di una vita dura, la continua a trovare nei quotidiani gesti, ad essere da lei sorvegliato e tutelato amorosamente. Risonante di affetti 

Daniela Randi

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La traversata è una storia che si dipana tra realtà e immaginazione, una favola che ci parla, in modo delicato e pieno di umanità, di temi e valori importanti: le migrazioni di ieri e di oggi, l’incontro tra diverse culture, l’empatia, la ricerca dei legami affettivi,.. Il protagonista, un vecchio pescatore che vive solo in una terra di mare, dopo aver assistito e contribuito al salvataggio di migranti che stavano per sparire tra le onde, decide di andare alla ricerca della madre del bimbo – Omar - che ha lasciato sulla spiaggia il proprio zainetto. Ezechiele vuole riportare alla mamma di Omar lo zainetto e rassicurarla che il suo bambino è certamente vivo. Per farlo si avventura in mare con il nipote undicenne, Tonino, e il suo cane Spaghetti. La meta è l’Africa ma per arrivarci devono prima passare per l’Isola che non c’è dove “vivono” tutti i morti nella traversata del Mediterraneo. Lì ha la conferma che Omar è ancora in vita. Riuscirà con determinazione a fare arrivare il suo messaggio alla madre e a restituirle lo zainetto. E, in questo viaggio reale o immaginario, il vecchio pescatore ripercorre anche con il pensiero la sua di migrazione al nord insieme alla moglie (ormai morta ma sempre presente nei suoi sogni), il suo ritorno al paese d’origine, la lontananza dal figlio, anche lui emigrato in Svizzera e dal nipote Tonino, ormai grande, ma che nel viaggio immaginario ritorna bambino.


Elisabetta Mora

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Grandi lettori
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Il libro di D’Adamo, molto poetico, ha una sua scorrevolezza ed una gentilezza nel testo che rispecchia la descrizione del vecchio pescatore. Onirico ed ancorato alla realtà allo stesso tempo, lascia in sospeso troppi aspetti ed elementi della narrazione.

Simona Cigliano

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Ho scelto questo racconto perchè di una dolcezza totale. Finalmente gli arrivi dei migranti non sono visti come una maledizione per noi bravi italiani. Qualcuno si ricorda che anche gli italiani sono stati un popolo  di migranti. Un bellissimo racconto scritto con il cuore.

Ivana Bonsi

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Leggere La Traversata in gara con Italiana mi ha messo un po’ in crisi! Non è stata una scelta facile: anche La Traversata è una lettura che merita; la storia di Ezechiele è di una dolcezza infinita, così come la delicatezza con cui viene toccato il tema delle migrazioni dall’Africa all’Italia. Mi piace pensare che questa storia possa essere letta da un genitore ai suoi bambini; che possa essere condivisa nelle scuole e fornire materiale non solo di dibattito, ma di esercizio all’empatia nei confronti di chi rischia la vita per una possibilità migliore.

Chiara Munerato

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La scrittura è, a volte, un po’ faticosa. Eccesso di aggettivi e di piccole considerazioni o similitudini scontate ed evitabili. La storia è una bella favola, o forse un sogno che si trasforma in un viaggio nell’ignoto. Tutto è lieve come deve essere in una bella storia anche se rimane la tragedia dell’Isola dove "vivono" quelli che non ce l’hanno fatta. È un libro per bambini che va bene anche per gli adulti.

Fabio Frigeri

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"La traversata", l’ho trovato un libro con un po’ di rotonde (ripetizioni).

Paolo Cunial

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“La Traversata” appare una favola che prende spunto dal tragico fenomeno epocale delle migrazioni, volendo, anche, ricordare che pure il nostro è stato un popolo di emigranti.
Tutto ha inizio con il drammatico arrivo di un barcone di migranti e, quindi, il ritrovamento di uno zainetto, uguale a quelli di tanti dei nostri bambini, appartenuto ad un bambino di nome Omar.
Ripensando anche al figlio e al nipotino lontani in Svizzera, il protagonista decide di riportare alla madre del piccolo lo zainetto, ripercorrendo la traversata del Mediterraneo in senso inverso.
E’un racconto leggero ma toccante.

Roberto Rosario Pennisi

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È un romanzo che racconta con una delicatezza magistrale un tema delicato quale l’immigrazione. È consigliato a tutti, anche nelle scuole. Fa riflettere e ti coinvolge emotivamente quando lo si legge.
Il titolo richiama proprio un viaggio che farà Ezechiele per portare uno zainetto di un bimbo lasciato sulle coste alla madre per rassicurarla sulla sorte del figlio. Ezechiele è in compagnia di Tonino, il nipote, e il cane Spaghetti. È un racconto che mischia la realtà e la fantasia perché troveremo inoltre l’Isola che non c’è, un’isola abitata da persone che hanno perso la vita in mare. 

Chiara Malavolta

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Francesco D’Adamo ha iniziato la sua carriera di scrittore scrivendo noir per adulti. Dopo ha preferito dedicarsi a quelli che lui definisce “asulti, provvisoriamente di 13-14 anni”, ottenendo peraltro un meritato successo (il suo “La storia di Iqbal” è diventato anche un film animato). Il libro nasce dalle immagini di ciò che rimane dai viaggi e nei viaggi dei migranti, siano esse un paio di ciabatte o una felpa col logo taroccato. Inizia in una notte di tempesta in cui una imbargazone simane icagliata nei paraggi della costa; i naufraghi, ricchi solo della loro paura, fuggono, e sulla sabbia rimane uno zainetto, appartiene al piccolo Omar. Un pescatore, Ezechiele, in compagnia del nipote Tonino, undicenne, e da un cucciolo, decide di compiere la traversata (che da’ titolo al libro) (“Anche senza leggere i giornali, le storie dei barconi abbandonati alla deriva nel Mediterraneo e dei gommoni semiaffondati che aspettavano i soccorsi tra le onde le conosceva qualunque pescatore. E i pescatori sapevano anche altre storie, ma la pietà e il pudore gli impedivano di raccontarle. Ezechiele non aveva mai capito se arrivare in Italia in quel modo fosse legale o no. Se ne dicevano tante. Ma quando scappi dalla fame, pensava lui, mica stai a fare tanto il sofistico.”). Vuol riportare in Africa lo zainetto alla mamma per far sapere che il suo piccolo è giunto salvo sulle coste italiane. C’è in questa bellissima figura di vecchio pescatore il valore della condivisione, l’importanza dei piccoli gesti. I tre, affrontando il mare aperto, arriveranno all’Isola Che Non C’è (un luogo abitato da tutte le persone che hanno perso la vita in mare), imparando a comunicare con gi abitanti di un mondo sconosciuto. (“Dicevano tutti che non ce l’avrei fatta. E invece sì. Ma non è stato facile, sai? Quel posto è così grande, da perderci la testa. L’Africa pensa un po’!  È che noi non siamo abituati al mondo, avremmo dovuto viaggiare quando eravamo giovani, Caterina, andare in giro, ma come facevamo? A un certo punto mi ero scoraggiato. Pensa che mi volevano arrestare! Ma ho tenuto duro. Certe volte essere un caprone ostinato, come dici tu, serve. L’ho trovata e le ho dato lo zainetto. Era contenta, la dovevi vedere Caterina. Certo, ha pianto, ma erano lacrime di gioia.”). Libro poetico, intriso di una pietas che appare spesso latente nel mondo reale, con un personaggio come Ezechiele (e il suo rapporto con la moglie morta) che rimane fortemente impresso anche a chiusura di libro.

Sergio Albertini

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Quello che ci si aspetterebbe leggendo questo volume, visto soprattutto il tema centrale, è un una storia ruvida, piena di dolore e di speranze disattese, bene, non è così. Quello che finirete per leggere è quasi una favola della buonanotte, un libro colmo di parole dolci, che cullano il lettore verso sponde nuove e sconosciute, certo, ma proprio per questo ricche di meraviglia. Tematiche come la morte o la disperazione vengono affrontate in maniera chiara ma rassicurante, con parole la cui poesia stenterete a dimenticare.

Nadia Caruso

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Leggo la narrativa per ragazzi  ma questo libro non è riuscito a coinvolgermi. L’ ho trovato monotono.


Marianna Bassi

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Vigevano “Biblioteca Civica L. Mastronardi”
coordinato da Raffaella Barbero
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È una fiaba sui migranti. Nonostante lo spunto sia originale, la trattazione del tema, per un adulto, è un po’ risaputa ed io l’ho trovato poco coinvolgente.
Ho notato due errori:
1) le cifre, usate in matematica nei paesi arabi, sono diverse dalle nostre, quindi un quaderno di matematica di un bimbo arabo ( se non frequenta una scuola internazionale) è illeggibile per un pescatore italiano
2) I cani, nei paesi arabi, sono considerati animali impuri e quindi non vengono tenuti in casa, né come animali di compagnia.

Clara Rossi

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Una fiaba o un sogno? Questo è il viaggio compiuto da Ezechiele per riportare alla mamma lo zainetto di Omar e dirle che suo figlio è arrivato sano e salvo in Italia. È un libro di buoni sentimenti, ideale per i bambini (quanti vorrebbero essere al posto del nipote di Ezechiele per potere fare questo viaggio con lui?), ma che riprende temi già trattati da altri autori.

Rossetta Rossi

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson 
di Sondrio “I Robinson di Sondrio” 
coordinato da Maria Grazia Carrara
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D’Adamo tramite una scrittura semplice e veloce ci ha presentato l’argomento delle migrazioni che è ormai di quotidiana attualità, tramite una favola molto delicata, adatta a adulti e bambini che racchiude in sé una grande lezione di umanità. 


Luisa Tassano